CAPITOLO 11.

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Il lunedì mattina possiamo rappresentarlo con una sola parola: trauma;
Sono a scuola e quasi tutti i compagni di classe stanno arrivando. Non sono ancora riuscita a conoscerli come si deve ma, ho avuto modo di approfondire i loro trascorsi con Giulia.
Ancora non le ho detto della visita di Alexander, per adesso voglio mantenere il segreto.
<<A che pensi?>> mi domanda Luke.
<<Nulla.>> sposto una ciocca di capelli dal mio viso <<perchè me lo chiedi?>>
<<Così, ti ho vista assorta nei tuoi pensieri.>>
Già, in Alexander.
<<Nessun pensiero.>>
Sfortunatamente il mio pensiero arriva puntuale.
Dannato ragazzo.
Saluta tutti e poi al suo amico, accanto a me.
<<Buongiorno Luke.>>
<<Ciao Alexander, ci siamo visti mezz'ora fa.>> gli dice ironico.
Giusto, lui nei weekend va a dormire a casa sua e di certo avranno un rapporto davvero speciale.
<<Non mi sei mancato.>> risponde Alexander.
Quel sorriso...
<<Oh si, ti sono mancato.>>
Quelle mani...
Quel corpo muscoloso...
Ora il suo sguardo si posa su di me e faccio fatica a guardarlo dritto negli occhi...mi fa un certo effetto.
<<Ciao Laila.>>
Quando mi chiama per nome è una tortura.
<<Ciao.>>
Trascina una sedia accanto al mio banco e Luke si allontana lasciandoci soli.
<<Allora, dopo scuola dove vorresti andare?>>
Lo guardo perplessa ma soprattutto imbarazzata.
<<Cosa?>> domando confusa.
<<Ma come?>> sorride <<l'altro giorno ti dissi che dovevi essere libera il Lunedì.>>
Diceva sul serio?
Credevo stesse scherzando.
<<Ehm...>> mi schiarisco la voce <<ho delle cose da fare, mi dispiace.>>
Bugia, non ho niente di meglio da fare.
<<Va bene, ti accompagno.>>
No, no, no.
<<Ti ringrazio ma, preferisco andare da sola.>>
<<Dove devi andare?>>
Quante domande!
Che scusa posso inventare?
<<Ehm...>> tossisco <<al supermercato.>>
Che razza di bugia è mai questa?
Quanto sono stupida!
<<Perfetto.>> posa la sedia al suo posto <<vorrà dire che andremo insieme a fare la spesa.>>
Mi fa l'occhiolino e va a sedersi al suo posto.
Spalanco la bocca, confusa dalla sua insistenza ma "meravigliata" da tutto ciò.
Sbuffo e le ore passano talmente in fretta che l'ansia prende possesso del mio corpo e della mia mente.
L'ultima ora è finita, sono pronta a svignarmela come se fossi una ladra.
Esco dall'aula e sorpasso la folla di ragazzi pronti ad uscire ma, qualcuno afferra la mia giacca e mi blocca.
<<Dove pensi di andare, Laila?>>
Lontano da te.
<<Stavi per caso scappando?>>
Si.
<<N-no.>> balbetto.
Prende la mia mano e mi trascina fuori da scuola sotto lo sguardo attento di tutti.
Oh no!
Prende le chiavi della macchina ed apre lo sportello.
<<Entra, andiamo al supermercato.>>

TI DEDICO IL MIO CUORE.🦋Where stories live. Discover now