4. You are such a liar

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PAIGE

Bugiarda.

Sono solo una bugiarda.

Se c'è una cosa che non sono mai riuscita a fare con Thomas è mentirgli, lui è a conoscenza di tutto, anche delle mie azioni più vergognose, eppure prima l'ho fatto. Gli ho mentito guardandolo negli occhi, gli ho mentito mentre lui mi dava piacere.

È questo l'amore che dico di provare?

Sono sola, troppo sola. Io ho unicamente lui qui e non mi serve nessun altro, però ogni volta che mi giro vedo ragazzi e ragazze ridere e scherzare tra di loro, vedo amicizie fiorire e altre spegnersi per tornare con più forza.

Io invece percorro questi corridoi nella solitudine.

Ma forse la colpa è anche un po' mia. Ogni volta che ho avuto una lezione andavo sempre a sedermi dove c'erano meno persone, forse perché quando ho provato a integrarmi non è andata molto bene.

C'erano alcune ragazze che stavano parlando tra di loro, io ero lì, sapevo che erano nuove e in procinto di fare amicizia.

Ho solo detto una frase, una semplice frase banale e anche divertente a mio parere. Mi hanno prima squadrato, poi mi hanno sorriso falsamente e infine sono tornate ai loro discorsi.

Inutile dire che in quel momento volevo solo sotterrarmi, ma ho fatto finta di nulla, ho finto di stare bene. Tutto questo è accaduto due giorni dopo il mio arrivo ad Harvard.

Ora che è passata più di una settimana non è cambiato nulla.

«Illuminami.» sobbalzo quando la voce di Thomas mi sorprende nel buio della mia camera. Ci siamo entrambi addormentati qui, o perlomeno lui l'ha fatto, io non ho chiuso occhio presa dai sensi di colpa.

«A cosa stai pensando così intensamente?» si siede accendendo la lampada sul comodino.

«Niente, va tutto bene.» gli sorrido cercando di mostrarmi il più tranquilla possibile. «Ho solo sonno.» aggiungo sperando che non si accorga di nulla, e devo ringraziare qualche divinità in cielo che rispegne la luce tirandomi a sè. «Allora dormi, altrimenti troverò un altro modo per far passare il tempo.» sussurra malizioso al mio orecchio facendomi sorridere.

Bugiarda.

Sono solo una bugiarda.


Eccolo di nuovo quel vociferare delle persone. Si guardano intorno e giudicano pur di trovare un argomento di cui trattare. Si annoiano, invidiano il mondo circostante e pur di sentirsi superiori vanno a sfogarsi sugli altri.

«È lei, quella che si è spogliata davanti a tutti.» ero venuta qui fuori per leggere sotto l'ombra di un albero, ma tutto ciò che ho trovato è un'infinità di persone che hanno avuto la mia stessa idea, ma stanno facendo tutt'altro.

«Si dovrebbe vergognare di farsi vedere ancora in giro.» alzo lo sguardo infastidita quando i continui pettegolezzi di due ragazze poco distanti da me continuano a distrarmi.

«E invece se ne va in giro come se fosse la regina di questo posto.» una di loro alza troppo la voce attirando l'attenzione del soggetto della loro conversazione.

La ragazza di cui ancora non conosco il nome si avvicina alle due marciando con fierezza. «Avete qualcosa da dirmi?»

Le due prima si guardano e poi con una complicità tutta loro scoppiano a ridere. «Scusaci, ma potresti spostarti? Non vorremmo contrarre qualche strana malattia.» chiudo il libro osservando la scena con più interesse di prima, è una scintilla di rabbia che rischia di mandare la mia pazienza in cortocircuito.

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