LIBERAMI

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TW: violenza

George pov

I mesi passano e ormai lavoro a tempo pieno solo per accontentare mia madre. 

Quando torno a casa è sempre così tardi che la trovo sempre a dormire sul divano con un bicchiere sporco in mano e la televisione accesa sempre sullo stesso canale. 

È da qualche giorno che quando la vedo lì sdraiata sento una voce che mi ripete "uccidila" ma faccio finta di niente... ma stasera...

Come sempre sono andato a farmi una doccia per eliminare il sudore accumulato. 

Esco e sento altre voci, più forti.

"Uccidila"

"Renditi libero"

"Cercalo"

"Rivela il vero te"

Mi guardo allo specchio con i capelli bagnati e addosso solo un asciugamano

G – cosa mi sta succedendo?

? – questo dovresti capirlo da solo...

G – chi ha parlato?

Sto impazzendo...

Il riflesso nello specchio diventa strano e vedo un altro me, vestito con una maglia nera stretta e dei pantaloni larghi, i capelli da gentiluomo e una collana d'oro, mi giro ma non vedo nessuno

Riflesso – tranquillo sono nella tua testa...

G – cosa... cosa sei?

R – oh... sono te!

Faccio una faccia confusa guardando lo specchio, il secondo me ride

R – George... devi liberarmi...

Si avvicina allo specchio

R – solo se smetterai di tenermi dentro di te potrò aiutarti

G – no... no... sono solo stanco non è possibile

Dico tenendomi la testa

G – uno specchio non può parlare

R – ma io non sono lo specchio, io sono dentro di te... George... o mi lasci libero o... lo farò io...

Mi allontano dallo specchio

G – ho sempre saputo che prima o poi sarei impazzito

Mi metto a letto facendo finta di non sentire ancora quella voce chiamarmi.

La mattina dopo non ho sentito più niente, ma quando mi sono alzato ho visto un coltello sul tavolino della sala dove mia madre ancora dormiva, vicino c'è un biglietto con scritto "liberati". 

Sono stato io? Non ricordo niente...

"Sei stato tu... liberami!"

G – BASTA!

Urlo prendendo il coltello, mia madre si sveglia per il mio urlo

M – George... perché cazzo urli, stavo dormendo

G – scusa mamma

"Oh, andiamo vuoi andare avanti così?"

G – sta zitto.

Mi reggo la testa

M – ma con chi parli? Io non ho aperto bocca

G – con nessuno

Vado in bagno, con ancora quel coltello tagliente tra le mani. 

Chiudo la porta e mi guardo allo specchio

Without you - DNFWhere stories live. Discover now