Dispetti.

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Sorrido. «Non dovevi uscire con gli altri?»
Zayn viene verso di me e si siede sul letto. «Sei cresciuta dall'ultima volta in cui ti ho vista.»
«Avevo 2 anni.» dico.
«E adesso?»
«17, quasi.»
«Mh, piccolina.»
Mi fingo offesa. «Ehi! Cos'hanno che non va le diciassettenni?»
«Sono piccole.»
Incrocio le braccia al petto. «Gne.»
«Visto? Sei una bambina.» sorride.
Mi appoggio sulla testiera del letto e mi giro verso la finestra, senza guardarlo.
«Ehi...» mette una mano sulla mia coscia. «Stavo scherzando.»
Guardo la sua mano e piano piano alzo lo sguardo verso il suo. Le sue labbra si piegano lentamente in un sorriso, mostrando leggermente i suoi denti perfetti.
Ridacchio. «Anche io.» Forse.
«Allora,» dice «vuoi raccontarmi perché sei tanto arrabbiata con Harry?»
Abbasso lo sguardo e mi intreccio le dita. «Io e lui tempo fa eravamo... Eravamo fidanzati...»
«E ha fatto qualche sbaglio?»
«Mi ha lasciata dato che doveva trasferirsi qui a Bradford. L'anno scorso ci siamo rincontrati ad un compleanno...»
«E avete litigato?» mi chiede e io rido.
«No.» Torno seria e lo guardo. «Abbiamo fatto sesso.»
Sgrana gli occhi per un momento. «Davvero?» chiede sottovoce.
«Si.» dico. «Poi è tornato qui a Bradford, lasciandomi un'altra volta.»
«Oh, non lo sapevo. Mi dispiace. Quindi adesso non parlate?»
«Ci siamo baciati.»
Lui sembra confuso. «Ah.»
Cambio discorso. «Allora vuoi dirmi come mai sei qui?»
«Pensavo volessi compagnia.» dice.
«Ah, quindi non volevi stare con me?» scherzo.
«Ti ho già detto che sei troppo piccola.» dice, facendo spallucce.
«Harry non la pensa così.» mi mordo il labbro per gioco.
«Harry è più piccolo di me.»
«Vi togliete solo un anno!» dico, a voce forse troppo alta.
Lui mi guarda intensamente. «Perché te la prendi così tanto?»
«Cos'hai contro le ragazze più piccole di te?»
«Niente,» dice, mentre con il pollice mi massaggia la caviglia. «assolutamente niente.»
Il suo gesto mi fa venire la pelle d'oca.
Si avvicina a me. «E va bene, lo ammetto: sono venuto perché volevo parlare un po' con te.»
Sorrido.
«È da tanto tempo che non parlo con qualcuno in questa casa.» mormora. «Ti va se faccio i popcorn, ci chiudiamo qui dentro e chiacchieriamo con la luce della TV accesa?»
Sorrido. «Okay, ma vengo con te.»
Scendiamo al piano di sotto ed entriamo in cucina. Mette la bustina dei popcorn nel microonde e, mentre aspettiamo, sento i suoi occhi addosso.
"Non illuderti, sei solo una sconosciuta, la figlia dell'amica di sua madre, che è piombata in casa sua e se n'è impossessata come se nulla fosse."
Abbasso lo sguardo, guardandomi intorno. Mi sento così in imbarazzo.
Il timer del microonde suona e lui tira fuori la busta, svuotandola in una ciotola.
«Cosa prendo da bere?» chiedo aprendo il frigorifero.
«Mh, non lo so. Tu sei piccola per la birra, vero?» chiede e quando mi volto vedo che sta sorridendo.
«Ti piace così tanto infastidirmi?»
«Si, tantissimo.» mi fa l'occhiolino.
Prendo 3 birre dal frigo e le poggio sul tavolo. «Possiamo andare.»
«Che devi farci con quelle 3?» mi chiede.
«Le dividiamo. Andiamo?»
Annuisce e saliamo in camera.
«Non riuscirai a reggerne nemmeno un sorso.» dice, chiudendo la porta.
«Vedremo, mister Malik.» rispondo con tono di sfida.
Stappo una bottiglia e ne mando giù un paio di sorsi. Mi butto sul letto e lui attacca il suo al mio, stendendosi.
Prende una bottiglia e inizia a bere. «E quindi è questa la tua storia con Styles?»
«Già.» dico. «È stato con altre ragazze, vero?»
Lui sposta lo sguardo. «Non lo so...»
«Lo prendo come un "si".»
Sospira e mi guarda. «Mi dispiace.»
Faccio spallucce. «Oh, non mi importa più di tanto. Me lo aspettavo da lui, inoltre non ho intenzione di cadere di nuovo tra le sue braccia.»
«Conoscevi anche Gabriel, vero?» mi chiede.
«Come fai a saperlo?»
«L'ho visto tra i tuoi amici di Facebook.»
«Mi hai spiato il profilo?»
«Ho semplicemente voluto qualche informazione sulla ragazza che è venuta a vivere in casa mia.» si giustifica.
«Capisco.» dico. Continuo a mandare giù la birra e lui ride. «Sono così divertente mentre bevo?»
«Sei buffa.»
Sbuffo. «Quindi ti divertirai a prendermi in giro tutto il tempo?»
«Anche questo è una delle cose che fanno i fratelli maggiori.» dice, finendo completamente la sua bottiglia.
Rido. «"Fratelli maggiori". Sei davvero convinto di riuscire ad essere un fratello per me?»
«Voglio provarci.» dice, non capendo il senso della mia frase.
«Quindi mi prendi in giro.»
«Sai che scherzo, lo faccio solo per prendere più confidenza. Non voglio essere considerato un estraneo.»
«Oh, ma io non ti considero un estraneo.» dico, mettendomi in ginocchio sul letto, vicino a lui. «Più che altro un coglione con cui fare la lotta dei cuscini.» aggiungo, sbattendogliene uno in faccia.
Lui si piega in ginocchio. «Vuoi giocare, bambina?»
Prima di lui, afferro il secondo cuscino e lo butto alle mie spalle. «E adesso come farai?» dico.
Cerca di prendere il mio, ma io lo allontano e poi glielo sbatto addosso.
Mi afferra un polso e sono costretta a lanciare anche il mio cuscino a terra. Cerca di prenderlo ma io gli afferro il braccio, e lui mi fa finire con la schiena sul materasso. Mi fa il solletico sui fianchi e inizio a ridere senza fiato.
Allungo un braccio dietro di me per prendere un cuscino, ma lui mi preme il polso sul materasso.
«Eh, no.» sussurra. «Ora tocca a me.»
Poggia la testa accanto alla mia, e il suo naso mi sfiora il collo. Mi fa venire i brividi.
Di colpo si alza e mi sbatte il cuscino addosso, facendo scivolare la mia canottiera. Per due secondi il mio reggiseno viene esposto in bella vista, poi mi copro subito.
Lui mi ha vista e si morde il labbro per trattenere una risata.
«Stronzo, adesso ti viene da ridere!» dico, recuperando il mio cuscino e sbattendoglielo in faccia.
Lui resta girato con la mano sulla guancia; si lamenta. «Ahi...»
Poso il cuscino e mi avvicino a lui. «Zayn, scusami, ti ho fatto male?» chiedo mortificata.
Lui piano piano si gira e poi, di scatto, mi attira a sè e finisco sdraiata sulle sue gambe.
«Ma che fai?» chiedo.
Lui ride. «Pensi di avermi fatto male, bambina?» E riprende a farmi il solletico.
«Oddio, ti farei vedere cosa sa fare la bambina, così vediamo se la smetti di chiamarmi così.» dico senza rendermene conto.
Lui si ferma e mi solleva. «Fammi vedere, allora.» Siamo vicini, vicinissimi.
"Non sai quanto ti bacerei in questo momento."
«Non lo faccio perché Perrie mi sta simpatica.» rispondo, fingendomi indifferente.
«Che c'è? Hai paura, bambina?» mi chiede, prendendomi in giro, mentre con il pollice mi accarezza la schiena.
Scoppio a ridere. «Paura? E di chi? Di te, per caso?»
«Forse.»
«Mai.» sussurro e mi alzo.
Lui stappa la terza bottiglia e inizia a sorseggiare. Gliela tolgo di mano e bevo un po'. La punta ha un sapore diverso da quella precedente, ha il suo sapore.
Infilo la punta della lingua nel beccuccio. «Ecco, adesso non puoi più bere da qui.» dico.
«Non mi schifo della tua lingua.» dice e beve di nuovo, facendo il mio stesso gesto.
Rido. «Nemmeno io mi schifo.»
«Peccato che l'ho finita tutta.» dice, capovolgendola.
«Che palle, Zayn!» mi lamento. «Vado a prenderne due bottiglie.» dico e scendo le scale.
Entro in cucina e apro il frigo: vengo investita dall'aria fredda e solo adesso mi rendo conto di essere mezza nuda. Prendo 3 birre e le poggio sul tavolo, poi mi volto per chiudere il frigo. Quando vado per prenderle, sbatto contro qualcuno.
Mi metto la mano sul petto. «Dio, Zayn! Mi hai fatto prendere un infarto.»
Lui piega il collo e abbassa la testa più che può, finendo vicinissimo alla mia. Mi basterebbe avvicinare la testa di 5 cm per toccare le sue labbra.
C'è un silenzio assordante.
Fa un passo avanti e tocco il suo petto con il mio.
"Che cosa sta facendo?"
Porta in alto il mio mento con le dita e le nostre labbra si sfiorano. Le appoggia sulle mie, senza premere.
Lo squillo del mio telefono interrompe il momento. Faccio un passo indietro e mi volto a rispondere.
«Pronto?»
«Amore mio.»
«Ciao, mamma.»
«Come va?»
«Bene, per fortuna.»
«Che fate?»
«Zayn ed io siamo in cucina, Trisha è...»
Zayn mi prende per le spalle e mi fa voltare, facendomi segno di no con il dito.
«...in bagno.» concludo.
«Ah, okay. Salutamela. Ciao, amore.»
«Ciao, mamma.» riattacco. «Spiegami.»
«Tua mamma non vuole che tu resti sola in casa con me.» spiega.
«Che c'è? Ha paura che tu possa stuprarmi?» scherzo.
«Più che altro che tu possa innamorarti di me.» dice con tono scherzoso, poi torna serio. «Davvero, non vuole.»
«Ma se dormiamo nella stessa stanza?»
«Tua mamma non lo sa.»
Davvero? «Ah.»
«Quindi non dire mai niente.»
Annuisco. Lo guardo. «Mi spieghi che ti è preso?»
«Cosa?»
«Non ero troppo piccola per te?»
«Ah» ride. «stavo solo scherzando.»
Lo guardo male. «La smetti? Mi fai sentire stupida.»
«Non lo sei?»
Lo guardo nuovamente male e lui viene verso di me e mi accarezza il mento. Si avvicina ancora.
«Togliti, sono piccola per te.» sussurro.
So che lo fa per scherzo, quindi gioco anch'io.
«Su questo possiamo rimediare.» risponde.
«Davvero stai cercando di cambiarmi?» chiedo, incontrando i suoi occhi.
«Si.» dice con sincerità. «Ma solo perché, se tu cambiassi, io la smetterei di avvicinarmi così tanto a te.» sussurra.
Ci metto un paio di secondi per capire la sua frase e schiudo le labbra. "Sta dicendo che in realtà gli piace il mio essere "bambina"?"
Sulle sue labbra spunta un sorriso, mentre qualcuno suona il campanello.
Zayn va ad aprire la porta ed entra Gabriel.
Ha la camicia aderente, con i primi due bottoni aperti. Potrei svenire adesso.
Mi sorride. «Ehi, Jane!»
Lo saluto con la mano e ricambio il sorriso.
«Come mai sei qui?» gli chiede Zayn.
«Ho dimenticato il cellulare.» spiega, raccogliendolo dal divano. «Voi due che fate?»
«Stavamo per guardare un film.» risponde. Davvero?
«Va bene. Adesso vado, devo passare a prendere anche Perrie.» dice, saluta e se ne va.
Zayn chiude la porta.
«Che film vuoi vedere?» chiedo.
«Nessuno.»
Eh? «Ma hai detto a Gabriel che...» Mi interrompe.
«Era solo una scusa. Che dovevo dirgli? Che stavamo parlando e che mi stavo annoiando a morte?» dice con indifferenza.
Io ci rimango male, malissimo. «Hai ragione. E comunque perché non chiami Gabriel e ti fai venire a prendere? Magari ti diverti con gli altri.» dico, a bassa voce. «Io vado a dormire, buonanotte.»
Mi volto e inizio a salire le scale, mentre sento gli occhi pizzicare. "Perché mi viene da piangere? Perché mi sento ferita? È solo il figlio dell'amica di tua madre, Jane! Lo conosci appena! È un cretino che scherzando ti ha ferita, nient'altro."
Sento che la mia mano viene stretta e quando mi volto sono faccia a faccia con lui.
«Che c'è?» dico a bassa voce.
«Non volevo offenderti.»
«Hai detto la verità, adesso va' dagli altri.»
«Non voglio andare dagli altri, voglio stare con te.»
«Con me ti annoi.»
«Stavo solo scherzando, Jane.»
«Tu scherzi sempre, vero, Zayn?» chiedo, poi mi volto per allontanarmi ma mi ricordo che mi sta tenendo.
«Non puoi prendertela per ogni cazzata che dico.» dice. «Ho bisogno di parlare con qualcuno, sono sempre solo e anche prenderti in giro mi fa stare bene. Non fraintendermi, mi piace il fatto di poter parlarti e di ricevere una reazione da parte tua e non essere lasciato sbattere come al solito. Quando ti dico qualcosa per farti arrabbiare a me piace, a me va bene anche litigare con te, l'importante è che parliamo.»
Abbasso lo sguardo. «Non sapevo che ti sentissi così. Scusa, sono una stupida. Non riesco a distinguere uno scherzo dalla realtà.»
«Ti capita spesso?»
Deglutisco. «Preferisco non parlarne.»
«Voglio saperlo, Jane. Ti prego.»
Sospiro. Non l'ho mai raccontato a nessuno.
«Quando avevo all'incirca 6 anni i miei compagni mi prendevano in giro perché stavo sempre zitta, mi facevo offendere, mi facevo dare schiaffi. I bambini ridevano di me perché non mi comportavo come loro, soprattutto i maschietti. Adesso quando qualcuno, soprattutto un ragazzo, scherza con me mi sento offesa e in testa riesco a sentire la risata dei bambini che mi prendevano in giro.» spiego a voce bassa.
Lui mi ascolta e stringe le labbra. «Mi dispiace da morire.»
Annuisco. «Già. Buonanotte.»
Mi guarda. «Vuoi davvero andare a dormire?»
«Perché?»
«Abbiamo delle birre da finire.» dice e me ne porge una.
Ridacchio. «Grazie.» La prendo e bevo. Sento la birra scendere lungo la mia gola e lungo l'esofago.
Beve anche lui e io lo bacerei adesso. È sexy da morire.
«Perché sorridi?» mi chiede.
Non me ne ero accorta. «Niente.»
«Pensavi ad Harry?»
«No.» rispondo. «A Perrie.»
«Perché?»
«Io non uscirei senza il mio ragazzo.»
«Ah, Perrie c'è abituata. Inoltre mi fido dei miei amici.»
Annuisco. «Certo.»
Ci mettiamo sul mio letto e iniziamo a sgranocchiare popcorn. Zayn mi sta guardando, mi sorride.
Gli tiro un popcorn in faccia.
«Ma che fai?» mi chiede.
«Mi diverto.» rispondo.
Posa i popcorn sul comodino. «Allora mi diverto anche io.» Mi spinge sul materasso e mi fa il solletico nei fianchi e nelle ascelle.
Rido senza fiato. «Zayn! Zayn, ti prego! No! No! No!»
Mette la faccia sul mio collo e inizia a strofinare la barba sulla mia pelle, facendomi il solletico. Sto impazzendo.
Inizio ad ansimare, quando sento le sue labbra sul collo.
"Che sta facendo?"
Dio, se non la smette lo bacio e non lo mollo più.
Lentamente si stacca, mi guarda e mi sorride. «Sei simpatica, Jane.» dice.
«Certo che lo sono.» rispondo e lui ride.
«Ora non esagerare.»
«Beh, tu sei antipatico. E anche tanto.»
Le sue dita mi sfiorano la gamba. «Sappiamo entrambi che impazzisci per me.»
Scoppio a ridere, ma cazzo se è vero.
«Vedi: dico qualcosa e tu ridi. Mi adori.» scherza.
«La birra ti ha dato alla testa.» dico, mettendomi seduta.
«Immaginavo la figlia dell'amica di mia madre come una rompipalle.» dice.
«Invece sono un amore, lo so.»
«No, sei peggio di una rompipalle.»
«Ehi!» dico, quasi offesa. La luce si spegne di colpo, è andata via la corrente. Non vedo niente. «E comunque nemmeno io sono tanto contenta di dividere la camera con te.»
Qualcosa mi sfiora il naso. «So che non è così.»
Sento qualcosa sulle labbra, sono le sue. Così morbide, così lisce, carnose... Mi sta baciando. Perché?
«Pensavo di aver capito che non fossi un puttaniere.» sussurro.
«Infatti non lo sono.» la sua voce roca scivola sulla mia bocca. «Non mi capita mai di baciare qualcuna che non sia Perrie.»
«Questo significa che non sono più tanto piccola, eh?»
«Resti sempre una bambina.»
«Quindi tu sei un pedofilo.»
Ridacchia. «Comunque sia: è inutile dirti che non devi aprire bocca con nessuno.»
«Geloso, Malik?»
Scoppia a ridere. «Spiritosa. Sul serio, sai cosa intendo.»
«Il tuo segreto è al sicuro con me.» sussurro, usando di proposito un tono sensuale. Mi allungo in avanti e lo bacio lentamente. Fanculo alle santarelline, prima o poi lo avrei baciato.
Fino a qualche giorno fa ho letto una fanfiction dove la protagonista diventava la sorellastra di uno strafigo e scopavano ogni sera. Mi ha ispirato, inoltre le labbra di Zayn non sono proprio niente male.
«Mi sembrava di aver capito che Perrie ti stava simpatica.» sussurra.
«È così. Ma che posso farci se il suo ragazzo ha un debole per me.» scherzo.
Ride. «Non ho un debole per te.»
Gli sfioro le labbra. «Ah no?»
«Solo per le tue labbra.» mi lascia un bacio a stampo.
«Se ti vedesse Harry ti ucciderebbe.» rido.
«Lo so. Stiamo rischiando.»
«No, no. Tu stai rischiando.»
«Ora la colpa è mia, eh?»
«Mi hai baciata tu.»
«Lo volevi più di me.»
La luce si accende di colpo e lui si è già allontanato.
«E comunque non succederà più.» Si alza in piedi. «Vado a fare una doccia.»
«Che c'è? Vuoi compagnia? Mi dispiace, ma ho già fatto troppo.» scherzo.
Con mia sorpresa, non scoppia a ridere ma si limita a sorridermi e ad uscire dalla stanza.
Prendo il cellulare. "Puoi parlare?"
Charlie mi risponde. "Luke è in bagno, dimmi."
"Mi ha baciata."
"Chi? Harry? Di nuovo?"
"Zayn."
"LO SAPEVO!"
"Char, è un sogno sto ragazzo."
"LO SAPEVO, LO SAPEVO, LO SAPEVO! ENTRO DOMANI SCOPATE COME DUE ANIMALI IN CALORE."
"CHARLIE!"
"Che c'è? Che ho detto?"
"..."
"Ma non è fidanzato?"
"Si. Ha detto che non succederà più."
"HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH."
"Che ridi?"
"Non ci crederei nemmeno se mi pagasse."
"Bu."
"Ed Harry?"
"È uscito con Gabriel e gli altri."
"Intendevo: che farai con lui?"
"Niente, quello che faccio sempre."
"E la fidanzata di Zayn?"
"Perrie è con loro."
"La lascia uscire con tutti questi maschi?"
"A quanto pare."
"Comunque che ti ha detto?"
"Chi?"
"Zayn."
"Quando?"
"Mentre vi sbaciucchiavate."
"Mi ha detto che non gli capita mai di baciare una ragazza che non sia Perrie. Continua a ripetermi che io sono piccola e antipatica, mi prende in giro tutto il tempo."
"E...?"
"Dice di avere un debole per le mie labbra."
"Ho capito."
"Cosa?"
"Gli piaci da morire."
"Si, certo."
"Jane, non fare la stupida. Lo sai anche tu."
"Nah. È una cosa così, gli passerà presto."
"Scommettiamo?"
"Meglio di no, vinci sempre tu e io ci rimetto sempre."
"Non in questo caso: se vincessi io, avresti uno strafigo che ti sbava dietro."
"Come vuoi."
Zayn entra nella stanza, con semplicemente un asciugamano addosso.
"Ha solo un asciugamano addosso. Posso sbatterlo al muro?" Invio.
"Vai, sorella."
Lo sguardo mi cade sul suo ventre a V. È maledettamente sexy.
Lo sento ridere e lo guardo in viso. «Che guardi, piccolina?»
«Niente.» dico distogliendo lo sguardo.
"Mi ha beccata." scrivo a Charlie ma data la mancanza di una sua risposta credo che Luke sia uscito dal bagno.
Si avvicina a me e si siede sul letto. Mi guarda e sorride.
«Che ridi?» chiedo. «Sono ancora buffa?»
«Si, tanto.»
«E perché stavolta?»
«Perché vuoi baciarmi ancora.»
«E perché ne sei tanto sicuro?»
«Non distogliere l'attenzione, d'altronde ti ho baciata io poco fa.»
Annuisco. «Okay, adesso va' a dormire.»
«Prima ammettilo.»
«No, non voglio baciarti.»
«Okay, nemmeno io.» dice, si volta per alzarsi ma mi guarda di nuovo. Si sdraia, appoggiando la testa sulle mie gambe, e mette una mano dietro il mio collo avvicinandomi a sè. Gli accarezzo i capelli con le dita, sono morbidissimi.
Le sue labbra toccano le mie e le baciano lentamente.
«Mi sembrava di aver capito che non sarebbe più successo.» sussurro.
Sorride. «Non pensavo che fossi anche credulona.»

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