14. Strana

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Se la mia pelle fosse fatta di nuvole,
vorrei
(qualora mi vedessi)
che non mi additassi,
che non pensassi che sono
strana.
Quando mi guardi
ti chiedo
di non bucarmi con gli occhi,
ci sono già le rondini che fendono il cielo,
il becco affilato e le ali veloci
che stracciano i nembi.
Quando mi parli
ti chiedo
di immaginarti pelle di nuvola,
ci son già troppi discorsi fra terra e cielo.



Nota:
Se io potessi essere me stessa e potessi comportarmi liberamente, sarebbe come avere la pelle fatta di nuvole. Attirerei gli sguardi, perché sarei qualcosa di diverso, ma di diverso talmente diverso che l'aggettivo che verrebbe in mente per descrivermi sarebbe "strana". Non interessante, non originale. Cioè che è troppo diverso è strano. 

Ti chiedo di non bucarmi con gli occhi (cioè non fissarmi) perché ho già altri problemi e preoccupazioni (le rondini) che mi dilaniano. Vorrei, per una volta, non essere io a dovere parlare la lingua degli altri, ma che sia l'altra persona che cerca di capire la mia.

Pensieri fragiliWhere stories live. Discover now