2. Kuroo

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Kenma sta sorridendo al telefono per la milionesima volta quella settimana. È strano perché la sua console è proprio lì. Eppure sceglie di messaggiare con quel... concentrato di... rumore. Mette in pausa i suoi videogiochi con entusiasmo solo per parlare con lui.

Kuroo è felice per lui. Tutto quello che vuole è vedere felice il suo migliore amico. E Kenma sembra essere davvero felice in questo momento.

"Ehi, testa d'elio. Smettila di fare il geloso e aiuta a pulire."

Un giorno, pensa Kuroo, un giorno strangolo Yaku.

"Testa d'elio sarai tu. Ti faccio dormire accanto a Lev per tutta la settimana se non stai attento a come parli."

Yaku si limita a socchiudere gli occhi prima di tornare a spazzare il pavimento.

Kuroo non è geloso di Gamberetto.

Dopo due giorni al ritiro estivo deve ripensare a quell'affermazione. Certo, è difficile non essere un po' arrabbiati quando una piccola carota energica riesce a far aprire il tuo migliore amico più di quanto tu non sia riuscito a fare in anni.

Kuroo si distrae prendendo quel ragazzo, Tsukishima, sotto la sua ala. Anche avere Bokuto in giro aiuta. È bello sapere che Kenma si sta divertendo. Che sta facendo amicizia. Gamberetto ha una buona influenza su di lui.

Kuroo torna a casa con Kenma alla fine del loro ultimo giorno. Posa entrambi i loro borsoni vicino alla porta della stanza di Kenma, mentre quel piccolo dipendente dai videogiochi si rannicchia sul letto con il telefono. Gli sfugge un sospiro prima di avvicinarsi al suo amico.

"Stai bene, gattino? Io sono esausto, ma è stata una bella settimana, no? Ti sei divertito con Gamberetto?"

Sopprime l'impulso di chiamarlo il ragazzo di Kenma solo per ottenere una reazione. Gli angoli della bocca di Kenma si sollevano leggermente. Lo stomaco di Kuroo si contorce. "Sono contento," è quello che dice.

Kuroo si unisce a Kenma sul letto. Quando Kenma si rannicchia contro il suo fianco, un calore vertiginoso gli si diffonde attraverso il petto, Kuroo osa mettergli un braccio intorno alle spalle. Forse questo basta a scacciare la distanza che si è fatta strada tra loro durante tutta la settimana. La stessa distanza che sta crescendo ormai da un po' e di fronte alla quale Kuroo è impotente nel cercare di capire come superarla.

"Sai, sei stato davvero bravo. Secondo me ti meriti una torta di mele lunedì."

Kenma lo guarda, l'espressione quasi immutata, ma allo sguardo allenato di Kuroo, i suoi occhi brillano chiaramente per l'entusiasmo.

"Perché non domani?" chiede Kenma. Kuroo lo ama.

"Vado a casa di Bokuto. È triste perché a quanto pare Akaashi è troppo impegnato per passare del tempo con lui."

Kenma alza gli occhi al cielo, li riporta sullo schermo di fronte a sé e si rannicchia ancora di più contro Kuroo. È il suo modo di mostrare affetto e gratitudine. Di dare conforto a Kuroo. O anche se Kenma lo fa solo perché ne ha voglia, dà a Kuroo tutta la rassicurazione di cui ha bisogno in quel momento; è il segno che anche se c'è qualcosa che non va tra loro in questo momento, entrambi si scelgono comunque l'un l'altro. La risolveranno. Sempre.

Kuroo è un nerd. Si preoccupa della scuola più di quanto qualsiasi capitano di una squadra di pallavolo di 17 anni abbia diritto, ricorda tutti i tipi di fatti inutili che legge e fa le peggiori battute sulla chimica.

E Kuroo è innamorato del suo migliore amico.

Cosa che forse non è la combinazione migliore. È finito più di una volta a cercare di impressionare Kenma con le sue conoscenze, specialmente durante le medie, anche se è ben consapevole che a Kenma non interessano davvero queste cose. (Eppure Kenma ascolta sempre.)

