capitolo 5: Victoria

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Redd uscì in silenzio nel corridoio prendendo solo il suo gilet con al cinto i suoi effetti, si guardò intorno e vide la giovane suora imboccare un altro corridoio poco più avanti.
La seguì in silenzio finché non notò che aveva degli atteggiamenti sospetti.
Infatti arrivata alla fine del corridoio si girò per guardarsi intorno, Redd in tempo si nascose dietro una colonna e rimase a spiarla.
Quella allora sicura non ci fosse nessuno a guardarla aprì una porta e scese giù nei sotterranei.
«dove diamine sta andando?» si chiese Redd continuando a seguirla.

La suora proseguì uno stretto passaggio nei sotterranei finché non passò attraverso un cancello e si trovò fuori dalle mura del convento.
«questa mi è nuova» pensò Redd dietro di lei.
In quel momento preciso, Redd si trovò dinanzi ad una scena che la lasciò più sbalordita di prima.
Una volta fuori, la suora si tolse la veste monacale rimanendo con una camicia sotto e cosa più particolare, si levò la cuffia bianca con il velo, liberando dei lunghi capelli corvini che si sciolsero sulla schiena.
Redd rimase a guardarla incredula.
«diamine... Evelyne?» disse tenendo gli occhi addosso alla giovane ragazza.
«sono sicura che sia lei, gli occhi sono di Addison... ne sono certa, riconosco gli occhi di famigl... bhe si...
Andiamo Redd» disse tra se e sé la donna.

Quindi la giovane ragazza indossò un mantello e si diresse nel cuore di Siviglia seguita ovviamente dalla piratessa.
«e sarebbe una suora? Con quei capelli che tiene nascosti? Dove va a quest'ora?» si chiedeva Redd mentre si cammuffava sempre di più con oggetti presi dalle bancarelle in paese: raccolse i capelli rossi in una sorta di chignon e per tenerli fermi e restare in incognito li nascose in un cappello, si tolse l'orecchino con la piuma verde e le conchiglie e lo mise in una tasca.
Fece in tempo prima che la ragazza si voltò sentendosi osservata e vide una strana persona che camminava dietro di lei.
Comunque proseguì per la strada principale e una volta voltata in un vicolo entrò in un locale molto illuminato.
«che diavolo di posto è?» disse Redd osservando la ragazza da una finestra.
Vide questa togliersi il mantello e lasciarlo su un tavolino all'entrata, dopo proseguì nella mischia di gente che frequentava il locale.
Vi entrò anche Redd e dal posto e dalla gente intorno capì subito di trattasse di una sorta di locale culturale che ospitava una mostra.
«acculturata la ragazza» pensò seguendola con lo sguardo.
Decise di non interromperla al momento ma si sedette allo stesso tavolo all'ingresso dove la ragazza aveva lasciato il mantello: sicuramente sarebbe tornata a riprenderlo e lei sarebbe rimasta lì ad aspettarla.

Infatti poco dopo la visita al locale, la ragazza raggiunse il suo tavolo e notando una sedia occupata si sedette di fronte portandosi il mantello alle spalle.
Non capiva chi era quella persona seduta di fronte a lei, aveva uno strano cappello che le copriva gli occhi, ma visto che ormai condividevano il tavolo, decise di rompere il ghiaccio.
«come l'è sembrata la mostra?» chiese la ragazza poggiandosi al tavolo, a quel punto Redd alzò lo sguardo e con esso il cappello e si trovarono faccia a faccia, una che guardava gli occhi chiari dell'altra.
Redd si guardò intorno: «bhe si...»
«l'ho già vista da qualche parte? I suoi occhi mi ricordano qualcuno» chiese la ragazza.
A quel punto Redd si tolse il cappello facendo cadere i suoi mossi capelli rossi sulle spalle: «può darsi...» disse poggiando il cappello sul tavolo.
La ragazza subito la riconobbe, era la stessa donna che avevano soccorso al convento... Ma non poteva trovarsi lì in quel momento e finse di non conoscerla.
«bhe no...» disse abbassando lo sguardo.
A quel punto Redd sorrise e le alzò dolcemente il viso: «grazie per le medicazioni... Tranquilla io non dirò niente...» continuò la donna.
La ragazza sospirò: «grazie...» disse sottovoce guardandola.
«non capisco tu che ci fai qui... mi stavi... seguendo?» aggiunse.
Redd sospirò voltando lo sguardo: «in verità si»
«non capisco... Ti serve qualcosa?»
«si» disse avvicinandosi faccia a faccia con la ragazza: «ti chiami Victoria vero?» continuò.
«si è il mio nome» confermò lei.

