<<I shed a tear.>> La voce di mio fratello mi sussurra all'orecchio le parole che Mihai stava sussurrando al mondo, con la stessa delicatezza che usava il suo pianista per sfiorare i tasti del piano, e con le labbra premute contro quel microfono. <<She fell into the ocean.>> Mi cullava tra le sue braccia come faceva quando ero piccola. <<The day I find her again, I will stop loving you.>> Un sorriso rilassato mi increspò le labbra mentre mio fratello mi scaldava il petto del suo affetto, tutto ciò che mi serviva, fin quando avevo lui al mio fianco sapevo di avere tutto.

<<I promise you honey, I will stop loving you.>> Mi baciò la fronte con dolcezza.

<<But only if that day ever comes.>> La dichiarazione d'amore più bella che potesse esistere, un amore che mai sarebbe arrivato ad un termine, come quello tra una coppia di innamorati, o anche come noi due, un fratello e una sorella che si volevano bene senza inibizioni. Lui era tutta la mia vita.

Una pioggia di applausi e fischi seguì il termine dell'ultima canzone che segnò quel concerto arrivato ormai ad un termine, il nome della loro star arrivò da ogni dove come un eco che non sembrò finire mai, un altro tipo di amore.

Mihai sembrava minuscolo in mezzo a quella distesa di puntini neri di gente con in mano le torce dei cellulare a puntinare tutto di bianco, folle affacciate sugli spalti, altri direttamente sul campo che lo acclamavano urlano il suo nome con trepidazione, gioia, affetto.

<<Ti amo San Francisco.>> Gridò al microfono a pieni polmoni causando un'ondata di grida ancora più imponente; alzando le mani al cielo sembrò quasi volerli abbracciare tutti, percepire il loro calore sulla pelle e incidere proprio lì tutte le loro grida per sentire il loro bene sul corpo, dove i tatuaggi gli macchiavano la pelle.
Poi corse via, salutando tutti, per tornare da noi con un sorriso smagliante sulle labbra che brillava di una gioia a dir poco accecante, era di una contentezza sconvolgente e senza neppure accorgermene mi ritrovai a sorridere anch'io senza un motivo.

E la sua prima meta fu suo fratello. Si fiondò tra le sue braccia e Alexei lo strinse fregandosene del sudore, del caldo, l'unica cosa di cui gli importava era di congratularsi con il suo gemello che si aggrappò a lui quasi a voler sentire che fosse tutto vero, che quella fosse la realtà. <<Sei stato incredibile cazzo, bravo.>> Gli diede una pacca sulla schiena nuda mentre con l'altra mano gli arruffava i capelli grano, quando si scostarono e i loro occhi si incrociarono vidi in loro tutto ciò che non si stavano dicendo ma che sapevano.

I "ti voglio bene" taciti che spesso pesavano più di quelli detti.

Henry mi abbandonò per congratularsi con lui e stringerlo con lo stesso entusiasmo, teneva a quel ragazzo come se avessero avuto lo stesso sangue, lui, Alexei e Mihai erano un trio inseparabile e oramai mi era ben chiaro. <<Porca puttana li hai incantati tutti, amico sei una fottuta sirena.>> Si complimentò a suo modo facendoci ridere tutti, mio fratello era unico nel suo genere. <<Sì certo, Poseidone.>> Se la rise il biondino dandogli una spintarella giocosa, si respirava una quiete magica, un'allegria collettiva, eravamo tutti più leggeri e spensierati dopo aver perso lo stress di quel concerto. Potevamo finalmente riposarci prima che arrivasse il momento di aprire le porte su New York. <<Un portento come al solito.>> Stef gli posò un bacio sulla guancia. <<Ma non ti azzardare a toccarmi prima di esserti fatto una doccia, sei pezzato.>> Si allontanò quasi di corsa per sfuggire dal sudore del cantando che si era appena finito di esibire, in effetti era imperlato di sudore da testa a piedi, ma non potevamo biasimarlo, muoversi sotto le luci con l'adrenalina addosso doveva mettere abbastanza caldo.

Poi i suoi occhi caddero su di me, che ammiravo il loro quartetto quasi trasognante, erano così affiatati e legati che sentivo di essere fortunata ad essere lì con loro, felice di non essere rinchiusa tra le mura di quel carcere per poter capire cosa fosse la vera amicizia. La loro era l'esempio vivente di una vera amicizia.

Painful melody Where stories live. Discover now