Hyde Park

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Gary's pov.

Che tensione.
Non so perché mi sento così, non avrei motivo, infondo devo solo incontrare un ragazzo che, a mio avviso, sembrava molto turbato al telefono.

Ma ho tante domande nella testa, e spero che lui mi sappia dare una spiegazione più che motivata, da farmi venire qui da Los Angeles con molta fretta.

Non che mi dispiaccia tornare qui, infondo è casa mia, ma mi rincresce che abbia dovuto lasciare Gisele a casa.
Si solito affrontiamo tutto insieme, ma per il momento voglio vedere di che si tratta, se sarà una buffonata allora non ci sarà motivo di coinvolgerla.
Ma se invece è qualcosa di serio io ho il dovere di parlare con lei.

Devo ammettere che, stare seduto qui su questa panca, osservando la fonta di Hyde Park mi dà un senso di nostalgia.

Oggi per di più è una splendida mattina, non fa nemmeno tanto freddo, si sta bene.
Solo che l'attesa è estenuante, sono le undici e in punto, e di questo Gabriel nemmeno l'ombra.

Non so nemmeno che aspetto abbia! Ci sono molti ragazzi in giro ma di qualcuno che sembra interessato a me non c'è ne sono, beh in realtà sono piuttosto camuffato, tra occhiali da sole, basco e abbigliamento casual direi che in pochi potrebbero riconoscermi.

Essere famoso è bello, tranne che per i paparazzi che rompono.
Non tanto i fan, mi fa piacere incontrarli quando c'è occasione, mi piace vederli sorridere o emozionarsi solo guardandomi.
Eppure tutto quello che faccio è essere attore, ma il bello è proprio questo! Posso impersonare personaggi che alla gente emoziona o che si rispecchia in essi, io gli do solo un volto e vita.
Ed è questo che mi piace fare, emozionare, ed emozionarmi a mia volta.

"S-Signor Oldman?" Una voce maschile mi distoglie dai miei pensieri, e mi giro alla mia sinistra dove, in piedi a poco distante da me, vi è un ragazzo con capelli ricci alti e occhi verdi, indossa una maglietta gialla a maniche corte e un paio di Jeans semplici, avrà si e no venticinque anni o ventisei.
Ha tra le mani una busta con dentro dei fogli e la stringe possessivamente.

"Sei Gabriel?" Domando.
Egli annuisce.

Era ora! Finalmente potrò vederci chiaro sul perché ha voluto incontrarmi a qualcosa di orribile.

"Siedi, Gabriel, parliamo" gli dico normalmente in modo che possa calmarsi.

Il ragazzo sembra destarsi e annuendo si siede al mio fianco, ma non mi guarda, l'unica cosa che fa è poggiare la busta sulle sue gambe.

Sembra molto teso eppure ha voluto lui che ci incontrassimo!

Meglio rompere il ghiaccio altrimenti non si arriverà a nulla.

"Allora, Gabriel, perché hai voluto che ci incontrassimo?"

Egli deglutisce nuovamente ed emette un lungo respiro profondo e si gira a guardarmi.

"Io...io prima di tutto vi chiedo scusa per averla fatta venire qui" non parlo, anche perché voglio che continui, voglio la ragione del nostro incontro, egli sembra capire, infatti riabbassa
lo sguardo verso i fogli " so che posso sembrare un malintenzionato, ma sono qui per dirvi una cosa importante".

Alzò un sopracciglio completamente confuso " che cosa?"

Egli si gira a guardarmi con espressione totalmente differente da quella nervosa e tesa, anzi sembra arrabbiato"un qualcosa che mia madre ha taciuto per troppo tempo".

Comincio a preoccuparmi, è molto provato e si vede è come se volesse togliersi un peso dalle spalle.
"Parla, Gabriel" esordisco impaziente, anche se in realtà mi sto agitando.

"Lo farò, ma prima voglio sapere come ha conosciuto mia madre".

Rimango basito a questa richiesta ma ha una sua logica anche io sarei curioso di sapere come un mio parente ha conosciuto un attore famoso.
"Perché lo vuoi sapere?"

Egli ridacchia leggermente "voglio sapere se mia madre mi ha detto la verità" dice.
Quindi vuole sapere le due parti della medaglia, non so perché voglia saperlo ma se sono qui vuol dire che c'è qualcosa sotto per cui è meglio assecondarlo.

"D'accordo"ribatto senza esitare "È stato circa diciannove anni fa più o meno.
Per di più è stato un caso, mi trovavo a Londra per girare un film, se non ricordo male era un giorno di ottobre quando la conobbi.
Avevo appena finito di lavorare quel giorno e decisi di andare in un bar a rilassarmi.

E lì a pochi metri da me c'era una donna bionda con riflessi scuri.
Sembrava disperata, stava fumando delle sigarette con un bicchiere di birra alla mano.
Ricordo che aveva degli occhi rossissimi.

Così mi avvicinai chiedendole se stesse bene, ma era ovvio che non era così.

Lei non sembrava conoscermi e per me era meglio almeno mi aveva scambiato per una persona qualsiasi.

Ella cercò di evitarmi in un primo momento, ma poi abbiamo cominciato a parlare, dicendomi che il suo matrimonio era in crisi.
Mi diceva che suo marito era in una fase depressiva e che non voleva reagire e se ci parlava finiva con il litigarci.

Cercai di rassicurarla e confortarla, ma quella non fu l'unica volta che ci vedemmo.
Ricordo che l'ultima volta che ci incontrammo era la sera di Halloween, solo che..."

Voce narrante.
A dire il vero Gary Oldman non pensava a quella notte da un po', e ricordando aveva omesso quel particolare che era accaduto quella notte.

Non riuscì a continuare e guardò il ragazzo che lo guardava con un sorrisetto di comprensione.
"Ho capito non c'è bisogno che continui" e dicendo questo prese la bustina e ci rovistò dentro estraendo un foglio rettangolare che Gary riconobbe essere una fotografia.

"Quella notte è stata fatale per molte cose signor Oldman, tra cui questa" e così dicendo gli porse la foto.

L'uomo deglutì ma la prese e la girò rivelando la foto di una ragazzina con dei capelli ricci ribelli biondo ramato che gli ricadevano sulle spalle; ella non sorrideva, era seria sulle labbra carnose ma con un che di affascinante.
Ma ciò che colpì l'uomo più di tutto furono gli occhi di un azzurro intenso.
Occhi come brillanti su un viso delicato.
Occhi a lui molto familiari.

Egli non comprese subito, anzi non voleva comprendere affatto eppure era nitido come un cielo senza nuvole.

"Che significa? Chi è questa ragazza?"

Gabriel emise uno sfiato tra le narici e ribadì "il motivo per il quale voi siete qui.
È mia sorella" concluse ed egli finalmente lo guardò in faccia completamente scioccato, così provato che si tolse gli occhiali come se fine a quel momento non avesse mai visto, realmente, il ragazzo che aveva di fianco.

"Sorellastra in realtà.
Stessa madre ma con padri diversi".

Buona sera a tutti signori eccomi qui tornata, non molto tardi a quanto vedo.
Spero di poter aggiornare più spesso.

Spero che la mia storia vi stia incuriosendo e piacendo, se avete domande commentate o scrivetemi in privato.
Noi ci rivedremo spero presto ciaoo💜💜

The path of truthWhere stories live. Discover now