Stanno per rispondermi in malo modo quando si accorgono di me. Mi squadrano dalla testa ai piedi, passando poi su Thomas che diventa casualmente soggetto del loro interesse.

«È il tuo ragazzo?» quella bionda di cui non conosco il nome apre bocca osservando lui con troppa malizia impressa in volto.

«Si, lo sono. Siete voi le amiche che Paige tende tanto a nascondermi?» fa un passo avanti e io già sento il panico assalirmi.

Le possibilità che quelle due mi reggano il gioco sono fin troppo scarse. Faccio loro cenno di annuire e il piccolo sorriso che incurva le loro labbra mi da già conferma che andrà a finire male.

«Si, siamo noi.» l'unica che ha sempre parlato tende la mano verso Thomas presentandomi. «Io sono Carly.»

Anche l'altra si decide ad aprire bocca. «Elizabeth, ma puoi anche chiamarmi Lizzie.» ed ecco a cosa portano le bugie.

«Bene ragazze, noi ora andiamo a pranzo.» cerco di portare via il mio ragazzo, ma l'ultima che si è presentata non vuole ancora farmi scappare via.

«Perché non pranziamo tutti insieme? Siamo curiose di conoscere meglio il tuo bel ragazzo.» ridono contemporaneamente. Questa è la mia fine.

Sto per rifiutare l'invito, ma Thomas mi precede mettendomi solo di più nei casini. «Andiamo allora.» prendo un profondo respiro ed infine li seguo verso la mensa.

Ci sediamo allo stesso tavolo, non riesco a farmi venire niente in mente per sfuggire da questa situazione.

«Allora, da quanto tempo state insieme?» Carly è la prima a parlare.

«In maniera ufficiale da gennaio dell'anno scorso.» risponde lui mentre io continuo a guardarmi intorno, ad evitare ogni loro sguardo.

«Interessante... allora immagino che non ci siano segreti tra di voi ormai.» Elizabeth fa uscire la sua frase con una finta innocenza, ma io riesco anche a sentirne tutta la cattiveria.

Mi volto a guardare Thomas che sembra essere esitante, ma alla fine risponde annuendo. «Non ci nascondiamo nulla.» afferma con una convinzione che sembra poter crollare da un momento all'altro.

Infondo si sa, ognuno di noi ha dei segreti nascosti e le persone che ci circondano non potranno mai sapere tutto, trascinando via quell'aura di mistero in grado di particolarizzarci. Ognuno di noi è un mosaico da completare, con pezzi che mai verranno ritrovati.

«Ma passiamo a voi, Paige non mi ha raccontato molto. Studiate nella stessa facoltà?» domanda conoscendo già la risposta, ma la loro arriva purtroppo in maniera differente.

«Si, studiamo lingue straniere.» ed ecco la prima falla.

Ora potrei già smascherarmi e non mandare oltre questa storia, ma la paura di deluderlo mi porta a mentire nuovamente.

«Ci siamo incontrate i primi giorni, io mi ero persa e loro mi hanno indicato la strada.» annuisce non del tutto convinto.

«Avevo capito che vi foste conosciute a lezione.» sto di nuovo decidendo di arrendermi, ma Lizzie mi salva, perlomeno apparentemente.

«Non a lezione, prima, avrai sicuramente capito male, oppure Peggie si sarà confusa di nuovo.» sgrano gli occhi al modo in cui mi ha chiamata e anche Thomas se ne è accorto, si gira verso di lei con aria interrogativa.

«Peggie?»

«A Lizzie piace chiamarmi così, è un nostro modo di scherzare.» mi intrometto con una scusa banale, a cui non crederebbe nemmeno un bambino di due anni, ma Thomas si, perché lui si fida di me.

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