Capitolo 5

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Alya camminava beandosi del calore che trapelava fra le foglie, finalmente era di nuovo estate. Amava l’estate ma faticava ad ammettere di amare il tempo passato con Draco molto più della stagione in sé; aveva uno zaino in spalla ricco di provviste ed il regalo di compleanno per Draco, avevano deciso di comune accordo di spendere la notte del suo compleanno nella casetta sull’ albero.
Organizzarsi non era stato facile poiché il biondo aveva dovuto fare tutto di nascosto costringendo gli elfi domestici a mentire ai coniugi Malfoy su un'improvvisa stanchezza e voglia di restare in camera indisturbato per non destare sospetti; diversi erano i genitori di Alya, certo la ragazza aveva detto che avrebbe passato la notte da un amico, ma in fondo che differenza c’era? I genitori non le avrebbero mai proibito di stare con il tanto acclamato amico, unico fra l’altro.
“Hey Dray” salutò notando il biondo già all’ interno del loro rifugio, stava sistemando due sacchi a pelo su una delle poltrone, Alya tirò fuori il regalo e glielo porse sorridendo
“Buon compleanno” Draco sorrise, sorriso che si allargò ancor di più scartando il regalo: un libro di letteratura babbana, lo sfogliò velocemente e poi lo mise sulla libreria vicino ad altri libri, anch'essi babbani
“Grazie piccola!”  disse felice, da anni Alya gli regalava libri babbani, Draco non l’avrebbe ammesso neanche sotto cruciatus ma gli piaceva come scrivevano i babbani.
Passarono il pomeriggio a leggere e scherzare beandosi l’uno della compagnia dell’altro. La notte calò in fretta, fin troppo in fretta a parere di Alya, stavano arrostendo Marshmallow al centro nella stanza utilizzando il tanto amato fuoco viola che Draco era così bravo a far apparire
“...Così alla fine quello stupido pollo è riuscito a portarsi via metà del mio braccio” finì di raccontare lui mettendo in mostra il braccio dove si intravedeva una cicatrice quasi invisibile fatta da un ippogrifo. Alya iniziò a ridere a crepapelle ma per qualche ragione il gesto non infastidì Draco, anzi, si beò di quella risata cristallina reprimendo un moto di disgusto ripensando alla scena melensa di Pansy Parkinson davanti al suo braccio fasciato; ciò lo fece impensierire.
Alya smise di ridere notando l’espressione seria del biondo, si soffermò a guardarlo meglio: stava crescendo, si era alzato ancora di qualche centimetro rispetto all’ inverno scorso, portava come sempre abiti formali anche se il colletto della camicia era slacciato, Draco lo allentava sempre quand’ era con lei, la pelle pallida come porcellana gli donava un aspetto statuario e non stonava con i capelli biondi sempre curati, lo sguardo si soffermò sulle labbra di Draco che tremavano appena, lei le trovò perfette ed arrossì al pensiero; cercò i suoi occhi e con sua sorpresa li incrociò subito, grigi come un mare in tempesta la guardavano con aria inquisitoria, arrossì violentemente e scosse la testa imbarazzata.
“Tutto okay Alya?” la voce di Draco la riportò alla realtà, annuì sorridendo e si prepararono per dormire, i sacchi a pelo che il ragazzo aveva portato erano soffici e comodi, poteva sentire il corpo caldo di Draco tant’ erano vicini ma nessuno di loro parve farci caso
“Buona notte Dray”
“Buonanotte piccola” sussurrò lui con lo sguardo perso a guardare la luna che faceva capolino dalla finestra, sembrava pensieroso e Alya per un attimo pensò di chiedere se fosse la causa di quei pensieri ma il sonno ebbe la meglio.
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Alya camminava triste lungo il sentiero nella foresta, Draco sarebbe partito l’ indomani e proprio non era in vena di salutare l’ amico, avevano passato una bellissima estate, sempre insieme fatta eccezione per un weekend dove i suoi genitori l’ avevano trascinata al mare e l’ assenza di Draco per via della Coppa del mondo di quistich o una cosa simile... qualunque fosse il nome giusto il ragazzo impazziva per quello sport, tuttavia quand’ era tornato dall’ evento era parso preoccupato e sebbene cercasse sempre di godersi il tempo in compagnia di Alya, una ruga gli solcava la fronte di tanto in tanto. Lo trovò intento a scrutare le nubi scure evidentemente il tempo rispecchiava il loro umore
“Dray...” disse lei a mò di saluto, lui si girò di scatto spaventato: non si era accorto della sua presenza.
Draco evidentemente lesse la preoccupazione sul volto della ragazza perché si sforzò di sorridere, fece un mini-inchino e le fece cenno di avviarsi verso il loro rifugio, toccarono a turno le iniziali sul tronco e salirono le scale per poi entrare nella casetta sull’ albero. Il loro ultimo pomeriggio insieme volò come sempre, Alya aveva cercato in tutti i modi di distrarre il biondo dai propri pensieri ma con scarsi risultati
“Insomma Draco che ti succede?” chiese sfinita, lui parve riscuotersi e la guardò con aria di scuse
“è solo che non sono dell’umore giusto per partire domani” disse infine evitando il suo sguardo
“Ma tu adori studiare in quella scuola e ogni anno non vedi l’ora di partire” obbiettò lei schietta
“quest’ anno sarà diverso” disse il biondo “o forse... o forse non voglio abbandonare qui la mia unica amica” continuò sfoderando un sorriso sornione, era di nuovo il solito Draco
“Beh ormai ci sono abituata... e poi ho le mie cose da far qui mica sto ad aspettarti!” mentì lei, scuola a parte quando Draco non c'era non aveva granché da fare. Lui sorrise conoscendo bene quale fosse la verità. Vennero distratti da delle scintille rosse in lontananza, un segnale degli elfi domestici di Malfoy Manor per avvertire il loro padroncino di tornare a casa.
Alya guardò dalla finestra triste gli ultimi sprizzi di scintille e sussultò sentendo la voce di Draco vicinissima a lei
“Io...quest’ anno sarà un anno particolare ad Hogwarts... non potrò tornare a Natale” disse serio, il cuore di Alya sprofondò, chiuse gli occhi inspirando a fondo
“Forse è anche per questo che è così difficile dirti addio oggi” continuò lui, lei si girò con un sorriso credibile
“Oh non dire sciocchezze quello è il tuo mondo, abbiamo avuto tutta l’estate per noi... ci rivedremo appena finirai l’anno” parlò con una finta voce leggera, ma sapeva che era ciò che doveva fare per rassicurare Draco “Io ti aspetto qui, non preoccuparti” continuò stringendogli la mano ed ignorando il nodo che le si era formato in gola. Lui sorrise rassicurato ma allo stesso tempo turbato dall’ effetto che la ragazza aveva su di lui
“Allora...arrivederci” disse in tono algido sfoderando la miglior maschera di freddezza stile Malfoy, perché questo gli avevano insegnato ad essere nei momenti di debolezza come quelli e neanche Alya riusciva a renderlo umano
“Arrivederci Malfoy” disse lei usando di proposito il suo cognome, dato il suo comportamento, guardò la schiena del biondo scomparire dietro la porta e come un fulmine i pensieri che mesi prima aveva scacciato tornarono nitidi nella sua mente, urlando per essere sentiti
“Mi sono presa una cotta per Draco Malfoy. Il mio migliore amico. Un mago. Un mago che odia la mia normalità non magica. Che passa il suo tempo con me e non so perché. Oh, no”

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