24. ALBEDO

29 4 37
                                    

"È così bello, il principe Aidan!"

"Con quegli occhi e con quel sorriso farebbe innamorare qualsiasi ragazza".

"Non è vero! Nessuno ha occhi così attraenti come il principe Edhel".

"Il principe Edhel è troppo serio. Chi vorrebbe un marito che non ride mai?"

"Quindi, se ti chiedesse in moglie, tu rifiuteresti?"

"Certo che no!"

Un coro di risate seguì quell'esclamazione, simile al ciarlio di uno stormo di uccelletti che si solleva in volo, poi si tacque all'emergere di una voce dal tono armonioso.

"Sognate pure chi vi pare, voi altre. Il principe Galanár sarà qui a breve e questa è l'unica cosa che conta".

"Il principe Galanár? È lui che intendi conquistare, Roselyne?"

Aidan sorrise, mentre un'altra eco di risate lo investiva, quindi riprese a origliare il discorso della ragazza.

"Mi sono preparata per ore, stamattina. Lasciate che metta piede a corte e io catturerò il suo sguardo".

Ben nascosto com'era dietro un arazzo, non si decideva ad allontanarsi, troppo divertito dall'ascoltare le chiacchiere e i pettegolezzi di quelle fanciulle in fiore. Erano le figlie e le nipoti dei più nobili rappresentanti della Lega, scelte per essere le dame di corte della regina Laurëloth. Passavano le giornate nelle stanze della sovrana e lui, quindi, non aveva spesso occasione di spiarle così da vicino, né di ascoltare i loro ragionamenti espressi con tanta libertà. Gli sarebbe sembrato un peccato interromperle, palesando la propria presenza.

"Sei una sognatrice, Roselyne!"

La giovane sollevò il capo di scatto dalla veste che stava sistemando con cura. Era bionda e aveva occhi di cielo. I lineamenti perfetti e la pelle lattea rivelavano le sue nobili origini.

"Ha già provveduto qualcun'altra a catturare il suo sguardo", ridacchiò una delle compagne.

"Dicono che la porterà a corte oggi stesso".

Roselyne si torse le mani e increspò le labbra.

"Non siate stupide, non la sposerà di certo. È... è una barbara!"

"È un'elfa, come la nostra regina".

"No, non lo è. Non è nobile come lei".

"Dicono che abbia la pelle scura..."

"La pelle scura?"

"Per il cielo!"

"E che sia una strega".

"Che gli dei ci proteggano! Gli avrà fatto un sortilegio".

"Deve essere così. Altrimenti come potrebbe piacergli una donna dalla pelle scura?"

"Be', non c'è nulla di cui preoccuparsi", sentenziò Roselyne. "Sarà solo una piccola intrigante che pensa di ammaliarlo con i suoi trucchi, ma lui non la sposerà, non la sposerà di certo. Galanár sceglierà una principessa per il suo trono, non certo una barbara ambiziosa".

Sorrise e batté le mani soddisfatta.

"Sbrigatevi, adesso! Sistemiamo ogni cosa e andiamo via. Deve essere tutto pronto prima che arrivi il principe Aidan".

Aidan, però, non entrò nella stanza. Aveva stretto le spalle contro la parete fredda del corridoio, appiattendosi ancor di più. Fissava il soffitto e restava immobile, a dispetto dell'inquietudine che gli agitava il cuore.

Per più di un anno aveva atteso il ritorno di Galanár, alimentando le proprie fantasie giovanili con poemi e ballate che descrivevano l'eroica battaglia sulle montagne dell'Ambit. Nutrito da quelle storie, Aidan aveva fatto di lui il proprio eroe personale, l'esempio di cavalleria da servire e imitare. Quel giorno, il giorno della sua investitura, avrebbe finalmente mostrato al fratello la sua abilità e l'avrebbe potuto seguire in battaglia, invece di restare a corte a sognare a occhi aperti.

Il figlio dell'Idra (Arthalion's Chronicles #1)Where stories live. Discover now