5 . Luna

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-ˋˏ Confondevi il mio cuore coi tuoni
Dentro al letto dei tuoi genitori
Quelle notti in cui erano fuori.

Se mai tornassi indietro
avrei meno paura
Di sentire lo scatto della serratura
E mi godrei di più la luce della luna ˎˊ-

Se mai tornassi indietroavrei meno pauraDi sentire lo scatto della serraturaE mi godrei di più la luce della luna ˎˊ-

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Era notte fonda quando Noé spalancò gli occhi, le braccia che stringevano il cuscino e il respiro che tremava.
Di nuovo quel dannato sogno. Lo aveva raccontato a Dominique pensando di poter stare meglio e dimenticarsene, ma non aveva funzionato. Almeno ora riusciva a ragionare lucidamente per un po' prima di cadere nel panico.

Respirò un paio di volte tentando di rendere i suoi sospiri regolari, e cercando di eliminare dalla sua mente quelle immagini che ormai lo confondevano ogni notte. Non aveva ancora funzionato, ma provare per credere no?

Chiuse gli occhi, ma c'era il viso di Vanitas ancora tatuato sulle sue palpebre, con le sopracciglia aggrottate e un'espressione disgustata sul viso.

Strinse i pugni, concentrandosi su qualcos'altro, almeno fin quando non sentì la porta del bagno aprirsi. Ne uscì Vanitas, i capelli sciolti e il viso stanco, ma con suo il pigiama addosso stropicciato. Sembrava avesse dormito fino a poco tempo prima.

Quando il corvino aprì gli occhi e i loro sguardi si incontrano, il silenzio divenne imbarazzante senza nessun motivo apparente. Perché il silenzio, così pacifico, può diventare sempre qualcosa di negativo?

L'umano lo scrutò qualche secondo, per poi chiedergli: <<Di nuovo quel sogno?>>
L'albino annuì, mentre l'altro si avvicinava al letto e si sedeva accanto a lui.
<<Ho fatto qualche ricerca per cercare una soluzione. Dicono che potrebbe aiutarti parlare con qualcuno o il protagonista dei tuoi incubi. So che ne hai già parlato con Dominique, che non mi ha riferito mezza parola ovviamente, ma è lei la ragione per cui fai sempre lo stesso sogno?>>

Noé non voleva rispondere. Sapeva dove voleva andare a parare: rivelargli chi era la persona che sognava così spesso e che gli rovinava il sogno. Perciò cambiò la direzione del discorso, almeno per ritardare la rivelazione.

<<Lo dovresti fare anche tu, ti alzi tutte le notti dopo aver riposato qualche ora ─ per quelle poche volte che succede. Sentiamo, ne hai parlato con la ragione del tuo nervosismo?>>
<<Con me è diverso>>
<<E in che modo?>>
<<Se non riesco a dormire è colpa del passato. Non posso litigare col passato, Noé>> glielo spiegò con calma, eppure l'albino pensava che sarebbe scoppiato. Farfugliò un "scusa" e i due tornarono nel silenzio.

<<Non me lo vuoi dire eh?>>
<<È complicato. Ci ho messo un bel po' solo per dirlo a Domi>>
<<Noé. So che non sono esattamente la persona più premurosa, ma sentirti singhiozzare la notte è straziante. A volte ti sentivo anche dal tetto. Non mi piace sentire le persone piangere, per diversi motivi. Puoi lasciare che ti dia una mano?>>

Hold on ── Vanoé ✓Where stories live. Discover now