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ᴏʟʏᴍᴘᴜꜱ

"Pronto Rosie?" salutò allegramente Relia rispondendo al telefono

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"Pronto Rosie?" salutò allegramente Relia rispondendo al telefono.

"Rel! Sono così felice di sentirti. Non ci crederai mai! Hai presente quel viaggio di cui ti avevo parlato? Ecco è... Assurdo."  l'emozione era evidente nel tono della ventunenne.

Relia corrugò le sopracciglia fermandosi. Era nel suo appartamento, stava accendendo con al solito le candele. Quell'urgenza nelle sue parole le mise in moto un senso di angoscia, facendo bloccare ogni attività muscolare.

"La donna che ho conosciuto di chiama Unity, ecco lei... Relia ricordi quella malattia di cui si parlava tanti anni fa? L'encefalite letargica?" domandò dall'altro capo del telefono Rose camminando avanti ed indietro per la stanza gesticolando.

"Si certo. Ti dissi che un mio parente aveva subito... Rose, puoi calmarti e spiegarmi che diamine succede?" protestò ad un certo punto. Non capiva più niente.

Rose si morse il labbro inferiore e fece un profondo respiro.

"D'accordo. Unity a dodici anni si è addormentata e si svegliata solo otto mesi fa. Durante il suo sonno ha avuto una figlia, che è andata in adozione e quella donna ha avuto a sua volta un'altra figlia. Mia madre!" esclamò felice.

Relia non sapeva che dire. Sarebbe dovuta essere felice? Triste? Non era sicura.
Qualcosa le diceva che in quella triste faccenda c'era dietro Desiderio. Ma ancora non era sicura di come o cosa potrebbe aver fatto.

"É fantastico Rose."

"Lo è. Mi aiuterà a trovare Jed. Non hai idea di quanto io sia... Relia, è il momento che aspetto da tanto tempo."

"Fai buon viaggio piccola Rose e trova tuo fratello." mormorò dolcemente la dea, mentre il vortice attaccava al telefono con un sorriso.

Con un sospiro la dea si rese conto che era l'ora di tornare a casa da suo nonno quella notte e capire a che cosa stava giocando l'Eterno Desiderio.

...⁠ᘛ⁠⁐̤⁠ᕐ⁠ᐷ

L'abito bianco svolazzava addosso a lei,era passato così tanto tempo da quando non saliva nella casa dov'era nata e cresciuta, ma non era mai divenuto il luogo della sua felicità.

Ricordava quante volte Lucifer era venuto a trovarla, quante volte avevano fatto l'amore tra quelle mura spesse come l'amianto.

Un sorriso spontaneo crebbe sul volto, rendendola più serena alla vista di tutti.

«La nipotina di Dolos, ciao piccola dea, che posso fare per te?»

Quella voce, quel sorriso. Non li avrebbe mai dimenticati, la sua anima gemella stessa non lo sopportava, se l'avesse saputo avrebbe lasciato l'Inferno stesso per proteggerla.

ɢᴏᴅᴅᴇꜱꜱ ᴏꜰ ʟɪᴀʀDove le storie prendono vita. Scoprilo ora