Ultimo giorno

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Ci separammo lentamente, mantenendo il contatto visivo, percependo la reciproca eccitazione nel nostro sguardo, nelle gote arrossate e i respiri accelerati di entrambi, cercando di elaborare ciò che era appena accaduto. 

Mi mordicchiai il labbro inferiore in un gesto nervoso, e fui io la prima a rompere il silenzio: «Sai, all'inizio dell'anno, quando ci eravamo appena conosciuti, c'era una domanda che mi tartassava, ma ero troppo imbarazzata e timida per chiedertelo direttamente»

«Cosa?» Chiese in un sussurro curioso ed emozionato, mentre con una mano mi passava i capelli dietro l'orecchio.

 «Mi sono spesso chiesta: Perché tanto interesse nei miei confronti? Come è possibile che l'ultima arrivata meriti tanta attenzione da Sebastian Sallow?»

«Scherzi?» Alzò le sopracciglia con un'espressione di stupore sul viso e tirandosi leggermente indietro, come se quelle parole lo avessero investito: «Sai quante volte mi sono chiesto come mai "la ragazza del quinto anno", di cui tutti volevano le attenzioni, si interessasse proprio a me?! Ma ogni volta che ti vedevo arrivare, ero troppo felice per rischiare di rovinare tutto con una domanda del genere, ed era così facile perdersi nelle nostre avventure, che ogni volta il pensiero mi passava di mente, tornando a galla solo quando rimanevo solo nella mia stanza.»

Che sciocchi! Abbiamo sempre provato le stesse emozioni e avuto gli stessi pensieri. Abbiamo anche avuto così tante occasioni per esternarli, ma eccoci qui, ridotti alla fine dell'anno. Forse è così che doveva andare, con tutti gli eventi e le disavventure che si sono susseguiti in questi mesi... 

«Sebastian, ricordi il giorno che ci fu l'incidente con le apifrizzole? Mi trovasti seduta sulla panchina del cortile di trasfigurazione e stavamo parlando della maledizione Cruciato, e poi...» 

Osservavo il suo sguardo vagare, cercando di ricordare l'evento preciso e dove volessi arrivare, finché si bloccò, il suo sguardo scivolò verso il basso facendosi scappare una risata tra i denti. Si era ricordato!

«Quel ficcanaso di Infaustus!» Commentò quando tornò a poggiare il suo sguardo su di me. Intanto, le sue mani, che erano scivolate nelle mie, si strinsero un po' di più: «Avrei voluto così tanto riprendere quel discorso, ma i miei ricordi poi cominciano a farsi confusi proprio da quel momento in poi... Credo che il libro di Salazar Serpeverde, il contatto prolungato con quella reliquia e l'utilizzo degli incantesimi senza perdono abbiano giocato un brutto scherzo alla mia psiche.»

«Ormai è passato!» lo bloccai io, portando le mie mani sulle sue guance. Avevo voglia di sentire di nuovo la morbidezza delle sue labbra sulle mie, il sapore dolce e agrumato del punch che aveva bevuto tramite la sua bocca. Non volevo perdermi in discorsi già esauriti e ripetuti!

«Maeby, posso... ?» proprio come quella volta, sulla panchina del cortile di trasfigurazione,  appoggiò delicatamente una mano sulla mia guancia e, umettendosi le labbra, avvicinò il suo viso al mio.

Le sue labbra morbide sfiorarono, di nuovo, le mie e, presa da una scintilla elettrizzante che mi attraversò il corpo, mi strinsi a lui ricambiando con un bacio ancora più intenso. Le mie dita accarezzavano i suoi capelli scompigliati e potevo sentire il suo abbraccio diventare sempre più stretto intorno alla mia vita, creando un vortice di emozioni travolgenti, persi l'uno nell'altro, nel calore degli abbracci e nel contatto delle nostre labbra.

Quando lasciammo il sotterraneo dei Gaunt era ormai l'alba! Usciti con cautela dal sotterraneo, per non farci scoprire dai professori o dagli studenti più mattinieri, ancora con indosso i vestiti della sera prima, ci dirigemmo verso la stazione di metropolvere più vicina. Così, avrei evitato di fare sette piani della torre per raggiungere il dormitorio dei Grifondoro, e lui di scendere in smoking fino all'ultimo piano più interrato per tornare al sotterraneo dei Serpeverde. 

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu