𝟬. 𝙥𝙧𝙚𝙛𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚

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𝐏𝐑𝐄𝐅𝐀𝐂𝐄

-𝘛𝘩𝘪𝘴 𝘣𝘭𝘪𝘴𝘴 𝘴𝘢𝘤𝘳𝘪𝘧𝘪𝘤𝘦𝘥 𝘣𝘺 𝘧𝘢𝘵𝘦

***


Kang Aera continuò a correre.

Passo dopo passo, i suoi passi si facevano sempre più pensanti, il fiato sempre più corto e la distanza tra lei e i suoi amici aumentava sempre di più. Sembrava così estranea, così non lei in quel momento: i vestiti a brandelli, i capelli spettinati, il viso umido dalle lacrime e perlato di sudore ma, sopratutto, la pistola tra le sue mani. Una beretta  da 66mm, come avrebbe spiegato Jay. Ed era stato lo stesso Jay a metterle in mano l'arma e spingerla via, ovunque fosse, ma non lì, con loro.

Aera sperava di non aver mai bisogno di quell'arma, di premere il grilletto, ma sapeva anche che non c'era nessuno adesso ad aiutarla. Non c'era Jake, Niki, nè Heeseung...

Era sola. E, se necessario, avrebbe dovuto sparare.

Non sapeva nemmeno dove erano andati gli altri, quello di cui era sicura era però di aver lasciato indietro due dei suoi amici più cari - ed Heeseung.

Sentì gli occhi pizzicarle fortemente, minacciando di far uscire le lacrime che tanto stava trattenendo con molta forta. Non era il momento adesso, doveva resistere. Doveva farcela-

Sbatté contro qualcosa di duro, finendo con il sedere a terra, sul terriccio bagnato dalla pioggia del campetto da calcio del Campus dell'università. Avrebbe dovuto solo attraversarlo, aveva promesso Jay, e sarebbe stata salva.

Ma ovviamente le cose non erano mai facili.

Alzò lo sguardo, forzando per far rimanere gli occhi aperti: la pioggia cadeva incessantemente, perforandola come se fossero chiodini. E quando trovò il ghigno di Eric, raggelò. Che cosa ci faceva lui, lì?

Lo sguardo di Eric era affilato, fisso contro di lei. Sia i suoi capelli tinti di biondo che i suoi vestiti erano zuppi d'acqua, mentre in mano teneva stretta una pistola. Fu a quel punto che Aera si rese conto che la sua le era scivolata via, chissà dove, mentre cadeva. 

Il suo sguardo vagò velocemente per cercarla, quando un click molto - troppo- vicino a lei la fece rabbrividire e raggelare. Aera puntò lo sguardo davanti a sé, trovando Eric con la pistola puntata contro di lei. Non le disse nulla, solo la fissò in silenzio. Non riconobbe il suo sguardo cupo e duro, quello non era il suo migliore amico. Non più.

Aera deglutì. «Eric- »

«Non ti conviene. » la zittì subito lui, camminò piano verso di lei, coprendo la poca distanza che era rimasta. La aggirò, raggiungendo un punto dietro la sua schiena e tirando poi un ponderoso calcio. Qualcosa schizzò via, la sua pistola.

Merda.

«Ti conviene stare zitta e basta, sai. Sono così stufo di sentirti blaterare. » sbuffò lui, certamente riferendosi ai tanti anni di amicizia passati insieme. Aera ingoiò un groppone in gola - faceva male, tanto male. Voleva davvero bene ad Eric, più di un fratello, ma ora...

Eric si allungò, puntando la canna fredda sulla fronte di Aera. Strinse gli occhi, chiudendoli velocemente. Era dunque finita? Sarebbe morta così? in un campo da baseball per mano del suo migliore amico d'infanzia?

Aspettò con ansia il secondo click e poi lo sparo, ma quello che udì fu solo un rumore. Poi il freddo puntato contro la sua fronte scomparve e questo la fece aprire velocemente gli occhi, trovando il corpo di Eric rotolato via a qualche metro, la pistola che gli era caduta appena davanti a lei.

𝐔𝐍𝐃𝐄𝐑𝐂𝐎𝐕𝐄𝐑 | 𝒍.𝒉𝒔Where stories live. Discover now