Vodoo

1.3K 81 1
                                    

Sentivo bruciare le nocche, come qualcosa che si fondeva. Aprii di scatto gli occhi: l'anello di papà.

Cazzo cazzo cazzo.

Quel canzone di Gideon mi ha fuso l'anello. "Fai la cheerleader,non immaginavo", Gideon stava guardando la bacheca della scuola? Un vampiro bipolare, sociopatico, psicopatico, guardava le foto delle cheerleader. Se non lo avessi visto con i miei occhi, non ci avrei creduto. Ero incatenata piedi e mano alle telecamere, evidentemente non funzionanti posizionate ai muri e i piedi alle serrature degli armadietti.  "Gideon, perché mi hai incatenato?" chiesi facendogli notare le catene. Si mise a camminare in cerchio senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi "Mia sorella Miranda, ovviamente te ne avrà parlato Victor figuriamoci,  io la chiamavo con l'affettuoso appellativo di "Principessa del Paese Dentino".Ora, tutte le spocchiose ragazzine credono nel principe azzurro, nel lieto fine. Tu e Miranda no. Una vampira morta. Un'umana fastidiosa ma diversa.  Dovrei farmi delle domande. Non credi. Non sei completamente umana, questo è sicuro. Mi sono concesso un drink dal tuo polso,se non ti dispiace". Tirai le catene cercando di guardarmi il polso. "Sai noi Rimè abbiamo strani poteri legati al sangue,  in stile Voodoo. E al fuoco e l'aria."

Ricordai il punch che Erika aveva messo nel mio armadietto. Se si fosse ferito, magari le catene si sarebbero sciolte. Bastava solo una scusa "Potresti prendere i fazzoletti dal mio armadio?"

Lui aprì lo sportello, con quella cazzo di velocità da vampiro che si ritrovava, prese in mano il guanto da box. "Pensavi davvero che non me ne sarei accorto?" disse con tono minaccioso. Si avvicinò verso di mi mei prese il viso in mano "Sei così ingenua e innocente. Mi fai sorridere"  Mi feci forza, non c'è altra scelta. Strinsi i denti e gli diedi una testata.

Come previsto le catene si allentarono e riuscii a romperle. Scappai cercando di arrivare al telefono del secondo piano. Corsi guardandomi intorno. Sentivo i suoi passi avvicinarsi, composi il numero di Mikael.

*squillo squillo segreteria telefonica del numero 34...*

Ovvio...Potrei chiamare Victor, dopotutto era... Il mio ragazzo... Il telefono fa scintille: sta arrivando. Corro in mensa, è il posto dove sto più tempo. Le sedie sono sopra i tavoli, l'odore di chiuso mi facevano sentire normale. Gideon entrò con un sorriso minaccioso, indietreggiai, lui con un gesto spostò tutte le sedie.

"Ti prego non farlo"supplico io. "Troppo tardi". Si avvicinò a me, si inginocchiò tracciando in aria una G, man mano che tracciava, la mia pelle si lacerava, lasciando una striscia di sangue. Si alzò in piedi. e con un movimento del polso, mi spezzò il collo. È finalmente non dovetti vedere più la faccia di Gideon. 

Almeno quello, porca miseria.



The Lain [Book 1 ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora