Non lo negherò, ho avuto i miei problemi con i demoni in passato.
Come quella volta che Hassa ha quasi invocato la principessa infernale.
Aveva preso il grimorio sbagliato.

Io l'ho trovato divertente, lei no.

Quasi non è collassata sul posto. Quella notte è rimasta a dormire nella mia stanza.

Di solito mi occupo di Demoni minori, quelli che non possono mutare forma e i più facili da uccidere.
In alcune occasioni però -dopo aver dovuto convincere, se non manipolare Hassa- ho incontrato e ucciso demoni anche di gradi più elevati. Il più grande, fino ad oggi, è stato uno di Sesto grado.

La prima volta che ho infilzato la carne di un demone è stata cinque anni fa.
Ho pianto, vomitato e poi ho riso.

La prima e unica volta dove sono riuscita invocarne uno è un'altra storia.

Quindi, tornando al punto della situazione: è scoppiato un terremoto, il cerchio di protezione si è rotto e Plera potrebbe star scendendo per controllare che sia successo.

Come ho detto, ci tiene alla sua Botique.

E come dimenticarlo. Un demone di grado indefinito, ma sicuramente alto, si trova davanti a noi.

La gerarchia demoniaca va a gradi e non ha nulla a che fare con quella che insegnano nel mio corso di storia.
Gli antichi si sono sbagliati.
È vero che esistono i sette principi dell'inferno, com'è vero che esiste anche una principessa. Ma non si sa ne il nome, ne la portata dei loro poteri. O la loro provenienza. Non sono comandati da un diavolo o da qualsiasi altra entità oscura.
Quello che basta sapere è che ci sono e che -in teoria- devono stare dove sono.

Potrebbe essere anche che Hassa si sia dimenticata un passaggio o l'abbia recitato in modo errato, ma rimane il fatto che non ha finito la strofa e che secondo le dinamiche del rito, per nessuna ragione il demone possa essere stato invocato.
Forse il terremoto centra qualcosa, ma al momento non riesco e non ho tempo per collegare i puntini.

Gris spinge indietro Hassa, proteggendola con il suo corpo forzuto, mentre io rimango nascosta nell'angolo. Ad osservare.
Forse dovrei provare paura, panico e probabilmente anche una punta di senso di colpa per avere messo nella merda anche Gris e Hassa, ma con me non funziona così.

Alla fine -perché si tratta della mia missione- esco allo scoperto e gli occhi della sagoma slittano su di me.

Posso sentire Hassa e Gris trattenere il respiro e qualsiasi insulto voglia uscire dalle loro labbra.

Li sorpasso, senza guardarmi indietro. Se loro hanno intenzione di passare alla difensiva invece che all' attacco facciano pure.
Io ho altri piani.

"Non fare il timido" mi rivolgo al demone, poi gli faccio segno di venire in avanti "Mostrami il tuo bel faccino".

Se c'è una cosa che ho imparato dai testi di demonologia che ho studiato, è che i demoni traggono un certo orgoglio nell'essere temuti. Hassa e Gris stanno facendo onore alle teorie, io non ci riesco.
E questo è uno dei motivi per cui mi trovo in questa situazione.

Un demone è solo un altro essere vivente (con funzioni e sistemi sicuramenti più complessi dei miei), può morire.
Posso ucciderlo. Lo dico io, lo dice il pugnale che porto nella tasca dei pantaloni e non mi serve nessun'altra conferma.

Al demone, però, del suo orgoglio pare non abbia interesse, anzi segue le mie indicazioni e il suo volto si illumina di luce violetta.
Non mi stupisco nello scoprire che si presenta come uomo dai tratti ultraterreni.
Tutti i demoni in grado di mutare scelgono la bellezza come prima arma, poi come scudo quando è chiaro che non è la bellezza quella che mi impedirà di ucciderli.

The Cursed DealWhere stories live. Discover now