ii. DeMon in vista

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Salve a tutti, mi chiamo Carlos, e se il nome non vi dice niente, sono il figlio della pazza Crudelia DeMon. Vivevo nell'Isola degli Sperduti, terra d'esilio di tutti i cattivi, alla Porta dell'inferno, appunto insieme a mia madre: la famigerata Crudelia De Mon. Era così crudele che aveva perfino una canzone, che di tanto in tanto canticchiavo, senza farmi sentire altrimenti mia madre avrebbe avuto una delle sue solite crisi isteriche. La sua crudeltà, però, deriva dalla sua pazzia. I dottori non riuscivano a spiegarsela, ma secondo me è dovuta all'assurda dieta che fa, ovvero, niente pane o pizza, solo stizza; nessuna proteina, soltanto caffeina; nessun alimento zuccheroso, ma tanto nervoso.


Ormai alla Dragon Hall era solito vedere nei libri un suo ritratto, con la sua solita pelliccia a macchie terrificante, i capelli ricci bianchi e neri sparati in alto e quel irritante cagnolino di pezza che portava sempre sulla sua spalla sinistra. Quel cagnolino lo odiavo. Sembrava quasi che a Crudelia importasse di più quel pupazzo che suo figlio.. sotto sotto sapevo che era vero, ma non volevo ammetterlo, almeno non ad alta voce. Mi trattava come un.. brr, solo a pensare a quelle bestie feroci mi faceva venire i brividi.. mi trattava come un cane. E nonostante tutto, a me stava bene così, sapevo bene che non potevo mettermi contro mia madre oppure.. guai a me.

Quella mattina, durante la lezione di Scienze Misteriose, (materia in cui andavo brillantemente) eri stranamente distratto.. Il motivo? Molto semplice: quella notte avevo avuto un sogno, o meglio, mi era affiorato un ricordo lontano, dopo molto tempo. Scorgevo una ragazzina dai capelli lilla che correva sopra i tetti di negozi, case, e perfino bancarelle, e io le stavo dietro. A ripensarci, sorrisi, mi ricordavo quella ragazzina meglio di chiunque altro.. Lilith. La sorella più piccola di un anno di Mal, la figlia di Malefica che, al contrario di quest'ultima, ci avevo stretto un legame speciale, che con il passare del tempo, rubando cibo, distruggendo bancarelle, e facendo scherzi ai passanti, si rafforzava sempre di più.. ma quel sorriso tenero che mi si era stampato in faccia sparì poco dopo, ricordando anche che Lilith non c'era più, almeno, non nell'isola. Scomparve un giorno, così, di punto in bianco, nessuno l'aveva più vista e nessuno a parte io, Mal, Jay e Evie, se ne preoccupava. Quel giorno e quelli a venire, la cercammo per tutta l'isola, controllando fino anche alla bocca di Cocò, il coccodrillo che Capitan Uncino detesta tanto.. ma senza buoni risultati. Eravamo afflitti, ed è stato quell'evento, a segnare il nostro "destino", rendendoci ciò che eravamo in quel momento: I signori dell'Isola, i più cattivi dei figli dei cattivi, i più spietati, i più crudeli.. e lo facevamo per onorare Lilith. Non facemmo chissà che per la scomparsa della ragazzina, ci rifiutavano anche solo di credere minimamente che fosse morta, non provavamo neanche a pensarci. E senza Lilith, la nostra amicizia si indeboliva sempre di più, fino a ridurli in due coppie (ma comunque siamo rimasti in buoni rapporti): Mal e Jay, sempre in competizione per capire chi fosse il ladro migliore, non si può dire che siano proprio amici, ma per lo più complici; e poi Evie e io, noi siamo migliori amici. E non è come una delle solite amicizie false che ci sono sull'Isola, ma una vera amicizia, piena di affetto, anche se se avessimo mostrato affetto l'uno verso l'altra allo scoperto, probabilmente saremmo stati spacciati.

<<Carlos, tutto bene? Ti vedo pensieroso>> mi chiese la figlia di Grimilde che, come sempre, è seduta in banco vicino a me.

<<Si, solo.. Ev, secondo te Lilith è davvero..>> ormai di quella domanda ero stufo pure io. L'avevamo chiesto così tante volte, che alla fine avevamo lasciato perdere. Fino ad ora.

<<No>> mi rispose la mia migliore amica abbassando un po' lo sguardo.

<< Lei è troppo forte per essere caduta così ma.. perchè questa domanda?>> la guardai di scatto sgranando gli occhi. Davvero gli aveva chiesto una cosa del genere? E che cosa avrei risposto? Dovevo dirle del sogno? Oppure no? Prima o poi la mia testa sarebbe scoppiata con tutti questi interrogativi, ma mi limitai a dire <<Curiosità>> si riusciva a vedere lontano un miglio che Evie non era del tutto convinta della risposta, e neanche io lo ero del tutto. Ma non volevo rischiare e dirle del sogno.. eppure, il desiderio premeva molto, ma decisi di resistere.

𝐀𝐋𝐖𝐀𝐘𝐒 𝐌𝐄 𝐀𝐍𝐃 𝐘𝐎𝐔, carlos demon💜Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