Arrivo ad Hogwarts

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1 settembre 1890

Caro diario,

Non so da dove cominciare a scrivere ciò che mi è successo, non so se sarò mai più capace di chiudere occhio in vita mia! 

Ora faccio un respiro profondo e comincio a buttare giù tutto quel che ho affrontato per arrivare in questo castello. Per Merlino, ho vissuto più esperienze in queste dodici ore che in sedici anni della mia vita.

Per fortuna che il professor Fig è stato sempre al mio fianco e mi ha guidata con maestria, mostrandomi come ci si rialza in simili circostanze. Le simulazioni fatte nei mesi precedenti il mio arrivo effettivo in questo mondo, però, mi hanno preparata solo vagamente a ciò che è la dura realtà qui.

Londra - Diagon Alley  

Questa giornata è iniziata a Londra, precisamente a Diagon Alley, una via magicamente nascosta dagli occhi dei Babbani che attraversano Charing Cross Road. Le prime deboli luci dell'alba svelavano un volto insolito di questa strada, solitamente gremita di maghi eccentrici e creature magiche. L'aria era fredda e pungente, un silenzio incantato avvolgeva i vicoli stretti e i negozi specializzati, solitamente pulsanti di vita.

L'unico rumore che sentivo echeggiare nella via era il tacco della mia scarpa battere ripetutamente sul ciottolato della strada, tradendo in me una trepidante attesa. Il professor Fig sarebbe venuto a prendermi con la carrozza che - in volo - mi avrebbe portata ad Hogwarts. Prima di partire, ci raggiunse un funzionario del Ministero della Magia[0], George Osric, il quale aveva urgenza di parlare con il professor Fig.

"Cosa potrà mai volere un funzionario del Ministero della Magia proprio in questo momento?" mi chiesi, mentre mi assicuravo che tutti i bagagli fossero stati caricati. 

«George, in questo momento non posso fermarmi a parlare. Questa ragazza deve essere accompagnata ad Hogwarts per iniziare il suo raggiante percorso. Ci pensi? Inizierà dal quinto anno!» Il professore aprì lo sportello della carrozza e mi rivolse un sorriso di incoraggiamento, invitandomi a salire: «Se vuole, può unirsi a noi. C'è posto nella carrozza!»

Se ripenso alla fatalità di quella scelta il mio cuore comincia a battere all'impazzata e il mio fiato si fa corto, anche ora che sono al sicuro nello scrivere queste pagine. Se il signor Osric non avesse accettato il nostro invito ora sarebbe ancora vivo!

Con la fronte premuta sul vetro della carrozza che si alzava in volo, ammiravo estasiata le case di Londra diventare sempre più piccole, mentre il professore e il signor Osric parlavano tra di loro. Con la coda dell'occhio, vidi quest'ultimo passare un oggetto avvolto da un fazzoletto al professor Fig e, proprio in quel momento, una forte corrente d'aria fece sferzare bruscamente la nostra carrozza.

L'urto fu tale da farmi cadere sul professore che era al mio fianco, poi un rumore, un ruggito forse. Sembrava come se due enormi lastre di metallo stessero sfregando tra loro, producendo un rumore stridulo e ruggente allo stesso tempo.

Non era stata una turbolenza d'aria, ma un drago! Un drago aveva attaccato la nostra carrozza!

Schegge di legno volavano in tutte le direzioni, chiusi gli occhi, strizzati dalla paura e per proteggerli dal vento che mi tagliava il viso. L'impatto con l'aria era tale che, paradossalmente, non riuscivo a respirare. Stavamo precipitando  in caduta libera verso il suolo da cui ci eravamo innalzati, con il ruggito del drago in lontananza minacciante di tornare indietro e finire il suo operato.

Il professor Fig prese la mia mano con decisione e, un secondo dopo, non un filo di vento mi scompigliava i capelli, nessun suono nell'aria, sentivo solo il calore della mano del professor Fig stringere forte la mia.

HOGWARTS LEGACY | Diario del 5° anno 1890-1891Where stories live. Discover now