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Mad Max

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Mad Max

Principato di Monaco,
Maggio 2022

🏎️

Una volta usciti di casa per raggiungere l'evento, avvenne una cosa particolare.

«Vuoi guidarla?» Mi chiese Charles, indicando la Ferrari con il numero 16 sopra. Stavamo per incamminarci e potevamo anche definirci in quasi ritardo, ma sicuramente non per colpa mia. Il monegasco aveva questo bisogno di doversi lavare i denti più volte, arrivando a dover cambiare una camicia per averla sporcata di dentifricio.

«Sai, da quando la ho, non ho mai permesso a nessuno di guidarla.» Mi confidò senza aspettare una mia risposta. Io rimasi ammutolita per qualche secondo, riuscii solo a guardare insistentemente il gioiello davanti ai miei occhi.

«Davvero?» Chiesi osservando la macchina in tutta la sua bellezza, lui annuì con foga e mi sorrise.

«Sì.» Dissi solamente, togliendoli le chiavi dalle mani e aprendo la portiera per accomodarmi nel posto di fronte al volante. Il ragazzo prese posto al mio fianco quasi subito e misi in moto la macchina. Premere i pedali con i tacchi non sarebbe stato comodissimo, ma non avrei rinunciato a poterla guidare per niente al mondo.

«Devi darmi le indicazioni.» Aggiunsi partendo, se la mia macchina in Inghilterra avesse fatto questo suono, l'avrei guidata tutti i giorni per sentirlo.

Accelerai leggermente, rimanendo comunque entro i limiti, girandomi verso il monegasco lo trovai tranquillo a osservarmi.

«Che c'è?» Domandai sorridendo leggermente, girando a sinistra dopo il suo comando.

«È una visione, vederti guidare la mia auto.» Rispose in maniera più seria possibile e a un tratto mi sentii accaldata.

«Lord Perceval, dimmi dove andare.» La mia frase gli causò una risata sincera e continuò a guardarmi per il resto del piccolo viaggio. Avevo sentito più di una volta Carlos usare quel soprannome nei suoi confronti, avevo creduto che fosse uno scherzo tra di loro, ma lo spagnolo mi confidò che era uno dei suoi nomi.

La città di sera, sembrava ancora più bella, quasi finta. Fu il mio turno di girarmi a vedere il mio ragazzo e con lo sfondo del mare oltre il finestrino, se possibile, sembrò ancora più bello.

«Quando arriviamo, lascia le chiavi al parcheggiatore. Ti avviso che sarà pieno di paparazzi, ci saranno tantissime celebrità, perciò non posso avere il controllo su questo.» La voce del moro sembrò volersi prendere la colpa, ma sapevo che non c'entrava niente, non poteva controllare tutto.

«Lo immaginavo, tranquillo Charles.» Allungai la mia mano per prendere la sua e la strinsi.

Come avvertito in precedenza, arrivati davanti al posto dove si sarebbe svolta la serata, era pieno di fotografi, che una volta riconosciuta l'autovettura del predestinato, si avvicinarono per circondarla dal mio lato.

Il Predestinato | Charles Leclerc | Vol. 1Where stories live. Discover now