Capitolo 6

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"Alya sbrigati o perderemo il treno!" una presa le avvinghiò il polso e per risposta si divincolò ringhiando, una compagna di scuola l'aveva invitata a passare una giornata a Londra e lei annoiata aveva accettato pentendosene subito dopo


"bugiarda" disse una vocina fastidiosa dentro la sua testa "non eri annoiata, stavi benissimo a casa, speri solo di incontrare LUI" Alya scacciò mentalmente la vocina e guardò Samantha cercare disperatamente di entrare a Kings Cross, non riusciva a capire dove trovava le forze per sgomitare tra la folla: erano partite all' alba per arrivare in orario a Londra, avevano girato quelli che sembravano mille, anzi no, milioni di negozi e fatto moltissimi acquisti; Alya aveva acquistato solamente una camicetta verde smeraldo che metteva in risalto la sua pelle color caramello e richiamava il colore dei suoi occhi, aveva le maniche a sbuffo e una scollatura più profonda di quanto fosse avvezza a portare di solito, ma non aveva avuto altra scelta visto che mentre cercava di gustarsi un buonissimo gelato al cioccolato Samantha l' aveva urtata per vedere l' ultimo modello di scarpe di una qualche casa di moda di cui non ricordava il nome. Morale della favola? La sua bellissima t- shirt bianca era finita nel cestino.


"Samantha aspettami dannazione" sbuffò spazientita, stavano salendo le scale a due a due e il caldo umidiccio di giugno non aiutava, l'altra ragazza rallentò alzando gli occhi al cielo, si fermarono a respirare e fu allora che lo sentì: un formicolio sulla nuca, il cuore iniziò a martellarle nel petto, si guardò intorno e notò molti ragazzini, uno le passò affiancò con un gufo in una gabbia e un baule grande.


Sentì le gambe tremare ed aguzzò la vista cercando di capire da dove provenisse l'insolita folla, fu allora che lo vide. Era impossibile non notare i capelli così chiari da sembrare quasi bianchi, era in compagnia di un altro ragazzo con la pelle color ebano e ridevano di una qualche battuta, il cervello le si annebbiò. Doveva correre da lui, doveva parlargli, vedere quelle iridi argentee posarsi su di lei e sorriderle come solo con lei riusciva a fare.


"ALYAAAAA!" un pizzicotto la fece sussultare e tornare alla realtà, si girò fulminando Samantha


"Ma che ti prende?! Perderemo il treno stupida!" urlo la ragazzina con voce stridula


"Samantha vaffanculo!" detto questo girò sui tacchi ignorando le proteste dell' altra ragazza, ne aveva avuto abbastanza.


Sgomitò tra la folla accecata dalla smania di vederlo dopo quasi un anno passato a fantasticare sul loro prossimo incontro; urtò un ragazzino goffo con un rospo in mano che balbettò delle scuse ma lo ignorò, era a pochi metri dai due, il cuore le martellava nel petto, mancava poco....


Si bloccò di colpo come scottata, una ragazza aveva raggiunto i due prendendo sottobraccio il biondo sorridendo, Alya la guardò meglio: indossava dei vestiti succinti, aveva dei cappelli scuri tagliati a caschetto e una faccia che le ricordò un carlino, sembrava molto sicura di sé e lei la odiò dal primo istante.


Il terzetto se ne stava appoggiato ad una colonna della stazione a pochi metri ma Alya non riusciva a muoversi, le gambe sembravano non rispondere ai comandi e si sentì sprofondare quando vide l'altra ragazza sussurrare qualcosa all' orecchio di Draco che annuì sorridendo, lei lo baciò sulla guancia lattea ostentando una risatina, il suo cuore mancò un battito, affianco il ragazzo moro alzò gli occhi al cielo e poi la notò e iniziò a guardarla incuriosito.


Certo Alya non lo biasimava, doveva sembrare ridicola lì ferma in piedi fra una folla di persone che la urtavano, pallida e con la faccia sconvolta. Draco notò lo sguardo del compagno e guardò nella sua direzione, poi la vide.


