Chiamate

97 5 0
                                        

La sveglia nel loro appartamento non era suonata mai così presto, erano le cinque di mattina ed entrambe per diversi motivi erano ormai in piedi.

Olivia era pronta, era vestita in modo casual, si sarebbe cambiata in un bagno prima dell'audizione. Il viaggio in macchina sarebbe stato lungo.
Rosa invece era sveglia perché Olivia aveva fatto troppo baccano. Se la sua amica dormiva in qualunque condizione, lei invece faceva fatica. Aveva perso le speranze dopo cinque minuti di continuo trambusto e si era alzata, dopotutto era giornata di corsa.

Salutò la sua coinquilina, che con un borsone appoggiato sulle spalle stava uscendo di casa con delle occhiaie da far paura, ma in compenso la sua chioma castana era racconta in un modo meraviglioso. La vide uscire dal palazzo, e accendere la macchina. Quest'ultima era condivisa tra le due, era il regalo per i 19 anni di Rosa, ma lei era una ragazza a cui piaceva fare movimento, preferiva di gran lunga la bici. La sua 500 verde pastello la lasciava volentieri ad Olivia.

Si preparò con calma, questa volta riempì la borraccia, uscì dall'appartamento e si diresse verso il parco per fare il solito giro.

Anche quel giorno non c'era nessuno, neanche gli uccellini cinguettavano, c'era una calma infinita. O almeno questo regnava prima che sentisse qualcuno parlare in spagnolo.

Sono loro? I ragazzi di ieri?

Si fermò, e incominciò a camminare, non voleva farsi notare, si sentiva un po' in colpa ma era curiosa riguardo quei due ragazzi.

Seguì la voce e li vide fermi, il ragazzo più giovane faceva gli esercizi, mentre il ragazzo con gli occhiali teneva il ritmo.

- Carlos fuerza, uno, dos, uno, dos -

Si fermarono dopo qualche ripetizione, e si andarono a sedere proprio sulla panchina del giorno prima. Rosa fece qualche calcolo veloce, e notò che ad ogni modo l'avrebbero vista passare, e per questo decise di sedersi di nuovo di fianco al giovane ragazzo. Questa volta, forse, li avrebbe potuti conoscere meglio.

Si avvicinò con cautela, fece qualche piccolo passo verso la fontanella, un movente lo doveva avere per forza, prese infatti la borraccia e fece finta di riempirla. Era ancora piena. Si girò e i suoi occhi si incastonarono con quelli del giovane, solo ora si rendeva conto di quanto fossero belli. Erano color cioccolato, non diversi dai soliti che la maggior parte delle persone aveva, ma i suoi risplendevano di una luce diversa, che per qualche motivo fecero battere il cuore di Rosa molto più velocemente.

- Vuoi sederti qui anche oggi? -

Un rossore si tinse sul volto di lei. Non voleva dare fastidio.

- Si, cioè no - si stava agitando troppo, parole senza senso le uscivano dalla bocca senza che lei lo volesse, prese un respiro e cercò di calmarsi mentre sul volto dello spagnolo si disegnó un sorriso.

- Se non è un problema, si, mi piacerebbe sedermi qui - Rosa farfugliò dicendolo. Secondo i film che vedeva, questo era l'inizio di una grande storia d'amore, e lei impazziva per questo, peccato che quando si parlava di lei, scappava volentieri da questo genere di situazioni. 

- Ningún problema! -

Lo squadró con uno sguardo di confusione, lo spagnolo a scuola non lo aveva studiato. Aveva capito problema, ma poteva o non poteva sedersi?

Il ragazzo molto probabilmente capì la difficoltà, le fece un cenno con la testa e con la mano indicó il posto di fianco a lui.

- Grazie mille, ogni tanto ci vuole un po' di riposo -

- Corri qui ogni giorno? - era il ragazzo.

- Diciamo di sì, mi aiuta a rilassarmi e a far partire bene la giornata, anche se ogni tanto mi prendo la mattina libera. Voi correte sempre? -

• ~ Colori complementari ~ • Carlos SainzWhere stories live. Discover now