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ɪʟ ᴠᴏʀᴛɪᴄᴇ

Lucienne si trovava da Abele e Caino, stilando una lista per il suo Sire dove elencava chi fosse rimasto o aggiunto e chi se né fosse andato

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Lucienne si trovava da Abele e Caino, stilando una lista per il suo Sire dove elencava chi fosse rimasto o aggiunto e chi se né fosse andato.

Quando Abele le mise una pulce nell'orecchio, un possibile vortice.

Lucienne tornò dentro al castello trovando nella sala principale Sogno, seduto sugli scalini del suo trono, il mantello nero lungo a fargli da strascico. Era intento a leggere un libro, mentre l'affascinante dea delle menzogne era sdraiata sulla poltrona e con la testa penzolante interloquiva con il corvo Matthew.

«Quindi tu chi sei?» sentì domandare al corvo, ispezionando gli abiti della dea. Pantalone a zampa nero, top bordeaux e cappotto anch'esso nero come gli stivaletti.

«Relia.» rispose secca congiungendo le mani sull'addome.

«Si ma, non sei umana.» confermò convinto.

«No, non lo sono.»

«Andiamo dammi degli indizi.» Lamentò il messaggero del Re. La Dea con un sospiro si tirò su, sedendosi in maniera adeguata.

«La mia genitrice era una semidea, un tempo donna forte ed orgogliosa. Poi cadde in mano alla Lussuria.» spiegò e Morfeo smise di leggere per portare tutta la sua attenzione su si lei. Conscio di quanto odiasse quell'argomento.

Lo stesso conosceva Lucienne, che aveva conosciuto la donna sin da neonata.

«Scusate dell'interruzione. Relia, Matthew.  Ho terminato il censimento che avete richiesto, vostra maestà.» comunicò.

Morfeo sorrise raggiungendola, lasciando il libro su uno dei scalini. La Dea le fece un cenno con la mano, sorridendole. 

«Bene. Allora...?» chiese una volta arrivatole di fronte.

«Né ho contati undicimila e sessanta due.» rispose prontamente aprendo il libro.

«Cavolo, qualcuno si è dato da fare.» intromise il corvo.

Lucienne porse il grande libro rosso scuro all'Eterno, lasciando poi un sorriso al pennuto.

«Si, be'... C'è una manciata di nuove entità» rispose rivolgendosi a Sogno.

«Era prevedibile.» rispose lui, sfogliando le pagine.

«Ma tre degli arcani maggiori sono assenti.»

L'attenzione di lui tornò completamente sulla bibliotecaria. Relia si alzò curiosa posizionandosi al fianco dell'uomo così da leggere insieme a lui. Aveva imparato a tacere durante quegli interloqui ma non nascondeva la sua voglia di sapere, di conoscenza.

«Dimmi i nomi.» ordinò secco.

«Il primo è Creta, un incubo di cui devo dire non mi sono mai fidata.»

ɢᴏᴅᴅᴇꜱꜱ ᴏꜰ ʟɪᴀʀWhere stories live. Discover now