L'inaspettato

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Voce narrante.
Che cos'è l'inaspettato?

Un quesito che molti lo ritengono banale.
La risposta più futile che danno è 'qualcosa che accade quando non è programmata'.

Beh sarebbe una definizione giusta, ma perché non proviamo a guardarla più nel dettaglio.

L'inaspettato può accadere in ogni momento, in ogni istante della tua vita; non lo pui controllare, non lo puoi programmare.

Arriva come un tifone e può essere meraviglioso quanto orribile.

L'inaspettato può essere qualsiasi cosa: un bacio, un'abbraccio, un cambio di clima, o una notizia.

Chissà quante cose inaspettate accadono ad ognuno di noi ogni giorno, in ogni parte del mondo.

Ed ecco è qui che volevo arrivare, parlare di una cosa inaspettata, che stava per accadere ad una persona uguale come me e voi.
Ma con il talento che gli permetteva di trasformarsi in qualsiasi personaggio, e che quella mattina di una splendida domenica di ottobre, era intento a gustarsi un caffè caldo, mentre osservava il paesaggio fuori dalla finestra del soggiorno.

Gary Oldman sorrideva tranquillo e sereno mentre osservava il solito albero che vi era al di fuori della sua abitazione, e che ad ogni soffio di vento leggero gli dava un senso di pace e serenità.

Chiuse gli occhi per un secondo lasciandosi cullare dal calore del sole, scaldandosi.

Nella magione regnava il silenzio segno che in casa tutti dormivano, ma egli era un tipo mattiniero, difficile che si alzasse molto tardi.
Anni di abitudini avevano fatto si che egli si alzasse presto, godendosi un po' di tranquillità che la casa offriva.

L'uomo aprì gli occhi e osservò i rami dell'albero oscillare; per un momento parve vedere tutte le cose che aveva fatto per arrivare dove era ora.
Così tanti sacrifici, la gente che aveva conosciuto, le persone che aveva incontrato nei suoi viaggi anche solo per una foto, i sorrisi dei giovani che lo acclamavano.

Sorrise raggiante a quei momenti, ma si rese conto anche che, per quanto amasse recitare, sapeva benissimo che non lo avrebbe fatto per sempre.

Gli anni erano passati in un lampo, ormai era arrivato ai sessanta, e di sicuro non avrebbe continuato ancora per molto.

Non fraintendete, lui amava il suo lavoro, ma era anche vero che aveva altri interessi, e voleva stare più tempo con la sua famiglia.

O almeno è quello che sperava, ma ovviamente, come ho detto prima, c'è sempre l'inaspettato.

Quella stessa mattina, l'uomo si recò fuori per ritirare la posta e il solito giornale, che aveva intenzione di leggere seduto comodamente sul divano.

La posta era sempre tanta, con molte lettere dei fan da leggere, e che avrebbe letto volentieri.

Appena ritornò in casa mise tutto sul tavolino in soggiorno, accanto alla sua tazza di caffè fumante, che aveva poggiato poco prima.

Sedette sul divano e si mise gli occhiali, e diede una lieve scorsa sul giornale, non dandogli tanto importanza in realtà, poiché notò, tra le tante lettere, colorate una busta completamente bianca con sopra scritto il suo nome, non c'era altro se non un francobollo con sopra il Big ben di Londra, non c'era nome del mittente solo la provenienza, ovvero Kilburn.

La prese tra le mani e la scrutò: a primo impatto gli sembrava insolita e strana rispetto alle colorate che erano poggiate sul tavolino.

Stava per aprirla, quando una mano si poggiò sulla sua spalla facendolo sussultare.
"Buongiorno" disse una voce femminile in tono dolce.

The path of truthWhere stories live. Discover now