capitolo 9

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dovevo ancora metabolizzare bene cosa era accaduto.

dovevo ancora realizzare il tutto.

com'era possibile che mia madre in qualche modo sapeva? era coinvolta?

queste domande mi invadevano la mente.

durante la notte ho evitato di scrivere a Matilde, non avrei voluto disturbarla e farla spaventare.

ieri avevo deciso che glielo avrei detto il giorno seguente, ossia oggi.

la sua opinione è proprio quella cosa di cui ho bisogno.

decido di mandarle un messaggio:

"buongiorno maty, è successa una cosa. temo di aver scoperto una grande cosa. aspetto tua risposta baci.
anzi, videochiamami quando ricevi il messaggio"

conoscendola, sapevo che la sua risposta non avrebbe tardato.

ma non pensavo rispondesse così subito, perché i miei pensieri vengono immediatamente interrotti dalla suoneria.

matilde mi stava videochiamando.

"bella dimmi tutto. ma cos'è successo?" mi dice matilde subito dopo aver accettato la videochiamata.

"questa notte, ho sentito mia madre parlare al telefono e..."

le racconto tutto, letteralmente tutto ciò che è successo ieri sera.

anche dal primo fino all'ultimo sospiro della conversazione.

dopo aver finito di raccontarle tutto devo mettere che mi sono tolta un peso.

lei, subito dopo averle detto tutto, spalanca gli occhi

rimane senza parole, scioccata.

"gemma, ma...io non capisco. com'è possibile che tua madre in qualche modo sappia tutto? che sia coinvolta."
mi dice

"vorrei capirlo anch'io" le dico.

ma cos'altro le vorrei dire? che vedo che c'è in lei qualcosa che non va.

vedo la preoccupazione nei suoi occhi, la paura nella sua faccia.

qualcosa non deve andare bene.

"gemma..." dice interrompendo i miei pensieri. "ti devo parlare" continua.

se esistesse un premio Nobel per prevedere le cose, io lo avrei già vinto.

"si... certo, dimmi tutto" le rispondo

"hai presente la fotografia che c'era nella busta? quella che abbiamo aperto insieme?" mi chiede, e dopo aver visto il mio cenno dove annuisco continua. "ecco, c'è una cosa che devi sapere."

non ci potevo credere.

mi sentivo mancare l'aria.

"dimmi" le rispondo frettolosa.

"nella fotografia, sullo sfondo, c'è un cane. si chiama Trilly. Gemma, era il cane della mia sorellastra." mi dice e il mondo si gela. "pensavo tu avessi notato quel cane, ma invece continuavi a non menzionarlo e io temevo a dirtelo."

istinto di sopravvivenza Where stories live. Discover now