Tra le tante cose che stasera potevano succedere, questa era l'ultima che mi aspettavo.
Lo salutai.
Io:"salve professore." dissi con tono timido, mentre Kyla sembrava parlare con un tono parecchio amichevole.
Kyla:"o mio dio salve, buonasera. Cosa ci fa lei qui"
Kit:"beh, ho 23 anni anche io."
E con una sola frase riuscii a zittirci. Era capace di mettere in soggezione anche la persona più sicura di se al mondo.
Era piombato il silenzio, non sopportavo più quella situazione. Anche perché Tyler continuava a fissarlo con la bava che gli usciva dalla bocca, dovevo fare qualcosa.
Io:"d'accordo, andiamo ragazzi. Arrivederci professore."
Gli altri due lo salutarono con una faccia da idioti, tanto da scaturire in lui una risatina piuttosto irritante.
Kit:"arrivederci, certo."
Entrammo nel locale e venimmo travolti da un fracasso poco indifferente, ma che mi aveva appena dato la carica. Mi sarei divertita me lo sentivo.
Kyla:"ok io direi di farci qualche giro e poi andare a ballare."
Io:"cazzo si."
Tyler:"muoviamoci o ci sarà troppa folla."
Ci avviamo verso il bancone e iniziammo a bere.
Io:"cosa volete?"
Tyler:"Solito sex on the beach."
Kyla:"Mojito. Tu che pensi di prendere? Pesante?"
Io:"4 bianchi e fragolino."
Kyla:"Ok Diana la riportiamo a casa trascinandola. Devi guidare."
Io:"Tranquilla mi riprendo dopo, tanto torniamo tardi, starò bene."
Kyla non mi sembrava molto convinta, ma io lo ero, e presi i drink a tutti.
Li finimmo molto velocemente, e subito ci buttammo al secondo giro.
Mi offrii di nuovo io per prenderli, mentre Kyla e Tyler erano intenti a parlare con dei ragazzi, come loro solito.
Arrivo al bancone.
Io:"Salve, allora mi fa un mojito, un blue angel e..."
Kit:"Un bicchiere di Dom Pèrignon."
Sentii la sua voce, e lo riconobbi subito.
Era di fianco a me, con i gomiti appoggiati sul tavolo, la mano destra intenta a sistemare il suo solito orologio, insieme ad una ricca dose di sfacciataggine.
Il barista subito andò a prendere il suo ordine. Ma che cazzo.
Io:"stavo ordinando io."
Si gira per guardarmi dall'alto verso il basso, data la sua altezza, che non raggiungevo nemmeno con i tacchi.
Kit:"Vedo come il cameriere l'abbia ben ascoltata."
Rimasi stupita. Arrogante del cazzo.
Arriva il suo bicchiere, lo prende tra le dita e si volge di nuovo verso di me.
Io:"quindi funziona così. Prima fa l'eroe salvando una donzella in difficoltà e poi diventa arrogante."
Dissi, rivolgendomi a quel giorno da Burberry.
Fece un sorso del suo costosissimo champagne.
Ridacchiò subito dopo, per poi spegnermi con una sola affermazione.Kit:"Non so quanto le convenga screditarmi così, signorina Miller. Le ricordo la sua posizione nei miei confronti."
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𝙨𝙖𝙥𝙤𝙧𝙚 𝙙𝙞 𝙧𝙤𝙨𝙨𝙤
Fanfiction"E lei è?" "Diana, Diana Miller." Mi guardava così, come se fossi proibita. Potevo percepire anche solo con un dito la tensione che governava l'aula. Ma forse sono solo io ad essere così sognatrice, tant'è che il 𝗺𝗶𝗼 𝗣𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗼𝗿𝗲 cammin...