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Tu stai bene?

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Tu stai bene?

Maranello, Italia,
Marzo 2022

🏎️

La prima settimana passò molto velocemente e quasi grazie a Carlos smisi di pensarci, quel ragazzo aveva un modo di farti dimenticare il resto e fare in modo che tutto andasse bene, anche se non era così. Sapevo che non era così.

Il Gran Premio a Jeddah era stato più o meno come la settimana precedente, Leclerc era partito secondo e Max qualche posto più indietro di lui. Passarono i successivi cinquanta giri a sorpassarsi e il monegasco rimase primo quasi fino alla fine della gara. Gli ultimi giri cambiarono la sorte, finì secondo e Verstappen vinse.

Questo non giovò il mio umore, anzi, mi fece sentire responsabile del risultato, tanto che come una scema, una volta arrivati a Maranello, decisi di avvicinarmi per parlargli.

«Sei andato bene in Arabia Saudita.» Parlai ancora da dietro alle sue spalle e un sussulto fece smuovere tutta la sua schiena.

Si girò, guardandomi per cercare di capire se probabilmente fossi reale o meno, e prese un respiro profondo.

«Avrei potuto fare meglio.» Decise di rispondere soltanto.

«Non colpevolizzarti, hai… Hai fatto tutto quello che potevi, Charles.»

La mia frase lo fece riflettere per qualche secondo. Il mio turno era appena finito, ma avevo scelto di trattenermi ancora. Lui, fece strisciare leggermente una sedia posizionata vicino, si sedette e mi fece segno di fare lo stesso.

«Ho bisogno di spiegarti» Iniziò senza darmi il tempo di tirarmi indietro «Io e Charlotte ci siamo conosciuti un po’ di tempo fa, eravamo entrambi del Principato di Monaco, suo padre è il direttore generale della Société des Bains de Mer, una delle più antiche società del Principato. Inizialmente abbiamo iniziato a uscire per conto nostro, ci piacevamo, ma poi sia da parte del padre che della stampa, è diventata una cosa monotona.» Si prese un momento, giocando con le sue mani.

«Non voglio giustificare, ma negli ultimi tempi erano uscite programmate ai Gran Premi, per farci vedere insieme, un po’ come se ci stessimo pubblicizzando a vicenda. Ho detto basta, a lei, al padre, non voglio dover arrivare a falsificare i miei sentimenti per degli stupidi giornali.» Finì, e nel mentre la sede della Ferrari si era svuotata, dalle vetrate si potevano vedere i lampioni accesi e il buio scendere lentamente.

«Va bene.» Dissi soltanto. Lui mi osservò per un tempo indefinito. Forse mi ero sbagliata su quello che provava per me, forse potevo andare avanti, per una volta senza pensarci troppo e vivere la vita. Viverla e basta.

«Mangiamo qualcosa insieme?» Indicò l’orologio, era ormai ora di cena.

«Io non ho niente a casa, dovrei fare la spesa, magari c’è un bar qui vicino o qualcosa del genere.» Mentre Charles pensava a qualcosa da fare, tirai fuori il telefono e digitai un messaggio.

Il Predestinato | Charles Leclerc | Vol. 1Where stories live. Discover now