Capitolo 5 - L'amore che ho scelto

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Irene li fissava a bocca aperta. Se ne stava rigida e immobile, gli occhi spalancati e la tracolla stretta tra le dita.

«Credi davvero... Insomma, è possibile? Aurora Chiariventi potrebbe ascoltare le mie canzoni?» mormorò ad un tratto, la voce che tremava appena. Quando Ianteh confermò, roteando una mano a mezz'aria quasi fosse una semplice impresa, Irene si lasciò sfuggire una risata felice e nervosa al tempo stesso. «Io... Vado a darmi una rinfrescata.»

Fuggì dietro le quinte soffocando un urletto eccitato, e Chloe si ritrovò a distendere le labbra nel notare alcuni brillantini dorati abbandonare la sua figura minuta mentre si allontanava, come una scia di stelle.

Ianteh sospirò al suo fianco. «Oh, era passato troppo tempo dall'ultima volta che ti ho visto quell'espressione addosso. È bello vedere di nuovo i tuoi occhi risplendere così.»

Chloe trasalì, sentendo i muscoli irrigidirsi mentre si voltava. Prese fiato per giustificarsi, ma le bastò incrociare il suo sguardo per comprendere che sarebbe stato vano.

Così abbassò gli occhi, serrando le labbra in una smorfia. «Si nota così tanto?»

«Solo se sei un ottimo osservatore.» Ianteh liberò un soffio divertito, facendosi più vicino per abbassare la voce. «Speravi che non lo notassi?»

«Non avrei voluto renderlo così evidente. Mi dispiace, io...»

«Chloe, cara... Lo sai, che ti amo» sussurrò, la voce dolce come il sole di primavera. «Non posso farlo nel modo in cui vorresti, però, come tu non puoi amare me nel modo in cui vorrei io. Mi piacerebbe che tornassi a rivolgere anche a me quello sguardo, non mentirò su questo, ma preferisco sapere che hai donato il tuo cuore a qualcuno che può renderti felice. È sufficiente per rendere felice anche me: è questo l'amore che ho scelto.»

Le sfiorò una guancia e sorrise, sistemandole una ciocca azzurra dietro l'orecchio. L'arrivo di Irene le impedì di rispondere: venne fuori da una porticina sulla destra, le punte dei capelli umide sulla fronte e un sorriso allegro sul volto.

«Scusate, è stato... Sante Stelle, ancora non ci credo!» esclamò, e sembrava faticasse a restare ferma. Si muoveva su e giù con lievi spinte delle caviglie, movimenti appena percettibili, come fosse sul punto di spiccare un salto. «Non so davvero cosa dire, sono ancora su di giri e... oh, Stelle. Non so come ringraziarti, Ianteh, io...»

«Potrai sdebitarti con un biglietto in prima fila per il tuo primo concerto, cara» la fermò Ianteh, facendole l'occhiolino.

A malincuore le congedò per proseguire con le sue prove, promettendo di riprendere quella conversazione appena possibile. Non appena abbandonarono la sala, Irene liberò il suo entusiasmo in un urletto acuto, saltando sul posto nel mezzo del corridoio.

«Non posso crederci, non posso crederci! È un sogno? Dev'essere un sogno, non posso crederci!» ripeteva, agitando le mani che rilasciavano polvere luccicante a mezz'aria. «Chloe, grazie. Io non avrei mai osato neanche chiedertelo, un favore del genere, e tu invece... Oh, sei stata fantastica. Troverò il modo di ripagarti, te lo prometto! Chiedimi qualunque cosa, qualunque cosa, sono a tua disposizione.»

«Non l'ho fatto per farti sentire in debito: sei una cantante meravigliosa, meriti più che cantare in qualche locale di tanto in tanto. Meriti di esibirti su un palco vero, di fronte a un pubblico che capisca quanto straordinario è il tuo talento. Ianteh conosce le persone giuste per far sì che questo avvenga, sarei stata una folle se non gli avessi parlato di te.» Chloe ridacchiò, afferrandole le mani. Lei arrossì un poco, ma la lasciò fare; allora Chloe le strinse tra le sue, sfiorandole il dorso con il pollice. La sua pelle era così soffice, calda per l'emozione. «Sin dalla prima volta che ti ho sentita cantare mi sono innamorata, Irene. La tua voce è sublime, e quando ti abbandoni alla musica riesci a brillare più di quanto riesca a fare il tuo Naru, ecco perché lo faccio.»

AirinessWhere stories live. Discover now