12. Chi sei?

13 4 0
                                    

Chi sei?

Quegli occhi pacati, brillanti,

sereni, domandano.

Chi sei?

Chi sono?

Sono il mio nome?

Sono un ammasso di lettere

non scelto?

Un ghirigoro di cognome paterno

e nome assegnato

rubandolo ad altri?

Chi sono?

Sono il mio ruolo, la mia professione?

Sono il figlio di, il cugino di?

Sono l'idraulico, lo studente, il facchino?

Sono il disoccupato, il vicino di casa, l'amico di?

Davvero?

Chi sono?

Sono un maschio, sono una femmina?

Sono una coppia di parole non scelta?

Sono un corpo?

Un posto nello spazio?

Chi sono?


Chi sei? Quanti anni hai?

Prosegue.

Non mi aiuta.

Quanti anni ho?

L'età sbagliata di certo.


Chi sei?

Incalza.

Ma finalmente ho la risposta.


Chi sono?

Sono lo specchio che si frantuma

quando lo guardo

ed incontro un corpo non

conforme,

quando gli occhi non seguono

la linea ideale,

sono troppo maschile o troppo femminile

a seconda di chi passa lo sguardo

su di me,

sono l'amico di

o un'immagine inesistente

sulla tua retina

in base a come fa comodo,

sono il disoccupato

per farti sentire migliore,

sono il figlio di

se devi chiedermi

un favore,

sono il mio nome

per semplicità

di espressione,

sono solo categorie,

standard falliti,

è questo che vuoi sapere? 


Nota: Ispirata da uno scambio di domande poco piacevole, e che mi ha fatto pensare a come e quanto sia difficile rispondere alla domanda "Chi sei?". Di solito, infatti, chi pone questa domanda lo fa aspettandosi come risposta qualcosa su cui non hai avuto alcun controllo, come il tuo nome, la tua nazionalità, la tua etnia, il venire categorizzato come maschio o femmina. Altre volte si aspetta la tua professione o di sapere come ti collochi rispetto ad altre persone che conosce (figlio di, vicino di, ecc.). In ogni caso vuole categorie, piccole scatole in cui infilarti. E queste scatole hanno spesso una connotazione diversa in base a vari fattori, come ad esempio l'età (uno studente più vecchio degli altri), o sono negative a prescindere (disoccupazione). E quando non rientri nelle scatole perfette o conformi, sei un fallimento a prescindere. Diventi l'esempio negativo, la persona che deve provare vergogna e far sentire gli altri migliori. 


Pensieri fragiliHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin