Capitolo 1

580 24 7
                                    



Ho appena raggiunto il mio armadietto e riposto i libri. Ho anche approfittato per dare una sistemata ai miei capelli dallo specchio che ho incollato internamente all'anta.

Ho poi chiuso l'armadietto e mi sono girata con il fine di andare in cerca di Jess ma sono stata sorpresa da Jason. Mi ha scrutato per dei minuti dopo essersi deciso di aprire bocca accorgendosi della mia espressione interrogativa.

-Hailey, giusto?- ha chiesto ricevendo un cenno con il capo da parte mia.

-Mi dispiace per prima. Non avrei voluto distruggere quel momento- mi ha detto continuando a guardarmi negli occhi. E' davvero dura tenergli testa; due occhi verdi sono difficili da contrastare.

-Quale momento? Era solo recitazione- ho detto interrompendo il nostro contatto visivo.

-Senti so che non avrei dovuto rifiutarmi di continuare ma per me quelle parole significano davvero tanto.- ha spiegato, affiancando il suo passo al mio, in corridoio.

Ciò che è accaduto può sembrare una cosa banale ma sono le cose banali che colpiscono nel profondo. Mi sono sentita umiliata davanti all'intera classe!

-Non devi darmi spiegazioni, non ci conosciamo neanche...- gli ho risposto.

-Potrei fare la tua conoscenza davanti ad una cioccolata o del caffè, così potrò farmi anche perdonare.- mi ha detto costringendomi a bloccarmi al centro del corridoio.

-Mi spiace, ma sono una ragazza dalle risposte banali e tu non fai la conoscenza di ragazze che pensano in modo superficiale.- gli ho detto spiazzandolo e rompendo il suo sorriso che ha fatto ostentare la mia risposta negativa per un attimo.

-Stavo solo recitando!- ha urlato mentre seguiva la mia figura tra gli studenti con il suo sguardo.

-Avresti tranquillamente potuto sussurrarmi uno stupido ti amo, allora!- gli ho urlato facendo spallucce ed entrando nell'aula della mia prossima lezione. Forse il modo in cui ho tenuto testa a un ragazzo come Jason Harris è stata l'unica cosa che è riuscita a soddisfarmi oggi.

-Eccoti- mi ha accolto Jess.

-mi ha chiesto di prendere una cioccolata insieme- ho sospirato mentre mi sedevo accanto a lei, scaraventando dei libri di inglese sul mio banco.

-Davvero?- mi ha chiesto senza ricevere alcuna risposta.

-Salve studenti.- la professoressa di storia ci ha accolti, come tutti i professori; l'unica differenza è stata che lei lo ha fatto molto meno vogliosamente rispetto ai professori che abbiamo rivisto dopo tre mesi di ozio. Credo che anche lei abbia voglia di tornare a casa.

Il suo saluto forzato è stato interrotto da una ragazza del terzo anno, altrettanto annoiata, seguita da quello che sembra un nuovo studente:

-Buongiorno professoressa, mi scuso per il disturbo, ma questo ragazzo è arrivato con un leggero ritardo. Ha dovuto concludere l'iscrizione in presidenza soltanto stamane. Le porgo il suo nominativo- la ragazza le ha porto un foglietto ed è subito uscita dalla classe, chiudendo la porta alle sue spalle.

La professoressa ha prima salutato il ragazzo al suo fianco per poi dare un occhio al foglietto.

-Ragazzi, lui è Logan Smith- ha presentato il ragazzo altoo e moro al suo fianco che ha salutato l'intera classe con un gran sorriso imbarazzato. Indossa dei semplici jeans ed una t-shirt nera, inaspettatamente in tono con il suo zaino del medesimo colore.

-Vedi lì c'è un posto libero.- gli ha poi detto indicando proprio il banco alla mia destra in fondo, dove di solito siedo ad ogni lezione se riesco ad accaparrare un posto.

Always In my Heart, Jason Harris.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora