Capitolo 11: La Fine e l'Inizio

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Paura e Morte si erano affrontati in un duello all'ultimo sangue con il Padrone, che li aveva sfidati con la sua pistola che sparava pallottole vere. Si erano affrontati con le loro armi preferite, che erano una pistola ad acqua per Paura e un bisturi per Morte. Si erano affrontati con la loro vita e la loro morte in palio.

Paura e Morte avevano combattuto con coraggio e abilità, usando le loro strategie e le loro tecniche. Avevano combattuto con prudenza e resistenza, usando la loro mente e il loro cuore. Avevano combattuto con compassione e gratitudine, usando la loro anima e il loro spirito.

Paura e Morte avevano combattuto contro il Padrone, che aveva combattuto con crudeltà e astuzia, usando la sua forza e la sua esperienza. Aveva combattuto con indifferenza e beffa, usando la sua voce e il suo sorriso. Aveva combattuto con malvagità e sadismo, usando la sua vita e la sua morte.

Paura e Morte avevano combattuto per un minuto, che era durato un'eternità. Avevano combattuto per un minuto, che era stato il più lungo e intenso della loro vita. Avevano combattuto per un minuto, che era stato il più breve e decisivo del loro gioco.

Paura e Morte avevano combattuto fino alla fine, fino a quando non c'era più nulla da combattere. Avevano combattuto fino alla fine, fino a quando non c'era più nessuno da uccidere. Avevano combattuto fino alla fine, fino a quando non c'era più niente da vincere.

Paura e Morte avevano vinto l'ultima prova del gioco.

Paura e Morte avevano ucciso il Padrone.

Paura e Morte erano vivi.

Ma non per molto.

Perché il Padrone aveva una sorpresa finale per loro.

Perché il Padrone aveva una bomba nascosta nel suo corpo.

Perché il Padrone aveva fatto esplodere la bomba dopo essere stato ucciso.

Perché il Padrone aveva fatto esplodere il palazzo di 13 piani, con una facciata di specchi e una porta di ferro.

Perché il Padrone aveva fatto esplodere la città dei peccati, con le sue luci, i suoi colori, i suoi rumori, i suoi movimenti, le sue forme, le sue ombre, le sue sfumature, i suoi contrasti, le sue sfaccettature, le sue sfide.

Perché il Padrone aveva fatto esplodere tutto.

E Paura e Morte erano morti.

Erano morti perché il Padrone li aveva ingannati e uccisi. Erano morti perché il Padrone li aveva fatti cadere nella sua trappola finale. Erano morti perché il Padrone li aveva fatti perdere l'ultima prova e il gioco.

Erano morti perché il Padrone era il vero vincitore del gioco.

Il Padrone era vivo.

O forse no.

Forse il Padrone era morto.

Forse il Padrone era sia vivo che morto.

Forse il Padrone era qualcosa di diverso dalla vita e dalla morte.

Forse il Padrone era qualcosa di diverso da tutto.

Il Padrone aveva guardato l'esplosione che aveva distrutto tutto e aveva riso con la sua voce metallica.

Il Padrone aveva detto:

"Poveri Paura e Morte. Avete vinto tanto per niente. Avete ucciso tanto per niente. Avete dimostrato tanto per niente. Avete perso tutto per niente".

Il Padrone aveva fatto una pausa e poi aveva detto:

"Ma non preoccupatevi, Paura e Morte. Non siete stati gli unici a perdere il gioco. Ci sono stati altri concorrenti che hanno perso il gioco. Ci sono stati altri concorrenti che sono morti nel gioco. Ci sono stati altri concorrenti che sono caduti nella mia trappola".

Il Padrone aveva acceso un monitor che mostrava le informazioni sul gioco. Sul monitor si vedevano i nomi e i numeri degli altri concorrenti, e il loro stato: vivo o morto.

Sul monitor si vedeva che:

- Il concorrente numero 1 si chiamava Fortuna, ed era morta.

- Il concorrente numero 2 si chiamava Giustizia, ed era morto.

- Il concorrente numero 3 si chiamava Amore, ed era morta.

- Il concorrente numero 4 si chiamava Odio, ed era morto.

- Il concorrente numero 5 si chiamava Fede, ed era morto.

- Il concorrente numero 6 si chiamava Dubbio, ed era morto.

- Il concorrente numero 7 si chiamava Coraggio, ed era morto.

- Il concorrente numero 8 si chiamava Paura, ed era morta.

- Il concorrente numero 9 si chiamava Verità, ed era morta.

- Il concorrente numero 10 si chiamava Menzogna, ed era morta.

- Il concorrente numero 11 si chiamava Vita, ed era morta.

- Il concorrente numero 12 si chiamava Morte, ed era morta.

- Il concorrente numero 13 si chiamava Speranza, ed era morta.

Come puoi vedere, tutti i concorrenti erano morti. Tutti i concorrenti avevano perso il gioco. Tutti i concorrenti erano caduti nella mia trappola.

Il Padrone aveva guardato il monitor e aveva sorriso con la sua voce metallica.

Il Padrone aveva detto:

"Come vedete, Paura e Morte. Tutti i concorrenti sono morti, tranne me. Tutti i concorrenti hanno perso il gioco, tranne me. Tutti i concorrenti sono caduti nella mia trappola, tranne me".

Il Padrone aveva fatto una pausa e poi aveva detto:

"E io sono il Padrone".

Il Padrone aveva spento il monitor e aveva scomparso.

Paura e Morte erano rimasti soli nell'esplosione, con i loro corpi distrutti.

Paura e Morte erano rimasti soli nell'esplosione, con i loro pensieri confusi nella mente.

Paura e Morte erano rimasti soli nell'esplosione, con le loro domande senza risposta nel cuore.

Paura e Morte si erano chiesti:

- Chi era il Padrone? Perché li aveva coinvolti nel suo gioco? Cosa voleva da loro?
- Chi erano gli altri concorrenti? Perché erano entrati nel gioco del Padrone? Cosa cercavano nel gioco?
- Chi erano loro stessi? Perché avevano accettato di partecipare all'ultima sfida? Cosa speravano di ottenere dal gioco?

Paura e Morte non avevano trovato le risposte alle loro domande.

Paura e Morte non avevano trovato il senso del loro gioco.

Paura e Morte non avevano trovato la loro vita e la loro morte.

Paura e Morte erano morti.

E il gioco era finito.

O forse no.

Forse il gioco era appena iniziato.

Per qualcuno o qualcosa di diverso da tutto.

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