capitolo 16- ho fatto una cazzata

4.8K 142 7
                                    

"la tristezza di quando sai già come andrà a finire, ma speri ogni volta che il finale cambi."

POV CHIARA
Oggi torna Mimmo, ieri è uscito in permesso ed ora lo stiamo aspettando.
Alla fine non ho detto niente alle ragazze del bacio di ieri e non ho intenzione di dirglielo, voglio solo parlarne con Mimmo.
Alla fine lui è uno che non giudica su queste cose e comunque tra i ragazzi è quello con cui ho legato di più.
Lui dice di vedermi come una sorella più piccola, ed io lo vedo un po' come il mio fratellone.

<perché stai tutta agitata Chiattì?> mi dice Rosa, notando probabilmente la mia gamba che non smetto di muovere.
<io? Nono, sto tranquillissima!>
<si, e io so na strunz, dai che tieni?>
<devo parlare con Mimmo, ma non arriva.>
<e ja, ancora sto Mimmo!>
<ancora mi devi spiegare perché non lo sopporti.> in effetti ogni volta che parliamo con lui o di lui Rosa si scansa per non ascoltare la conversazione.
<sono cose più grandi di te chiattilla, lascia perdere.> e poi si alza e se ne va verso Edoardo che sta fumando con Milos.
<che è successo?> chiede Gemma.
<niente, stavamo parlando di Mimmo e come al solito si è scazzata ed è andata via.>
<lascia perdere Chiara, fidati.> mi dice Silvia e se lei mi chiama per nome e non Chiattilla, vuol dire che è una cosa seria.
Decido di non insistere per il momento e guardo le altre che stanno giocando a carte.

A noi poi si unisce anche Pino, per stare vicino a Kubra, e dopo aver finito un'altra partita a scala ecco che finalmente si aprono i cancelli.
Entra Mimmo ed io sorrido subito a vederlo.
Provo a fargli cenno, ma lui non ci guarda.
È strano, si fa portare subito verso le celle.
Mi provo ad avvicinare a lui, Maddalena mi prova a portare via, poi però corre da Rosa e Viola che si stanno per menare ed io ne approfitto per correre da Mimmo.
<Mimmo!> Mentre sta salendo le scale si gira ed io schivo Lino, buttandomi tra le braccia del ragazzo.
Lui inizialmente sta fermo, gli bastavano pochi secondi per capire che subito mi circonda con le sue braccia, stringendomi a lui.
<che è successo?> chiedo io rimandando ancora abbracciato a lui.
<ho fatto una cazzata Chiara.>
<e ja Mimmo, ca vuo fa salì ind a cella o sta cu limmanorata tua?>
<voglio anda ind a cella Lino. Song stanco.> Così si stacca da me, io non capisco e rimango lì.
<e tu che fai ancora qui?> Sto guardando avanti a me, sperando che prima o poi Mimmo riesca.
Ma al posto suo torna Lino.
<voglio parlare con Mimmo.>
<lui non vuole. Ora scendiamo, forza.>
<ma devo parlare con lui. >
<senti piccrè se il uajon tuo nun vuole parla cu te, io nun ce poss fa niente.>
<non è il mio ragazzo, è un mio amico e deve darmi un consiglio importante.>
<ora non si può. Scendiamo ja.>
<che sta succedendo qua?> ecco che arriva pure il comandante.
<Massimo, ce sta la chiattilla che non vuole scendere.>
<Chiara devi venire con me, hai un colloquio.>
<che?> Non capisco se si tratti di una scusa per farmi scendere o no, ma non penso che il comandante si inventi una cosa simile.
<si, andiamo che ti stanno aspettando.>
Non me lo faccio ripetere e seguo il comandante.
<grazie!> urla Lino verso il comandante, mentre ce ne stiamo andando.

<chi c'è?>
<lo vedrai ora.>
<ma non era programmato per domani?>
<no piccrè, oggi è giovedì.>
Finisco i controlli per entrare e poi entro in quella sala che la prima volta non ha portato bene.
Appena lo vedo mi blocco sul posto.
Seduto vicino mia madre c'è mio papà.
Un sorriso sincero nasce sul mio volto e vado verso di loro che appena mi vedono si alzano.
Mia mamma mi abbraccia, stritolandomi come sempre.
Mentre papà rimane più formale, più serio.
Si avvicina piano a me, aspetta che la mamma si sia staccata e poi parla.
<come stai?> prova a mantenere un tono di voce basso, al contrario del suo solito.
<si va avanti.> dico io.
<dai, raccontaci amore, cosa fai?> mamma si mette seduta, perciò anche io e papà la seguiamo.
<stiamo facendo un corso di pizzeria, ci aiuta a-> non finisco di raccontare poiché noto mio papà trattenere una risata.
<c'è qualcosa che non va papà?>
<assolutamente.> dice lui continuando a. trattenere la risata.
<cos'è che ti fa ridere, fammi capire.>
<avanti Chiara, un corso di pizzeria? Che è, hai deciso di abbandonare gli studi, tutti i tuoi ed i nostri sforzi per dedicarti alla pizza?>
Io non lo capisco quest'uomo, perché deve fare così!
<se solo mi lasciassi finire il discorso...>
<prego, prego, vai avanti.>
Mia mamma gli da una botta sul braccio, dicendogli di smetterla.
Così io continuo a raccontare.
Parlo anche delle lezioni che ci fanno seguire, evitando di andare troppo nei dettagli per risparmiarmi commenti inutili.
<vi tengono occupati insomma.> dice mia mamma felice.
Papà stranamente si è azzittito.
<sisi, abbiamo sempre molto da fare. Poi ho fatto amicizia con alcune persone, quindi mi trovo meglio rispetto a quando sono arrivata.>
La mamma è felice come sempre, sta per rispondere, ma papà l'anticipa.
<ed è stato un tuo amico camorrista a farti quella cosa sul collo?>
Cazzo, il succhiotto.
Non pensavo si vedesse, deve essersi tolto un po' di correttore o spostati i capelli.
<come scusa?> faccio finta di niente.
<ti piacciono proprio i criminali è. Sappi che questa è gente pericolosa, non ci dovresti avere niente a che fare. Invece ti lasci scopare così, come se niente fosse.> Le sue parole, dette mantenendo un tono di voce pacato, come se niente fosse, mi rimangono impresse nella mente.
<Luigi adesso basta però!> mia mamma si arrabbia con lui e poi torna con lo sguardo verso di me.
<Chiara amore, devi stare attenta.>
<mamma, non ho fatto niente.> e riecco gli occhi lucidi.
<tesoro, siamo solo preoccupati per te.> smetto di guardare mamma e mi concentro su papà.
Neanche mi guarda più in faccia, ha un'espressione seria, troppo seria. Non riesce a riconoscermi.
Senza dire niente mi alzo e me ne vado.
Mia mamma mi chiama dietro e prova a prendermi, ma le guardie la bloccano, poiché non può passare oltre.
La sento piangere e gridare il mio nome,ma non posso tornare indietro.
Non ora.

eii raga, che ne pensate del rapporto di Chiara con i suoi genitori? A me fa tanta tenerezza sua madre, suo padre lasciamo perdere. Però queste situazioni tirano fuori diversi lati del carattere di una persona, io penso però che l'amore per un figlio venga sempre prima di ogni cosa. Fatemi sapere se vi piace questo capitolo.
❤️🌊

non cambierò || MicciarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora