•III-"ᴘᴇʀᴄʜè ɴᴏɴ ᴍᴇ ʟᴏ ʜᴀɪ ᴍᴀɪ ᴅᴇᴛᴛᴏ?"•

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25 MARZO 2018
📍OSTERIA ROSSI-MODENA


Dalle campagne modenesi dove sono cresciuta ci dirigiamo in centro.Avrò percorso questa strada milioni di volte.Quante ginocchia sbucciate quando provavo a sgommare con la mia BMX in questo sentiero terroso.Quanto sangue nella polvere ho versato.Bei ricordi...Mentre raggiungiamo il centro parlo con Olivia di argomenti estranei al mio racconto.L'ho costretta ad aspettare il seguito fin quando non saremmo arrivate in osteria.
"Oggi il centro è particolarmente affollato eh?"
"Già"
Davanti alle osterie alcuni uomini parlano della prestazione della Ferrari di oggi.Sento da un uomo alcune frasi:
"Amici miei,questo è l'anno buono.Dopotutto...sangue tedesco non mente"
Sorrido a queste parole.Arriviamo al nostro solito posto."Osteria Rossi"o per noi"la nostra casa".Entriamo e il proprietario Paolo ci accoglie calorosamente come sempre.
"Ragazze!Il solito?!"
Dalle nostre facce capisce che la risposta è affermativa e richiama una cameriera:
"Giada,fai accomodare le signorine al tavolo per due...quello con la finestra che affaccia sul porticato."
La cameriera ci fa accomodare e ci porge i menù.Noi sappiamo già cosa ordinare,di conseguenza non ci degniamo nemmeno di aprirli.
"Allora ragazze,cosa vi porto?"ci chiede lei dopo averci lasciato qualche minuto per "scegliere".
"Per entrambe tortellini in brodo e per secondo due scaloppine al limone.Da bere dell'acqua naturale.Grazie."rispondiamo.
Lei sorride e porta la comanda in cucina.Nel frattempo,l'impazienza di Olivia si rifà sentire.
"Allora?"
"Allora cosa?"rispondo io quasi a voler sviare l'argomento che sapevo perfettamente.
"Le avventure della piccola Valérie"Continua lei scherzosamente.
"Giusto!"
"Ce l'abbiamo fatta!"
"Olivia!Sei troppo assillante!"
"Io troppo assillante?!Sei tu che mi tieni sulle spine da quando siamo uscite di casa!"
"Devi saper aspettare"
"Sai che è una delle cose che non mi riesce fare,vero?"
"Non sei l'unica amica mia"
Detto questo decido di continuare il racconto.
"Dopo appunto quello che ti ho raccontato,per alcuni giorni non è successo nulla di particolare.Giravo Monaco,ascoltavo noiosi uomini francesi discutere con mio zio e passavo tempo sul balcone ad osservare il mare.Charles cominciò ad affacciarsi spesso al mio balcone,dopotutto erano quasi attaccati,separati solo da un muro e un piccolo spazio vuoto.Io ero sempre lì.Quasi lo aspettassi.Cominciò ad insegnarmi un po'di francese,a gesti come fece il primo giorno che ci parlammo.Sempre lì.Su quel balcone.Io ridevo come una matta e anche lui era felice.I migliori pomeriggi della mia infanzia.A volte era triste e io cercavo di consolarlo.Non era un bambino che sorrideva molto,sembrava quasi che la tristezza facesse parte della sua anima.Lo si scorgeva anche da quel sorriso che nascondeva un po' di malinconia.Dopo quasi un mese avevo imparato molte delle frasi basilari francesi.Mi affascinava molto quella lingua.Forse devo ringraziare anche lui se oggi lo parlo abbastanza bene"
"Sai parlare francese?!"
"Oui Madame?"
"Perchè non me lo hai mai detto?"
"Je ne sais pas"scherzo io.
"Queste nostre conversazioni erano quasi sempre accompagnate da un cesto di fragole.Ne andavamo pazzi entrambi.Questa cosa ci accomunava e ci legava ancor di più."La nostra grande debolezza"si può dire.
Olivia accenna un sorriso.
"Ricordo anche che mi parlava sempre della sua passione per le auto.Diceva che guardava sempre il Gran Premio che si teneva lì dal balcone dei suoi amici.Lui guardava solo la macchina rossa"
"Aveva già capito tutto!"
"Già.Ricordo che mi parlava sempre delle sue gare con i Kart.Di quanto gli piacesse correre,gareggiare.Percepivo la passione dai suoi occhi.Mentre raccontava erano vivi,accesi.Li ho impressi nella mia mente.Diceva che suo padre era fiero di lui.Era ossessionato della velocità.Innamorato perso.Mi parlava anche di un certo Jules.Una specie di secondo padre che gli dava molto consigli con i Kart.Da come me ne parlava,aveva una stima immensa per lui.
