16|Fuggire dai problemi

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«Quindi siamo circondati da nemici, perché anche il Mezzosangue sembra provare astio nei nostri confronti e in particolare dei miei»

Marisol inarcò il sopracciglio. «Che cosa gli hai fatto?»

Inspirai profondamente. «Ho rovinato più volte i suoi piani e ho rifiutato l'offerta di unirmi a lui»

Andrew per poco non si strozzò. «Tu sei stramba. Schierarsi con lui avrebbe garantito la vittoria!»

«Sì ma contro i miei amici!» ribattei sbattendo le mani sulle mie stesse cosce. Il piccolo Nathair fece un balzo e si rifugiò sulla spalla della sua padroncina, sibilando impaurito. «A che serve tradire le persone a cui tengo per poter aver salva la vita? Vivrei per sempre col rimorso di averli condannati e traditi, tanto vale morire»

Il ragazzo riprese a mangiare una fetta di torta. Era magro ma sembrava che dentro il suo stomaco ci fosse un buco nero. «Sei davvero coraggiosa, proprio come quando ci hai liberati dal controllo di Mr. Slave, ma non confondere il coraggio e l'onore con la stupidità, la sua proposta era davvero interessante»

«Ho già spiegato perché non volevo stare con lui. In più è un uomo spregevole, crudele e manipolatore. Non mi stupisco che sia anche solo... Solo con un esercito immenso, una strega come braccio destro, e un colosso soprannominato Scorpione»

Marisol fischiò stupita. «Pare persino più potente di come me lo ero immaginato. Ad ogni modo sembra inoffensivo...per ora. Ciò di cui ti devi preoccupare sono gli Infernali»

«Sì ma non so chi sono, a parte uno...»

Ripensare a Sebastian era più doloroso di quanto potessi immaginare. Ma perché ci ero rimasta male? Lui era una persona come tante altre e non eravamo nemmeno così vicini da considerarci amici. Perché dovevo ingigantire qualcosa che doveva rimanere piccola? Per non scoppiare di fronte a Marisol e Andrew rimpicciolii quei sentimenti e li soffocai, com'ero solita a fare. Quanto avrei retto prima di disintegrarmi l'animo a furia di sopprimere spietatamente ogni sentimento?

Marisol sembrò decifrare la mia espressione preoccupata, anche se avevo cercato di rimanere il più neutra possibile. «Ce la farai»

«Lo spero... Ma anche se riuscissi a vincere, dovrei morire comunque»

«E allora, se devi morire, cosa ci fai qui? Perché non sei a spassartela e a divertirti? Perché stai vivendo una vita noiosa e monotona senza alcuno scopo? Guardare la tua fine non ti porterà altro che nuove preoccupazioni, devi spassartela!» Marisol mi abbracciò forte, stritolandomi come un boa mentre il suo piccolo mamba albino strisciava felice sui sedili in pelle nera.

Forse aveva ragione, ma come potevo fare a divertirmi quando sapevo di essere circondata da doveri? Una soluzione sarebbe stata abbandonare tutto e vivere da eremita in un bosco, insieme a un gatto paffutello che avrei chiamato Mr. Chonky. Ma, conoscendo i Celestiali, mi avrebbero trovata e lanciata senza pietà nel mezzo di una guerra che non ero in grado di gestire.

Mi chiedo come facevano i giovani del medioevo ad impugnare una spada e lanciarsi in battaglia con lo stesso coraggio dei cavalieri più valorosi.
Probabilmente perché avevano uno scopo e qualcosa in cui credere. Erano spinti dalla fede, io ero spinta da una forza invisibile che cercavo di contrastare.

Tuttavia avevo fatto dei progressi. Mi ero avvicinata di più agli altri prescelti e avevo ripreso gli allenamenti, anche se molti li saltavo a causa dei compiti e dello studio. Ma non riuscivo ad usare i miei poteri, non senza provare una strana sensazione. Era come usare qualcosa di non mio, non era naturale, era una forzatura. E la maggior parte delle volte, anche se volevo usarli, non ci riuscivo.

I Temibili 10Where stories live. Discover now