Redd sorrise: «certo lo sapevo!»«ci conosciamo?» domandò Victoria

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Redd sorrise: «certo lo sapevo!»
«ci conosciamo?» domandò Victoria.
«è una storia lunga che ho l'obbligo di raccontarti... sono qui per te»
Victoria inclinò il viso come confusa.
«ti spiego tutto, ma adesso seguimi, dobbiamo appartarci» disse Redd porgendole la mano.
Victoria era un po' scettica, ma si fece coraggio e le prese la mano.

Redd la condusse in un corridoio molto buio nel locale e nel mentre prese una candela e l'accese.
«dove mi stai portando? Io devo tornare...» disse Victoria un po' impaurita.
«sta tranquilla dopo ti riaccompagno... ma adesso devo parlarti... di un argomento serio e soprattutto segreto» ripose Redd aprendo la prima stanza libera che trovò sul corridoio: ci entrarono e si chiusero restando illuminate dalla luce di una candela.

 di un argomento serio e soprattutto segreto» ripose Redd aprendo la prima stanza libera che trovò sul corridoio: ci entrarono e si chiusero restando illuminate dalla luce di una candela

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«bhe?» domandò Victoria rompendo il silenzio.
«bhe in verità non so da dove cominciare... sono stata incaricata di venirti a prendere ma non mi sono preparata il discorso» si giustificò Redd.
«cosa? venirmi a prendere?»
«no... Sono arrivata al punto... Devo prima spiegarti» si imbrogliò la rossa.
Victoria era parecchio confusa.
«Vic io... Sono qui per raccontarti la verità che si cela intorno alla tua vita...
innanzitutto mi presento... sono Redd e... si bhe praticamente sono tua zia» cercò di spiegarle.
«Redd? Mia zia?» chiese la ragazza.
«si, il mio vero nome è.... Rose Turner....
E Turner è anche il tuo cognome»
Victoria iniziò ad incuriosirsi.
«sei stata lasciata a pochi mesi di vita al convento da una donna, Helèna...
Sotto incarico del tuo bisnonno, William Turner.
Dovevamo nasconderti da un pericolo che si cela intorno alla nostra famiglia»
«ma io... Pensavo di essere orfana... Che i miei genitori siano morti... quindi tu li conosci?» domandò Victoria.
Redd si rattristì: «certo... Lo sono...
mio fratello era tuo padre.
Sei figlia di Addison Turner ed Evelyne Sparrow»
«non li ho mai sentiti... Che nomi strani sei sicura?» chiese Vic.
«certo... E...
Appartieni ad una potente discendenza di...
Pirati» confessò Redd.
Victoria restò inorridita: «no è impossibile... mi hanno sempre messo in guardia da questa cattiva gente...
E...
Tu saresti un pirata?»
«non sono cattiva come ti è stato raccontato... bhe in verità ci sono pirati buoni e pirati cattivi...
La tua famiglia è buona te lo giuro... siamo alleati per combattere il nostro nemico... Lady Lilith,
Lei ha ucciso i tuoi genitori»
Victoria abbassò lo sguardo: «dovrei credere a tutto questo? Sembra una follia, io non sono qui per questo»
«no Vic, tutta la tua vita è già stata decisa, è destino...
Sei stata in convento al sicuro per diciannove anni, ora devi scoprire il tuo mondo e la realtà fuori da qui» raccontò Redd.
Dopo vide Victoria ancora scettica, allora fece la prima cosa che le venne in mente: aprì la casacca sul cinto e tirò fuori il medaglione dei Turner per porgerlo alla ragazza.
«che cos'è?» chiese lei.
«è il medaglione dei Turner... Appartenente al tuo bisnonno Will... Un tempo era stato maledetto, in seguito i Turner spezzarono le maledizioni del mare con Jack Sparrow, tuo nonno»
«ehy Jack Sparrow l'avrò letto da qualche parte» esclamò Vic alzando lo sguardo dal medaglione.
«sicuramente... Lui con Angelica Teach sono i genitori di tua madre»
«sono? Perché i miei nonni non sono morti?» chiese Vic.
«no...
Loro due erano praticamente il re e la regina dei pirati, due immortali...
Ora sono stati intrappolati da Lilith nella spada di Cortés, e tutta l'epoca della pirateria sta cadendo in rovina...
Siamo alla fine dei giochi...
Devi aiutarci Vic» concluse Redd.

Pirati dei Caraibi - L'ultima Speranza Where stories live. Discover now