Capitolo 10 - Ricominciare

Mulai dari awal
                                    

«Non sono qui per giustificarmi» disse invece. «Posso dirti che non era mia intenzione, ma ciò non cambia che ti ho delusa e ho infranto ogni promessa che ti avevo fatto. Hai ragione tu, su tutto; avrei dovuto dirti questo, quella sera, ma quando mi sono ritrovata stretta all'angolo, ho... Ho perso il controllo.»

Abbassò gli occhi, sfuggendo al suo sguardo. Sentiva scalciare nel suo petto la necessità di spiegare: era stata costretta ad assentarsi, quella sera. Era tornata stanca e provata, prossima all'Affaticamento e vittima dello strano malessere che si appropriava di lei quando abusava di Maelstrom. Le sembrava ingiusto dover ammettere i suoi errori senza la possibilità di spiegare cosa c'era dietro, ma serrò le labbra impedendo alle parole di venir fuori.

"Hai scelto di vivere tra loro pur sapendo che avresti dovuto mentire" si ammonì. "Ora accetta le conseguenze in silenzio."

«Non volevo urlarti addosso quelle cose; non le penso nemmeno» proseguì, rialzando lo sguardo. «Non sono vere, mi ci sono aggrappata solo perché non volevo ammettere di essere io quella in torto. C'è questa sciocca convinzione che, se si è in due a sbagliare, allora i tuoi errori pesano meno... Ma non funziona così. Lo so, eppure non sono riuscita a fermarmi. Se potessi semplicemente ritrattare tutto, lo farei; se potessi tornare indietro e mettere a posto le cose, credimi, lo farei. Ma non posso.» Chloe lo pronunciò con cura, ma Irene non ne avrebbe mai colto il reale significato.

Aveva riflettuto parecchio sulla cosa, dopo la rottura. Gli insegnamenti heikun sostenevano che era possibile porgere le proprie scuse solo quando si provava sincero pentimento, e Chloe era pentita, ma avrebbe agito diversamente se le fosse stato concesso di rivivere quel giorno? Era giusto provare rammarico per una scelta che avrebbe compiuto in ogni caso?

Le sembrava così sbagliato, eppure non credeva di avere davvero avuto scelta. Se avesse ignorato i suoi doveri pur di andare al concerto, i Purificatori non avrebbero raggiunto in tempo i criminali, che sarebbero sfuggiti al Giudizio. Inoltre, l'Ordine l'avrebbe punita severamente e avrebbe dovuto lasciare Sayfa, perciò anche Irene. Le sarebbe rimasta a fianco quella sera per abbandonarla la mattina dopo.

«Posso solo farti le mie scuse» concluse, stringendosi nelle spalle. Non aveva una soluzione a quel dilemma; poteva solo prenderne atto. «Non è molto, ma meriti almeno questo. Forse è davvero tardi o penserai che sono parole vuote, ma... Mi dispiace, Irene. Mi dispiace sul serio.»

Irene la guardò in silenzio, asciugandosi gli occhi lucidi nel modo più composto che riusciva. La pelle sotto il mento si raggrinziva quando tratteneva il pianto, e lei divideva il respiro in brevi scatti: non era evidente per tutti, ma lo era per Chloe.

«Non è solo quella sera» le disse. La sua voce era spezzata, gettava fuori ogni parola come se dovesse lottare per riuscirci. «Era solo l'ultima di tante, piccole cose. Tutte le volte mi hai chiesto scusa, tutte le volte io ti ho creduto e tutte le volte mi sembrava di essere tornata al punto d'inizio. Io ti amo, ma non posso continuare a correre in cerchio, Chloe. Se vogliamo stare insieme deve cambiare qualcosa, altrimenti non-»

«Non ti sto chiedendo di darmi un'altra possibilità» la fermò Chloe, e Irene si irrigidì. Le sfuggì un singhiozzo e dovette strofinare di nuovo gli occhi con le dita.

«No?»

Sembrava delusa. Era stata Irene a lasciarla, ma il suo sguardo sembrava supplicare dammi una buona ragione per tornare insieme. Qualcuno l'avrebbe definita troppo buona, ma era più che altro testarda: si rifiutava di vedere le cose a cui teneva andare in pezzi. Finché avesse visto una speranza di miglioramento avrebbe tentato e tentato ancora, incasellando fallimenti e continuando a provare, convinta che quella sarebbe stata la volta buona.

AirinessTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang