CAPITOLO 6.

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«Ma certo che no, anzi, a dire il vero avrei già in mente come rintracciare il messaggio nonostante il precedente tentativo fallito, sapete che sono bravo con queste cose.» Ghignò per poi guardarci.

«Tsk, e sentiamo come dovresti riuscirci..»

Koko ci raccontò il suo piano e così mi resi conto che la sua era effettivamente un idea sensata.

Stavo per dire qualcosa, ma la porta si è aperta.

Quando vidi chi era entrato mi venne voglia di urlare.

«Che cosa sta succedendo qui...?» Chiese Mikey con uno sguardo interrogativo.

«Niente boss, stavamo solo parlando.»

«Sono capace di riconoscere le bugie, e sai tu non mi convinci.»

«E' la verità Mikey.» Gli misi una mano sulla spalla e si irrigidì, ma sapevo che in realtà gli piaceva.

«Va bene, mi fido di te Haruchiyo, ma se scopro che state mentendo ci saranno conseguenze.» Se ne andò.

Il giorno dopo, passata la mia notte insonne, uscii da camera mia.

Passavo la notte a camminare per camera mia e perdermi in pensieri di ogni tipo, era anche raro che stessi in camera mia a dire il vero e quando ci stavo non indossavo nemmeno vestiti più comodi perso nella consapevolezza che sarebbe stato inutile, dato che non avrei chiuso occhi e dopo poche ore mi sarei comunque vestito di nuovo.

Tutto quello che feci fu andare in salone, dove giacevano i fratelli Haitani.

«Buongiorno zucchero filato!»

Lo guardai male. «E ora perché questo soprannome..»

«Perché i tuoi capelli hanno lo stesso colore dello zucchero filato, mi pare ovvio!»

«Ran non fare il bambino di 5 anni!» Commentai. «A questo punto dovrei chiamarti marshmallow!»

«Ma i miei capel-»

«Stai zitto.»

Lui non proferì parola, ci pensò il suo fratello minore però a spezzare uel silenzio.

«Cosa facevate ieri tu Kakucho e Koko in ufficio? Il boss mi è sembrato un po' nervoso.»

«Noi stavamo parlando di lavoro, ma Mikey ha pensato che stessimo nascondendo qualcosa.»

«E allora perché avrebbe dovuto pensare che stavate nascondendo qualcosa?»

«Me lo chiedo anche io Rindou.»

Nonostante stessi sempre qui, nel palazzo della Bonten, avevo una casa, non ci andavo quasi mai, ma quel giorno avevo la giornata libera e pensai che andarci non fosse una brutta idea.

Mi alzai improvvisamente.

«Dove vai?»

Non risposi e uscii senza dire nulla.

Salii in macchina, uscire mi piaceva abbastanza, mi divertii a superare macchine andando a tutta velocità e così arrivai in 15 minuti in casa mia.

Tirai fuori le chiavi e aprii la porta di casa mia, c'era il solito odore che si sentiva nelle case che erano state chiuse da tanto, entrai e chiusi la porta.

Passai tutto il giorno là, avevo intenzione di tornare la notte, quando la polizia circolava di meno per la città e la possibilità di essere visto da quest'ultima era più bassa.

Stavo mangiando qualcosina finché qualcuno non ha bussato alla mia porta.

Controllai dallo spioncino della porta chi era e notai che era Mikey, quindi aprii.

«Hey Mikey!»

Non ricambiò molto la calorosità con il quale lo avevo accolto, anzi direi il contrario.

«Haruchiyo! Ti abbiamo cercato ovunque, per un attimo abbiamo anche pensato che non saresti tornato più, abbiamo pensato che ci avessi traditi, Kakucho e Koko hanno anche pensato che ti avessero rapito!»

«Oh...»

«Avvertimi la prossima volta.»

Io annuii.

«Ci siamo capiti..?» Mi fulminò con lo sguardo avvicinandosi.

TO BE CONTINUED...

My only exception... [Mikey x Sanzu]Where stories live. Discover now