Elizabeth.

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A voi piacciono le bambole? A me no per niente. Si certo,sono carine con i loro vestitini e occhi vivaci ma in realtà sono maligne.C'era una bambola di porcellana in particolare che era la più cattiva di tutte,la sovrana di tutte le altre bambole. Indossava un vestito rosa con dei ricami bianchi in pizzo. Le scarpette di vernice dello stesso colore del vestito. Indossava un cappello del colore delle scarpe e dell'abito. Il suo viso paffuto era incorniciato da capelli color argento raccolti in due treccie che gli cadevano sulle spalle e i suoi occhi azzurri erano sempre brillanti e accesi,situati sopra le lentiggini color carota che decoravano le sue guanciotte. I miei genitori me l'avevano regalata per Natale,avevo circa 12 o 13 anni. Avevo deciso di chiamarla Elizabeth. Mamma e papà,l'avevano ricevuta in regalo da un vecchio proprietario di un negozio di giocattoli,dicendo che "era molto più di quello che sembrava".Appena avevo scartato il pacco che la conteneva,avevo deciso di appoggiarla sulla mensola appesa davanti al mio letto,vicino agli altri pupazzi che conservavo da quando ero piccola. I primi giorni sembrava tutto normale ma dal terzo giorno iniziarono a accadere delle cose strane. La notte sentivo degli strani rumori. A volte erano risate di bambini,altre volte erano pianti e urla. Altre volte ancora erano canzoncine di giochi e indovinelli. Passavo tutte le notti cosi,la mattina quando mi svegliavo trovavo sempre qualcosa fuori posto. I peluche vicino alla bambola erano per terra e lei era in un altro posto rispetto a dove l'avevo lasciata la sera prima. Una volta la trovai sulla sedia della scrivania,un'altra volta nell'armadio. Portava solo disgrazie quella bambola. Anche noi iniziammo a stare male. Bill,il nostro cane,iniziò ad avere sempre la febbre alta e ogni volta che prendevo la bambola in braccio,prima iniziava ad abbaiare e poi a piangere e a fare strani versi con la bocca. Poi si sdraiava a pancia in su e gli occhi iniziavano a roteare. Ogni volta che chiamavamo il veterinario ci diceva che non sapeva dare una spiegazione a quello che succedeva. La bambola intanto,se la rideva alla grande. Un giorno uscii con la mia famiglia e al mio ritorno,trovammo la casa in fiamme,con pompieri e poliziotti intorno. Quando l'incendio fu spento,i pompieri ci vennero incontro con Elizabeth in mano,dicendoci che "stranamente" era l'unica cosa che era rimasta intatta. Notai una cosa: sul volto di Elizabeth c'era un sorriso che non aveva mai avuto.

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