La Cerimonia di Smistamento

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Il professor Fig versò nella bacinella il liquido contenuto nel medaglione che avevamo trovato nell'ultima sala della camera blindata. Lorelai era troppo scossa per prendersi il tempo di pensare a cosa stesse succedendo.

«Fate come me» e immerse la faccia nell'acqua. Ruben assecondò il professore senza esitare, così come Claire. Lei e Lorcan si guardarono incerti, ma alla fine anche lui seguì le istruzioni. Lorelai rimase ferma al suo posto. Non capiva quale fosse l'utilità di un simile gesto. Senza sollevare la testa, Lorcan cominciò a gesticolare verso di lei, le prese la mano e l'attirò verso l'acqua. Sentì un brivido attraversarle la schiena. Stava morendo di paura, ma affogarsi... Maledizione, pensò, ed immerse la testa nell'acqua. Ebbe l'assurda sensazione che il liquido non la stesse effettivamente bagnando. Passò come un velo da una superfice all'altra.

Un fumo nero le offuscò la vista. Lentamente, assunse l'aspetto della stessa stanza in cui si trovavano in quell'esatto momento. Presero forma dal vapore delle figure maschili che conversavano l'uno con l'altro.

«Solo per coloro che non vedono le tracce della magia antica, e io le vedo» disse l'uomo barbuto e vestito all'antica. Nella sua esitazione, Lorelai si era persa l'inizio del loro discorso.

«Stiamo lasciando un'eredità pericolosa, Percival. Non basterà riuscire a vederle» rispose dubbioso l'altro, leggermente più in carne rispetto al mago anziano.

«Sono certo che la strega o il mago che supererà le prove dimostrerà di essere all'altezza»

«Abbiamo fatto il possibile». Una forza dirompente la respinse fuori dall'acqua.

Prima ancora che potesse fare caso alle spiegazioni e ipotesi di Fig, la porta della camera si aprì rimbombando in tutta la sala. Una creatura bassa e con un serio problema alla pelle si fece avanti, corazzato di un armatura scarlatta.


Non avrebbero dovuto dire a nessuno quanto successo dopo l'attacco del drago. Né della passaporta, né delle rovine. Sulla Gringott o l'attacco di Ranrok. La faccenda era chiusa. Lei aveva chiuso. Se fosse stata una sua scelta, Lorelai sarebbe già salita sul treno di ritorno. A Londra non aveva una bella vita, ma almeno non correva pericoli come quello. Non era portata per fare la strega. Non era al livello degli altri.

«Lorelai» la chiamarono. Claire Reign le si avvicinò a passo deciso. Lorelai fu sul punto di prendere tutto e scappare, ma non riuscì a trovare la forza di muoversi. La ragazza mise una mano sulla sua spalla e la fissò dritta negli occhi, «Tutto bene?» le chiese.

Faticò a trovare le parole: no, non va tutto bene. Fino a poco fa lavoravo in una fabbrica, oggi un drago ha tentato di mangiarmi e un goblin di estorcermi... cosa, esattamente? Vedo cose che gli altri non possono e sono sul punto di impazzire, se, ovviamente, non lo sono già.

«S-si» cercando di sembrare più convincente possibile, «Sto benissimo». Claire le sorrise e la strinse in un forte abbraccio, «Sei stata grande a trovare quella via di fuga. Se non fosse stato per te saremmo morti lì»

«Ma che dici-»

«Certo!» continuò con un entusiasmo coinvolgente, «Hai visto quella statua enorme alla fine, stava per tagliare di netto la testa al professor Fig. È stato fantastico. Non per lui, ovviamente». Lorcan intanto aveva aiutato Fig ad alzarsi da terra dopo il capitombolo attraverso la fessura.

«Dove siamo?» chiese al mentore. Gli occhi di Fig si illuminarono davanti a quel paesaggio notturno. In mezzo al bosco, nemmeno un gatto sarebbe stato in grado di capire dove li avesse portati il passaggio, eppure la reazione dell'anziano professore fu oltremodo euforica. Meno contento era Ruben, nel pulire il suo cappotto marroncino dopo essere caduto in un cumolo di foglie fangose.

All for Us || una storia di Hogwarts LegacyWhere stories live. Discover now