Una delle cose migliori che ne derivano è la raccolta dettagliata di curiosità su Kenma nella mente di Kuroo. Ha conservato ogni ricordo, ogni abitudine, ogni stranezza.

Ecco perché Kuroo si sente come se qualcuno gli avesse tirato uno schiaffo in faccia quando Bokuto gli parla del progetto di Akaashi.

"...e a causa di tutti quegli stupidi commenti, 'kaashi ha deciso di scrivere la sua ricerca sulle identità trans. Vuole renderla perfetta, così il professore sarà obbligato a dargli un bel voto, quindi deve dedicarci molto tempo. Akaashi è così intelligente. Ma odio davvero che non abbia tempo per uscire. Ma ora sa tutte queste cose fantastiche sui diversi generi. Ce ne sono così tanti, Kuroo!"

Kuroo si acciglia. Non è che non abbia mai sentito la parola transgender prima d'ora. E sa che le persone intersex esistono. Ma in qualche modo ciò che Bokuto sta dicendo su una moltitudine di generi... gli rimane in testa. La parte scientifica del suo cervello vuole ribattere che l'idea di cambiare il tuo genere è una fantasia: anche se fai del tuo meglio per cambiare il tuo aspetto, è impossibile diventare qualcosa per cui non sei nato. Nel frattempo la parte che contiene tutte le curiosità su Kenma gli sta spingendo a galla un ricordo. E Akaashi non è tipo da sostenere cose inventate. Sembra troppo importante per non approfondire.

Chiede a Bokuto di chiamare Akaashi.

"Bokuto-san? È gentile da parte tua chiamarmi, ma come ho detto-"

"Oi, Akaashi. Sono Kuroo. Senti, è urgente. Tipo, molto urgente. E tu sei l'unico che può aiutarmi."

Un sospiro soffocato esce dall'altoparlante del telefono. "Come posso aiutarti, Kuroo-san?"

"La ricerca che stai scrivendo sui transgender, hai molte informazioni a riguardo, vero?"

"Persone transgender. Sì. Perché me lo chiedi?"

"Ok, ci sono tipo... spiegazioni scientifiche? E cos'è quella storia di Bokuto che dice che ci sono... molti generi? Quanti ce ne sono?"

Un altro profondo, profondo sospiro. "Questa non è una cosa che posso spiegarti in dieci minuti. Ti mando un elenco delle mie fonti. Se dopo averle guardate hai ancora domande, puoi inviarmi un messaggio."

Kuroo espira di sollievo. "Perfetto. Grazie mille Akaashi. Sei il migliore."

Prima che Kuroo possa riattaccare, Akaashi parla di nuovo. "Sono contento che tu stia mostrando interesse, Kuroo. Mi rende felice vedere che anche i miei amici si preoccupano di queste cose."

Mentre Kuroo fa partire un documentario sul portatile, Bokuto gli chiede perché sia così interessato. È una domanda valida, suppone. Dal momento che non era affatto così che avevano programmato di passare il pomeriggio.

"Mi ricorda una cosa che Kenma ha detto una volta."

Bokuto annuisce, come se questo spiegasse tutto.

È così, più o meno.

Con ogni minuto che Kuroo trascorre imparando di più sulle persone trans, si sente sempre peggio. Era così ignorante. Avrebbe dovuto saperlo. Tutte le parti di lui. Soprattutto la parte bisessuale. E la parte amante della scienza. E ogni altra parte di lui. Si odia per essersi sbagliato così tanto per così tanto tempo. Si odia per aver zittito Kenma quando si era mostrato vulnerabile e non si era nemmeno reso conto dell'impatto che le sue parole avrebbero potuto avere.

Certo, c'è ancora la possibilità che si stia sbagliando e stia analizzando troppo le parole del Kenma delle medie. Poco probabile. Più ci pensa, più segni trova. Ricordi lontani e ricordi recenti. Schemi di comportamenti che aveva notato e aggiunto alla sua lista di curiosità su Kenma senza chiedersi perché Kenma si stesse comportando in quel modo.

Quando Kuroo torna a casa, ha quasi finito di guardare tutto quello che Akaashi gli aveva inviato e desidera disperatamente vedere Kenma.

GAME OVER! Try Again? || KurokenWhere stories live. Discover now