"Non dirmi che era Jules Bianchi?!"
"Chi?"
"Jules Bianchi,pilota della Ferrari driver Academy.Morto in un tragico incidente nel Gran Premio di Suzuka nel 2014.Penso che dobbiamo anche alla sua morte l'introduzione dell'halo per tutelare la sicurezza dei piloti"
"Avevo sentito parlare di questo incidente...ma non avevo mai approfondito si chi fosse il pilota interessato."
"Val...".
"Perché ora sto realizzando tutto!Olivia non dirmi che..."
"Si Val,era lui..."
"Che sensazione di merda che sto provando.A volte la superficialità fa sorvolare il dolore di una morte,ma quando ci si accorge che quella persona era più vicina che mai è impossibile scampare al dolore"
"Val purtroppo si può solo convivere con esso..."
"Già..."dico solo come a voler chiudere l'argomento per evitare di diventare una fontana.
Nel mentre la cameriera ci porta i primi e iniziamo a mangiare.
"Comunque...diciamo che in seguito non sono successe cose particolarmente interessanti.Tre estati sono passate tra giornate con Charles e giri in barca.Lui ha continuato a insegnarmi il francese e nel mentre crescevamo.L'ultima estate che ho passato lì è stata quella del 2009.Io avevo dieci anni e Charles dodici.Crescendo non era cambiato,i suoi capelli mantenevano lo stesso stile e l'espressione malinconica non lo abbandonava.Con gli anni lui aveva preso l'abitudine di chiamarmi"fraise".Io avevo preso l'abitudine di chiamarlo "Carletto"dicendo che era il corrispettivo italiano del suo nome.Ricordo che quando dovevo tornare a casa a Modena e dovevo salutarlo,ero sempre triste.Non vedevo l'ora di tornare e lui puntualmente mi diceva:
"Ne m'oblie pas,fraise"(non ti dimenticare di me,fraise)"
Un caldo pomeriggio del 2009 il tutto si interruppe.Aspettavo come sempre Charles sul balcone.Sentii provenire delle urla da dentro casa.Erano mio padre e suo fratello che litigavano.Non riuscivo a capire cosa stessero dicendo,so solo che non era sicuramente un tono pacifico quello delle loro voci.Charles quel giorno non si presentò e realizzai dopo che lui mi aveva avvertito del fatto che avesse una gara importante di Kart.Rimasi sola tra le urla che non promettevano nulla di buono.Tra esse recepii alcune parole:fallito,soldi,debiti,fratello,mamma.Nei giorni successivi cercai di ipotizzare il motivo del litigio e nella mia testa di ragazzina di dieci anni conclusi che il tutto era per soldi.Non indagai a fondo.Il tutto avvenne a fine agosto.L'estate era quasi finita e cominciava a fare più freddo.Un giorno mio padre preparò le valigie anticipatamente rispetto alle altre volte.Mi disse:
"Porta con te per sempre questi ricordi!Non penso torneremo qui la prossima estate Valérie!"
Io ero confusa:
"Ma come papà?!"
"Non fare domande Valérie...oggi partiamo per Modena"
Io volevo protestare ma decisi di rimanere in silenzio.Pensai subito a Charles...decisi di non dirgli nulla.Come ogni estate mi salutò:
"Ne m'oblie pas,fraise.Ciao!"
Io gli risposi in italiano,che ormai parlava abbastanza bene.Lo feci per la prima volta:
"Neanche tu Carletto!Promettimi che ti ricorderai sempre delle tua fraise!"
Lui rimase per un attimo confuso ma poi sembrò rasserenarsi.Fece il solito cenno di saluto con la mano,come il primo giorno su quel balcone,dove ci eravamo parlati per la prima volta e dove ora ci stavamo dando addio...anche se lui non lo sapeva.Rientrò in casa e io feci lo stesso.Mio zio mi baciò la testa e io gli sorrisi.Poco dopo mi ritrovai su un'auto diretta a Modena.
"Sto per piangere"mi dice Olivia.
"Dai...per così poco!"scherzo io.
Nel frattempo abbiamo già finito anche i secondi e aspettiamo che ci arrivi il conto.
"L'estate seguente la passai a Modena con papà.Pensavo a Charles...di cui però mi ero accorta di non sapere quasi nulla.Forse qualche volta pronunciò il suo cognome...che io non ho mai saputo precisamente.Ma il suo suono lo avevo impresso nella mente.Così...ci ritroviamo qui cara mia."
"Okay,penso che dopo questo non sarò più la stessa"
"Anch'io"rispondo e dopo aver pagato il conto usciamo e ci dirigiamo in Piazza Grande.

𝐹𝑅𝐴𝐼𝑆𝐸𝑆||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora