Bradford.

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L'auto si ferma, siamo arrivate.
Il quartiere non è male come pensavo.
Io e la mamma scendiamo dall'auto, e mi guardo un po' intorno. Quella che dovrebbe essere casa mia è una normale villetta con giardino.
In fondo alla strada, seduti sui gradini, c'è un gruppo di ragazzi con sigarette in mano. Odio il fumo.
Mi stanno squadrando dalla testa ai piedi e io fingo di non averli visti. Dopo un po' di minuti rivolgo lo sguardo e noto che un ragazzo mi sta ancora guardando. Mi guarda intensamente, mentre fa un tiro e io osservo il modo in cui prende la sigaretta tra le labbra. Ha la mano tutta tatuata.
Mamma mi chiama. «Jane, prendi queste.» mi porge due valigie.
Con i bagagli in mano, ci dirigiamo alla porta. Mamma suona il campanello e dopo un po' di secondi una signora viene ad aprirci.
«Emy!» la signora saluta mia madre.
«Trisha!» lei ricambia con un abbraccio, dopo aver posato a terra i bagagli.
Finalmente mi rivolgono l'attenzione.
«E questa bella ragazza?» chiede la sconosciuta.
«Trisha, lei è mia figlia Jane.» mi presenta mia madre.
«Ciao, cara. Entra pure.» mi invita e finalmente poso i bagagli dentro. Anche l'arredamento sembra normale.
«Posso vedere la mia camera?» chiedo gentilmente, facendo un sorriso.
«Oh, si, certo! Ti accompagno.» dice. «Emy, torno subito.»
Lasciamo mia madre in soggiorno e saliamo le scale.
«Jane, questa sarà la tua camera.» dice mostrandomi una stanza grande... Con due letti. «Ti dispiace dormire con mio figlio? Non abbiamo altre camere e ti prometto che non ti darà fastidio.»
"Se va male, malore improvviso e vado all'ospedale." Mi ripeto il mio nuovo motto.
Sorrido. «Va bene, tranquilla.»
Mi dà un bacio sulla fronte. «Ora vado da tua madre.» dice e se ne va.
Un ragazzo in camera mia... Fantastico.
Entro nella mia nuova stanza. Le pareti sono azzurre e il pavimento è bianco. È stranamente ordinata, per essere di un ragazzo. Poso le mie valigie accanto al letto più vicino alla finestra.
Guardo fuori e vedo ragazzi passeggiare e chiacchierare. È una bella giornata.
Torno di sotto e decido di fare una camminata. «Mamma, Trisha, io vado fuori.» dico ed esco.
Raggiungo il parco accanto alla mia nuova casa e mi guardo intorno: è bello, mi piace. È tutto verde e ci sono un sacco di fiori. Magari stare a Bradford non sarà tanto terribile.
«Jane?» sento una voce chiamarmi e mi volto.
Cazzo.
«Harry.»
Il ricciolino mi sorride e mi guarda con quegli stupendi occhi verdi. Dio, quanto è bello.
«Sono felice di rivederti.» dice e mi attira al suo petto.
Non tento nemmeno di staccarmi, so che mi terrebbe incollata a lui.
Mi accarezza la schiena e rabbrividisco sotto le sue mani. Mi libera e ci guardiamo.
«Sei ancora più bella di come ti ricordavo.»
«Dimentichi facilmente, eh?»
Sbuffa. «Smettila, non voglio litigare.»
«Avresti dovuto pensarci l'anno scorso.»
Mi tira per il braccio e mi sfiora le labbra con le sue ma mi tiro indietro.
«No.»
«Jane, ti prego. Sto impazzendo.»
«Non mi importa.»
Sbuffa. «Come devo fare con te?»
«Ti rendi conto di quello che dici? Sei già tornato da me, mi hai fatta tua e te ne sei andato un'altra volta. Come posso fidarmi di te?»
«Vorrei che fossi ancora mia.»
«Non avresti dovuto andare via.»
«Ma è qui che abito.»
«Allora non saresti dovuto tornare.» dico e faccio per andarmene ma lui mi afferra per i fianchi.
Poggia le labbra sul mio collo e lascia una striscia di baci che sale verso l'orecchio.
«Ti sei pentita di aver fatto l'amore con me, quella sera?» mi sussurra.
Lo guardo. «Quello che mi dispiace è di essere stata l'unica tra noi due che quella sera ci ha messo amore in quello che stava facendo.»
«Non eri l'unica, Jane. Ti amavo anche io.»
«Allora non dovevi portarmi a letto se sapevi che saresti tornato a casa.»
Sospira. «Ho sbagliato. Lo so, mi dispiace.»
«Un "mi dispiace" non basta.» dico.
«E cosa devo fare?»
Lo guardo negli occhi. «Dimostrami quanto tieni a me.»
Non voglio cadere di nuovo nella sua trappola.
Il suo sguardo cade alle mie spalle. «È lì che abiterai?»
«Si.»
«È la casa di un mio amico.»
Bene, un altro puttaniere tra i piedi. Grandioso.
«Devo andare, ciao Harry.» dico e mi incammino verso casa.
Quando arrivo sulla soglia, busso alla porta. Nessuno apre.
Busso di nuovo. Niente.
Mi guardo intorno: la macchina di mamma è ancora qui.
"Ovviamente non può partire senza salutarmi."
Busso più forte, mentre il mio sguardo cade di nuovo sul gruppetto di ragazzi. Uno di loro si alza e butta la sigaretta. Sta venendo verso di me. Oh, oh.
Busso ancora più forte.
Il ragazzo cammina verso di me, guardandomi intensamente. Ha degli occhi così profondi e i capelli un po' scombinati. È un figo.
«Serve una mano?» mi chiede.
Deglutisco. «Non aprono la porta.»
«Chi sei?»
«Jane Stewart.»
Mi porge la mano. «Zayn Malik.» gliela stringo. «Il tuo compagno di stanza.»
Dormire nella sua stessa camera non mi dispiace per niente. "Cara Charlie, la sfiga non ce l'ha con me per una volta."
Gli rivolgo un sorriso e mi faccio da parte, mentre lui sfila le chiavi dalla tasca e le gira nella serratura. Mi guarda un'altra volta, poi apre la porta.
Trisha e mia madre stanno appena entrando in soggiorno.
«Ah! Vedo che hai incontrato mio figlio!» sorride Trisha. «Tranquilla, si comporterà come un buon fratello maggiore.»
"Fratello maggiore? Mi sta adottando?"
«Tesoro, ho visto che hai parlato con Harry.» mi dice mia madre con un sorrisetto che mi fa diventare nervosa.
«Si, mamma.» dico in tono freddo.
Lei mi fa l'occhiolino e io perdo la pazienza, perciò salgo in camera mia.
Inizio a disfare le valigie e sistemo i vestiti.
«Vedo che Harry non ti sta tanto simpatico.» dice una voce maschile. Zayn entra in camera.
«Ho i miei buoni motivi.»
«Strano, Harry è simpatico.»
«Ti ho già detto che ho i miei buoni motivi.» insisto.
«Sto solo cercando di essere carino.»
«Per favore, basta che non ti scopi le tue schiave nella stessa camera in cui dormo.»
Lui ridacchia e torna serio, mentre si avvicina a me. «Mi dispiace deluderti, ma non sono il classico puttaniere, irritato perché una sconosciuta si impossessa della sua camera e per vendetta se la scopa.» Sorride. «Anzi, mi fa piacere avere un po' di compagnia.»
Lo squadro. «Okay.»
Si avvicina ancora, forse un po' troppo. «Allora, Jane, benvenuta a Bradford.»
Alzo lo sguardo e incrocio il suo: ha degli occhi così belli. La sua pelle è scura e lo sono anche i suoi capelli; ha tolto la giacca di pelle e adesso posso vedere la sua moltitudine di tatuaggi.
«Jane! Puoi venire di sotto?» mi urla mia madre.
Mi allontano da lui e scendo in soggiorno. «Cosa c'è?»
Fa un sorriso triste. «Devo andare.»
Sento il cuore restringersi. Corro ad abbracciarla e la stringo fortissima. In silenzio piango. «Mi mancherai da morire.» sussurro.
«Anche tu, amore mio.» mi bacia la fronte e mi asciuga le lacrime. «Ti chiamo presto.» sorride.
La guardo uscire dalla mia nuova casa e mi volto verso Trisha e Zayn: la mia nuova "famiglia".
Entrambi mi rivolgono un sorriso rassicurante e io mi asciugo il viso.
Suonano il campanello e Zayn va ad aprire. Una ragazza bionda dagli occhi azzurri entra sorridente in casa e bacia il moro. Capisco che è la sua fidanzata.
«Ciao, amore.» si salutano, poi saluta la suocera.
Mi rivolge un sorriso. «Tu sei?»
Sorrido. «Jane Stewart.»
Le stringo la mano.
«Sono Perrie Edwards.»
«Perrie,» la chiama Trisha. «Jane è la figlia della mia amica Emy, quella di cui di parlavo l'altra volta.»
«Ah, si. Credimi, ti piacerà stare qui.» mi dice. Si rivolge a Zayn. «Amore, andiamo di sopra?» Lui annuisce e salgono su.
Trisha mi chiama in cucina. «Ehm, Jane? Posso chiederti un favore?»
Un favore? Ci siamo conosciute mezz'ora fa e già mi chiede un favore?
"Se va male, malore improvviso e vado all'ospedale."
Sorrido. «Certo.»
«Ecco, vedi... Perrie non deve sapere che tu e Zayn...»
«Dormiamo nella stessa camera? Tranquilla, ma penso di aver capito che stavano andando proprio lì.»
«Zayn fingerà di dormire in camera mia, e comunque stanno andando nella stanzetta di Zayn, dove sta sempre insieme ai suoi amici.» mi spiega e annuisco.
Suonano un'altra volta al campanello e Trisha va ad aprire.
«Buongiorno, Trisha.» la saluta Harry.
Dietro di lui c'è qualcun altro... O mio Dio.
«Ciao, Gabriel.» Trisha lo saluta.
Cosa. Ci. Fa. Lui. Qui.
Sto rischiando un infarto.
«Gabriel, lei è Jane. La figlia di una mia amica, abiterà qui.» spiega la donna.
Lui mi guarda e mi sorride. Mi si sta fermando il cuore.
«Ciao, Jane.» mi porge la mano e con difficoltà gliela stringo. È così calda. «Sono Gabriel.»
"Ovvio che sei Gabriel! Ti ho mandato la richiesta 3 mesi fa e me l'hai anche accettata!"
Gli sorrido, è l'unica cosa che riesco a fare.
Dio, è bellissimo.
«Dov'è Zayn?» chiede Harry mettendosi tra noi due.
«Di sopra con Perrie.» dico e i due li raggiungono.
«Jane, perché non vai con loro?» mi chiede Trisha.
«Oh, non fa niente. Sono un po' stanca, vado a letto.» dico e mi chiudo in camera.
Mi sdraio e digito il numero di Charlotte.
«Pronto?»
«Non puoi capire.»
«Oddio, che è successo?»
«Numero 1: ho già avuto una discussione con Harry. Ha cercato di baciarmi.»
«Questo era scontato, Jane.»
«Numero 2: non sono sfigata, ho un compagno di stanza, Zayn, ed è un dio.»
«Davvero?»
«Assolutamente si.»
«Wow!»
«Ma è fidanzato.»
«Che palle!»
«Numero 3: indovina chi è l'amico di Zayn ed Harry?»
«Chi?»
«Gabriel.»
Lancia un urlo. «Oddio! Sul serio?! Wow!! Lo avrai ogni giorno a casa! Magari scopate!»
Scoppio a ridere. «Magari!»
«E com'è?»
«Bellissimo come sempre! Gli ho stretto la mano, è così calda e...»
«Non parlavo di Gabriel, di Zayn.»
«Ah, beh è bello, molto. Sembra simpatico anche se non abbiamo avuto tempo per conoscerci.»
«Dormite nella stessa stanza, entro stasera saprete tutto l'uno dell'altra. Così mentre stasera io starò conquistando Luke, tu conquisterai lui.»
«Ma mi hai sentita? Ti ho detto che è fidanzato.»
«E allora? Magari conoscendoti potrebbe capire di preferire te a lei.»
Scuoto la testa. «No, Perrie è fantastica.»
Sbuffa. «Tu non arrenderti. Wow: altro che sfiga, hai in casa 3 fighi!»
Rido ancora e la porta si apre: Harry si siede accanto a me.
«Charlie, adesso devo andare. Ciao.» riattacco.
Il ricciolino mi sta guardando. Quegli occhi verdi... Dio mio...
Distolgo lo sguardo e lui mi sposta il viso verso il suo.
«Per quanto tempo ancora dobbiamo fingere di non provare niente.» sussurra.
«Ho già espresso la mia opinione.» dico semplicemente.
Si avvicina a me e preme le labbra sulle mie. Lo bacio. Un bacio normale a stampo, mi tiro indietro quando la sua lingua cerca la mia.
Mi guarda. «Perché?»
«Perché così è abbastanza.»
Scuote la testa. «Tra noi due non sarà mai abbastanza.»
«Ti prego, non insistere.»
Mi attira a sè per i fianchi e finisco a cavalcioni su di lui. Si spinge un'altra volta sulle mie labbra e mi tiene dalla nuca.
«Mh... Mh... Mh!» cerco di staccarmi.
Vedo qualcuno sulla soglia: Gabriel.
Ci voltiamo entrambi, io sto cercando di riprendere fiato.
«Venite da noi?» ci chiede.
«Si.» rispondo subito e lui se ne va.
Mi alzo subito e mollo uno schiaffo sulla guancia di Harry.
«Sei un coglione.» quasi urlo.
«E tu sei una stronza.»
«Allora perché non mi lasci in pace!?»
«Perché anche il tuo essere stronza mi fa impazzire.» dice e cerca di riavvicinarsi ma corro fuori in corridoio. La porta della stanza in fondo è aperta e io ci entro, seguita dal ricciolino.
Zayn e Perrie sono seduti su un divanetto, Gabriel nell'altro. Io vado a sedermi di corsa accanto a lui, costringendo Harry a mettersi lontano da me. Sono accanto a Gabriel Layton. O mio Dio.
Lui mi guarda e mi fa l'occhiolino. Mi farà morire.
«Noi due ci conosciamo o sbaglio?» mi chiede e a me manca il respiro.
«Ehm, si. Abbiamo frequentato la stessa scuola a Londra.» dico.
«Giusto.»
«E tu abiti qui?» gli chiedo.
«In estate si.» Poi abbassa la voce. «Non sapevo che tu ed Harry state insieme.»
«Non stiamo insieme.» dico tutto d'un fiato. «Un tempo si. Quello che hai visto è stato... Una cosa momentanea, io non volevo...»
Annuisce. «Capito.» sorride.
Suonano il campanello e Gabriel va ad aprire.
Harry si mette accanto a me e mette un braccio sulle mie spalle.
«Quando la smetterai?» sussurro.
«Quando sarò sicuro che sei mia.»
«Harry, ti prego.»
Si piega e affianca le labbra al mio orecchio. «Ogni volta che sussurri il mio nome mi viene in mente quella notte.» sussurra e io rabbrividisco.
«Era bella, vero?»
Mi guarda. «Si, tanto.»
«È un peccato che tu mi abbia lasciata un'altra volta.»
«Non farmi stare peggio di come sto.»
«Certo. Tu meriti di stare bene, non importa se ho sofferto io.» dico e gli dò le spalle.
Lo sento sospirare, si alza e torna al suo posto. Gabriel rientra insieme a 3 ragazzi.
«Ehi, Zayn!» salutano. «Signorina Perrie» scherzano. «Ciao, Harry»
Uno di loro, biondo, mi vede e fa segno agli altri. Timidamente faccio un sorriso.
Zayn si alza e viene verso di me. «Ragazzi, lei è Jane, la figlia dell'amica di mia madre. Da oggi vive qui.» dice, mi guarda e mi sorride. Io sento le guance arrossirsi.
Il biondino mi porge il pugnetto. «Sono Niall.»
Un altro mi stringe la mano. «Io Liam.»
Il terzo mi saluta agitando la mano. «Io Louis.»
Il biondino si rivolge al ricciolo. «Harry, è lei la ragazza di cui parli semp...»
Il ricciolo gli dà un calcio sulla gamba e lui si zittisce.
Harry parla sempre di me? Wow.
«Ehm, si. Credo di essere io.» ammetto.
I ragazzi si siedono sugli altri divanetti e prendono a chiacchierare tra di loro. Gabriel in questo momento è impegnato in una discussione con Louis, mentre Perrie con Niall e Liam ogni tanto dice qualcosa ad Harry.
Non so con chi parlare, mi sento esclusa. Alzo lo sguardo e vedo che il ricciolino sta parlando di me a Liam, quindi sposto gli occhi... Che cadono su Zayn. Mi sta guardando e piano piano un sorriso si forma sulle sue labbra, un sorriso che ricambio. Mi sembra più bello di prima.
Ha uno sguardo particolarmente intenso.
Mi alzo in piedi e vado in camera: non ho niente da fare, magari sistemo i miei amati libri sugli scaffali.
Apro la valigia e uno ad uno prendono posto sulla parete. Metto l'intimo dentro il cassetto in basso del comodino mentre in quello superiore sistemo le cose che più mi interessano. Metto il mio diario, i miei CD, le mie raccolte di storie, le cuffiette e i miei quadernini.
«Ti stavi annoiando?» una voce mi fa voltare.
«È tutto così nuovo per me, anche le persone. Non socializzo tanto facilmente.» dico.
Zayn viene verso di me. «Ma conosci Harry.»
Sospiro. «Forse è l'unico che vorrei non conoscere.»
«Si può sapere che ti ha fatto?»
«Magari te lo spiego dopo, ma per favore non parlarne con lui.»
Annuisce. «D'accordo.»
«Scusa se poco fa ti ho dato del puttaniere.» sussurro, abbassando lo sguardo.
Sorride. «Non preoccuparti.»
«Ti sto antipatica, vero?»
Scoppia a ridere. «No, per niente.»
Sorrido anche io. «Meno male.»
«Esco con i ragazzi stasera, ti va di venire con noi?» mi chiede.
Una serata con Gabriel e Zayn... Dio, che bello.
Aspetta: ci sarà anche Harry. Oh, cazzo!
«No, grazie. Magari un'altra volta.» dico.
Mi prende la mano e mi porta dagli altri. Rimango sorpresa da questo gesto da parte sua e mi viene da sorridere.
Mi fa sedere accanto a sè.
Perrie mi sorride. «Allora, Jane. Ti piace la tua nuova casa?»
«Si, è bellissima. Inoltre Trisha è gentilissima.» dico.
Sorride, poi si rivolge a Zayn. «Amore, devo andare. Mi porti a casa?»
Lui annuisce. «Torno presto.» mi dice e se ne vanno.
Anche tutti gli altri si alzano; Gabriel viene verso di me. O mio Dio.
Sorride. «Jane, sei dei nostri stasera?»
«No, stasera no. Mi farebbe piacere ma sono stanca, non mi sento in forma per uscire.»
«Sicura?»
«Si.»
«Che peccato. Sarà per la prossima volta, okay?» mi fa l'occhiolino. Oddio.
Arrossisco. «Certo.»
«Vado, ci sentiamo.» si piega e mi lascia un bacio sulla guancia, prima di uscire.
Rischio. Un. Infarto.
I ragazzi mi salutano con un cenno della mano ed escono... Tutti tranne Harry. Viene verso di me.
«Cosa c'è adesso?» chiedo.
Mi prende il viso tra le mani. «Jane»
Mi bacia ancora. Il problema è che bacia così fottutamente bene. Lo lascio fare, in fondo in fondo anche io ho voglia di lui.
Harry resterà sempre una parte di me. Mi avvolge i fianchi con le sue braccia e mi stringe, mentre le sue labbra tormentano le mie.
Sorride contro la mia bocca.
«Sei contento?» sussurro.
«Si, tanto.» dice. «Non hai idea di quanto mi sei mancata.»
Mi stacco da lui. «Adesso va'.»
«Perché mi mandi via?»
«Perché è ora che tu vada.»
«Ma Zayn se n'è andato.»
«Quindi?»
«Sei sola.»
«Lo so.»
Sospira. «Va bene. Capisco che mi hai già fatto un enorme favore baciandomi.» Mi saluta e se ne va.
Vado in camera mia e mi butto sul letto. Mando un messaggio a Charlie.
"Non puoi capire che è successo."
"Spara."
"Harry e io ci siamo baciati."
"Cazzo, Jane! Di nuovo?!"
"Sta zitta. Gabriel e Zayn mi hanno invitata ad uscire con il gruppo, ho conosciuto i loro amici, ma ho rifiutato perché non volevo stare una serata intera con Harry. Gabriel era dispiaciuto e vuole che la prossima volta vada con loro."
"Wow!"
"Harry ha sempre ha parlato di me ai suoi amici, ma non a Gabriel e Zayn."
"Meglio, no?"
"Assolutamente si."
"E che farai stasera?"
"Niente, starò a casa."
"Wow."
"Lo so, ma non voglio stare con Harry."
"Intanto te lo sei fatto."
"Ci siamo solo baciati."
"Ti sembra poco?"
"Si."
"Uff."
"Che stai facendo?"
"Mi sto preparando. Luke passa tra 20 minuti."
"Capito. Vado."
Scuoto le valigie e poso i vestiti dentro l'armadio.
Decido di spiare la parte di stanza del mio compagno. La sua parete è piena di disegni e CD. Sul suo comodino c'è una sua foto, abbastanza recente. È a petto nudo, una foto spontanea, ha una mano sulla nuca. Oddio.
Spero che la notte dorma senza maglietta.
Sento qualcuno salire di corsa le scale, allora mi allontano subito dal suo letto. Trisha entra in camera. «Jane, cara, mi hanno chiamata da lavoro per un'emergenza. Devo scappare, ci sono problemi per te?»
Scuoto la testa. «No, no. Va' pure.»
Mi lascia un bacio sulla guancia e se ne va, poi sento la porta sbattere.
Decido di mettermi comoda: mi spoglio e metto dei pantaloncini e una canottiera. Lego i capelli in uno chignon e adesso mi sento a mio agio.
Mi butto sul letto e inizio a pensare... A tutto.
Harry, Gabriel... Dio, quanto è bello Gabriel! Quegli occhi, quelle labbra... Al pensiero mordo le mie.
Ma c'è anche Harry: il ragazzo che mi ha fatta soffrire ma di cui sono stata innamorata per tanti anni.
Una voce mi fa voltare. «Vuoi compagnia?»

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