Era cresciuta in quei mesi, le sue forme erano più femminili e si intravedevano attraverso i jeans chiari attillati e la camicetta verde smeraldo scollata, i capelli neri erano raccolti in uno chignon disordinato e brillavano così come la sua pelle color del caramello, le labbra carnose erano aperte in un'espressione sorpresa e gli occhi verdi scintillavano nella sua direzione. Quando il verde incontrò il grigio tutto sembrò rallentare, tutto sembrò tornare al proprio posto ed entrambi i loro cuori accelerarono impazziti.

Alya si sentì mancare il terreno sotto i piedi incrociando i suoi occhi e accennò un sorriso che però non venne ricambiato, l'altra ragazza notò gli sguardi dei due e disse qualcosa che fece ridere il ragazzo moro Draco non rise e distolse lo sguardo indifferente a quella che doveva essere una battutina, lei non contenta gli diede un bacio, questa volta sulle labbra ma Draco si staccò subito fulminandola. Alya giurò di aver sentito il proprio cuore fare CRAC, la vista le si annebbiò e sbattendo le palpebre vide la faccia di carlino avvicinarsi con aria superiore e chiedere

"Ti sei persa carina?" sputò marcando l'ultima parola e la fissò con aria superiore, Alya deglutì spostando lo sguardo da lei al biondo che ora guardava il soffitto con aria annoiata, un odio profondo le attanagliò lo stomaco così come un senso di nausea per ciò che aveva appena visto; tuttavia, si costrinse a fare un'espressione seria e inarcando un sopracciglio disse con voce gelida

"nient' affatto! Mi chiedevo solo da quando i carlini fossero in grado di camminare e parlare"

L' altra la guardò con un misto di stupore, rabbia, odio e furia e stava per ribattere ma una risata dietro di lei la fece girare, i due ragazzi si erano avvicinati e il moro rideva sguaiatamente

"ahahah carlino...ahahah questa ahahah questa è buona" disse fra una risata e l'altra asciugandosi le lacrime, Draco cercò di nascondere un sorriso con scarsi risultati, incrociò gli occhi di Alya che però non sorridevano anzi mandavano scintille di rabbia traditi e lui non poté biasimarla, se solo avesse saputo quanto avrebbe voluto abbracciarla e inspirare il suo rassicurante profumo di lillà...

Mise un braccio attorno alle spalle di Pansy arrossita e fremente di rabbia per la situazione e la fece girare

"Andiamo mi sto annoiando fra questi babbani e gli elfi saranno qui a momenti per riportarci a casa" disse con voce melliflua. Il gruppetto si allontanò lasciandola lì impalata, il biondo si girò e le fece un occhiolino ma Alya non vi fece caso perché lacrime di rabbia roteavano giù dalle guance; a quella visione Draco volle correre indietro ma si trattenne e da bravo Malfoy controllò le proprie emozioni avviandosi verso l'uscita della stazione

**

Alya si lavò la faccia con acqua gelida in uno dei piccoli bagni del treno era amareggiata, triste, arrabbiata e le sembrava di avere un macigno al posto del cuore. Perché Draco l'aveva ignorata facendo finta di non conoscerla? Forse perché uno stupido purosangue non poteva parlare a una misera babbana in pubblico? Ma soprattutto chi cazzo era quell' oca che si portava appresso?! Si erano baciati quindi era abbastanza chiara la natura della loro relazione ma Alya non voleva crederci, non poteva...

Sopirò triste, inforcò gli occhiali da sole e uscì dal bagno tornando al suo posto, i paesaggi scorrevano veloci fuori dal finestrino così come i suoi pensieri; era stata solo una stupida! Come aveva potuto prendersi una cotta per il suo migliore amico? Non l'avrebbe mai guardata in quel modo se neanche la riusciva a salutare in pubblico... le aveva già detto come la pensava no? Era solo una babbana....

*ANGOLO SCRITTRICE*
Ho deciso di continuare con la storia perchè cpmunque vedo che ci sono un bel pò di visualizzazzioni....tuttavia vi chiedo per favore di inserire anche un piccolo commento! Mi spronerebbe a continuare .....

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