Capitolo 1

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Caro diario,
aspettate un momento, no, non posso iniziare questo diario come se fossi una di quelle ragazzine innamorate pazze che alla fine finiscono sempre per essere fottute e il diario?
Bhe, il diario ... và a puttane. Comunque mi presento mi chiamo jennifer torres, ho 16 anni é ho una vita di merda.
Buon inizio vero?
Veramente dovrei avere una bella vita visto che mio padre è il proprietario della :" Torres project" è una delle aziende più conosciute al mondo. Io non amo la bella vita dei ricconi ma qualche volta il fatto di essere figlia di john torres mi aiuta a sfottere la gente, ora vi starete chiedendo il perché di questo diario, vi rispondo subito: penso che la vita durante questa società non è una delle migliori e penso che oramai la nostra vita è formata da ma, da perché e dai forse, si già i forse quelli che oramai hanno sostituito le certezze ed è proprio questo, le certezze non ci sono più, diciamo che io ho smesso di credere in Dio da molto tempo perché ho perso una persona molto importante. Ho cercato di vedere il mondo da un' altra prospettiva ma non cambia niente il problema é sempre quello, crollo e non mi rialzo più.
Ora sono sopra un aereo diretto per New York City, mio padre si è trasferito da Londra fino a qui per lavoro, con noi ci sará tutta la famiglia: io, mia mamma Clare, mio padre john, mia sorella maggiore Erica, mia sorella minore Megan, mio fratello maggiore Lucas, nonna Elizabeth e mio nonno Francisco. Loro sono i miei nonni paterni mentre gli zii li andavamo a trovare a Londra quando avremmo potuto, magari durante le vacanze visto che sono rimasti anche i miei nonni materni lì, purtroppo.
Come avrete notato siamo tutti molto uniti, eravamo appena scesi dall'aereo e mio padre aveva giá fatto trasportare tutte le nostre cose nella nostra nuova villa al centro di New York City, era gigante, aveva una stanza per mamma e papà , una stanza per nonna e nonno, una stanza per Megan, una stanza per Erica, una per Lucas e una per me, erano già sistemate con le nostre cose prese dalla vecchia casa a Londra.

-Allora vi piace la nuova casa?-disse papá, i miei fratelli in coro risposero di sì mentre io non risposi.
-jennifer sempre con queste cuffiette e il telefono vuoi risponderci.- mi urló mio padre.
-si pà veramente bella-dissi con un tono noioso sbuffando, poi me ne andai in camera e continuai ad ascoltare la musica che era in riproduzione da 10 minuti così cambiai e misi:" say something " poi presi una coperta e stanca morta mi aggomitolai nel letto.

È strano vero?
Dovrei essere felice di essere a New York, era una delle mie città preferite, ma c' era qualcosa o meglio qualcuno che mi mancava troppo e tutto questo mi faceva veramente star male.

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