[ 06 - The accident ]

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"Hey, Lydia!" Jules esultò quando aprì il finestrino dell'auto e vide l'amica uscire di corsa dal suo palazzo

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"Hey, Lydia!" Jules esultò quando aprì il finestrino dell'auto e vide l'amica uscire di corsa dal suo palazzo. "Era ora!"

"Dove sei stata?!" Chiese Elliot, seduto nel posto del guidatore.

"Dovevo finire di consegnare i miei compiti di inglese." Rispose, prendendo posto di fianco a Rue.

"Oh, intendi il saggio su se stessi?" Elliot guardò indietro, girandosi verso le due ragazze. "Che cosa ci hai scritto?"

"Oh, le solite cose, pace e amore e il dolce bambino Gesù." Lydia scrollò le spalle mentre si allacciava la cintura.

"Direi che questo si merita un brindisi." Rise Jules.

Rue si girò a guardare Lydia mentre Elliot faceva partire la macchina, e rimase a osservare come la pelle dell'amica veniva continuamente illuminata da una sfumatura arancione, dovuta alla luce dei lampioni che risplendevano nel buio cielo notturno. Ad un certo punto Elliot accostò davanti allo stesso supermercato in cui tempo prima Lydia e Rue avevano comprato un'Orange soda e delle Doritos viola. Poi si girò a guardare i sedili posteriori. "Allora. Io distrarrò la cassiera, Jules, tu ruberai le birre, e voi due non farete assolutamente nulla. Apposto?"

"Apposto." Acconsentì Rue.

"Il nulla posso farlo." Concordò Lydia, stendendosi meglio sul sedile. Gli altri due allora uscirono dalla macchina, lasciando le due ragazze da sole. La liscia si girò verso Rue, che ricambiò il suo sguardo. "Mio padre si è arrabbiato dopo aver visto il casino in cui abbiamo lasciato la casa."

La riccia accennò una risata. "Colpa mia."

Lydia annuì, sorridendo. "Lunedì ritorno a scuola."

"Bene." Rue socchiuse le palpebre, cercando con tutte le sue forze di ascoltare l'amica nonostante fosse davvero fatta in quel momento. "Giuro che ti sto ascoltando, solo che, ecco, sono stupidamente fatta."

"Comprensibile." Disse la liscia annuendo, lanciando uno sguardo fuori dal finestrino. "Rue?"

"Si?" La riccia spostò gli occhi su Lydia, che però sembrava star facendo di tutto per non ricambiare il suo sguardo.

"Sento che la mia vita va molto meglio quando noi due usciamo." Ammise, ricevendo un occhiolino in risposta dall'amica, che assimilava lentamente le sue parole. "Lo dico solo per dire."

"Anche io." Il tono gentile della riccia fece voltare Lydia verso di lei per ricambiare finalmente il suo sguardo, con un piccolo sorriso sul viso.


"Lydia, ne vuoi una?!" Jules stava ridendo quando cercò di passare una bottiglia di birra alla liscia, mentre Elliot guidava con gli occhi fissi sulla strada.

"Sono apposto." Rispose lei facendo un sorriso a labbra chiuse.

Lydia non l'aveva mai detto a nessuno di noi, ma suo padre aveva avuto un problema con l'alcol e quella era la stessa ragione per cui lui e sua madre avevano divorziato. Non che lui l'avesse mai picchiata o traumatizzata, ma Lydia aveva temuto di avere il gene dell'alcolizzata dopo aver passato i giorni seguenti alla sparatoria a cercare di riprendersi bevendo litri e litri di alcol. Quella era stata l'unica volta in cui non si era sentita il peso del mondo sulle spalle, e questo l'aveva fottutamente spaventata a morte.

𝐋𝐎𝐒𝐓 𝐈𝐍 𝐒𝐏𝐀𝐂𝐄 || 𝐑𝐮𝐞 𝐁𝐞𝐧𝐧𝐞𝐭Where stories live. Discover now