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Mia madre si sdraiò sul letto e iniziò a tossire.
<<Mi sento come se dovessi rimettere>> disse e le presi un secchio di ferro
<<cosa c'é che non va?>> chiesi e lei diede un altro colpo di tosse
<<ho un fortissimo mal di stomaco>> disse e iniziai a camminare per la stanza. Sarà stata quella stupida torta di quella stupida vecchia?
Vidi mia madre stendersi nel letto e dopo qualche minuto la sua figura divenne sempre più grande fino a quando non divenne pelosa e nera. Era un orso. Caddi all'indietro e urlai. L'orso si voltò e mi si avvicinò e mi annusò. Mi trattenni da chiedere aiuto perché sapevo che se mio padre mi avesse sentito l'avrebbe uccisa.
<<Mamma, devi stare tranquilla, vedi ecco tu sei, un orso>> dissi sussurrando e lei mi guardò confusa, si specchiò e cadde all'indietro dallo stupore. Iniziò a fare dei versi strani come se volesse parlare e prese la sua corona posandosela sulla testa.
<<Devi lasciarla qui mamma, dobbiamo andare via, non posso tenerti qui>> dissi e lei mi guardò male
<<forza mamma andiamo!>> esclamai e aprì la porta della stanza guardando il corridoio. Una volta assicuratami che non ci fosse nessuno la feci uscire.
<<Andiamo e fai silenzio>> dissi e lei annuì. Dopo due passi andò a sbattere contro un lampadario.
<<Merida>> disse Hiccup vedendomi in mezzo al corridoio. Mia madre fece un verso di disappunto.
<<io ho a che fare con i draghi ma anche tu non scherzi>> disse indicando mia madre alle mie spalle
<<è mia madre>> dissi e lui arrossì di botto
<<per Odino! Scusatemi tanto maestà!>> esclamò Hiccup e ridacchiai leggermente. Mia madre annuì e sorrisi
<<ti ha scusato>> dissi e la guardai
<<ora però devi aiutarmi a farla uscire di qui>> dissi e Hiccup afferrò il concetto e mi aiutò a farla uscire senza essere vista.
<<Sapevo che tuo padre uccideva gli orsi ma non che ci si accoppiasse anche>> disse Hiccup e mia madre fece un verso di stupore
<<Ew che schifo no!>> esclamai e Hiccup la indicò
<<quella è tua madre!>> disse e alzai gli occhi al cielo
<<mi sembri scemo a volte. Mia madre è la regina Elinor che si è trasformata in un orso per colpa mia>> dissi abbassando il tono verso la fine della frase, mia madre fece un verso di rabbia e mi voltai sorridendo
<<non era colpa mia, quella vecchia aveva detto che quel dolce ti avrebbe fatto cambiare idea sul matrimonio>> dissi e lei si arrabbiò ancora di più
<<Ha ragione>> disse Hiccup
<<non mettertici anche tu se non vuoi che ti faccia giustiziare>> dissi e Hiccup si zittì. Dopo una strana conversazione con mia madre fatta di versi e mie lamentele ci accordammo sul portare mia madre dalla vecchia e farla tornare normale.
<<Prendo Angus>> dissi mentre Hiccup saliva in sella al suo drago.
<<Forse è meglio che tu venga con me>> disse Hiccup
<<e volare su un drago? No assolutamente e poi mia madre non conosce il bosco non la lascio sola>> dissi seria
<<camminiamo>> disse lui
<<no, prendo Angus ma grazie lo stesso>> dissi secca. La verità? Avrei voluto tantissimo volare su un drago o anche solo cavalcarlo ma non potevo lasciare Angus a casa. Mio padre odiava quel cavallo e aspettava solo di poterlo macellare se io fossi sparita senza di lui lo avrebbe servito su un piatto d'argento e poi mia madre non avrebbe sopportato vedermi in sella al drago di un uomo appena conosciuto. Sempre lei però me lo avrebbe fatto sposare un uomo appena conosciuto.
Tirai Angus fuori dalla stalla e salì in sella. Partì al galoppo verso il bosco seguita da mia madre e Hiccup, corsi verso la casa della vecchia e non trovai nulla. Non c'era più nemmeno la piccola cassetta in legno.
<<Non è possibile! Era qui ne sono certa!>> esclamai cadendo in ginocchio. Mia madre mi si affiancò e si mise davanti a me di modo che mi potessi appoggiare a lei
<<mi dispiace talmente tanto mamma>> dissi abbandonandomi alle lacrime.
Mia madre trovò una piccola tettoia in legno e in pietra e ci sistemammo li per la notte. Rimasi sveglia fino a tardi a guardare le stelle. Erano affascinanti.
<<Merida, è tardi sarebbe bene che tu dormissi un po'>> disse Hiccup e mi voltai a guardarlo
<<non riesco a dormire>> dissi sciogliendomi leggermente le trecce
<<cosa ti preoccupa?>> chiese
<<voglio che mia madre torni normale ma non so come aiutarla>> dissi alzando gli occhi al cielo
<<vedrai che troveremo quella signora e salveremo tua madre>> disse e sorrisi guardandolo
<<perché ti importa così tanto di me? Tu hai già un regno in eredità, sei un principe se posso definirti così, hai già tutto quello che potresti volere>> dissi
<<ma io voglio te Merida>> disse e risi
<<non dire cose a cui non credi nemmeno tu Hiccup, sei stato costretto non è vero?>> dissi
<<no Merida, ho chiesto io di venire a DunBroch, perché volevo provare a conquistarti>> disse e mi sentì come colpita
<<quindi sono un premio in poche parole?>> chiesi
<<no, assolutamente>> disse lui e mi alzai
<<lascia perdere Hiccup>> dissi salendo in sella a Angus. Iniziai a camminare per il bosco lasciando ogni pensiero alle mie spalle. Mi sentivo ferita dalle parole di Hiccup, ma perché? Infondo a me non importava di nessuno di loro. Io non mi voglio sposare ne con Hiccup ne con nessun altro.
<<Merida!>> esclamò la voce alle mie spalle e non mi voltai. Sentì un ruggito alle mie spalle e mi voltai
<<HICCUP STA GIÙ>> urlai e alle sue spalle vidi Mordù. L'enorme bestia che fin dalla mia infanzia tormentava la mia famiglia.
<<Forza Angus>> dissi e il cavallo iniziò a galoppare. Mi sfilai la spada dalla sella e la presi in mano
<<forza Mordù, sono qui per te! Fatti avanti!>> urlai nel buio e la bestia ruggì uscendo allo scoperto. Angus indietreggiò e io cercai di attaccare Mordù diverse volte ma senza risultati. Avevo bisogno del mio arco. Ma mia madre lo aveva bruciato. Presi un enorme respiro e guardai la bestia negli occhi.
<<Merida!>> esclamò Hiccup e mi voltai. Mi lanciò un arco, quello della sua prova. Lo presi e incoccai una freccia
<<ora si che ci capiamo>> sussurrai e scoccai la freccia dritta nel occhio destro del mostro che cadde a terra.
<<Via di qui>> dissi correndo verso mia madre e Hiccup mi seguì. La trovai sveglia.
<<Mamma!>> esclamai e lei mi guardò preoccupata. Sorrisi rassicurandola e poi notai dietro di lei la capanna dell strega.
<<Eccola!>> dissi indicando la capanna e mia madre si voltò. Corsi verso la piccola casa di legno e aprì la porta. Vuota.
<<no, no>> dissi aprendo e chiudendo la porta ripetutamente ma niente.
<<Merida>> mi richiamò Hiccup ma continuai a sbattere la porta
<<calmati, forza>> disse mettendomi le mani sulle spalle e abbassai la testa. Aprì un ultima volta la porta e sentì un campanellino. Si attivò un circuito che fece accendere il calderone, sorrisi.
<<Lo sapevo!>> dissi entrando. Hiccup e mia madre mi seguirono.
<<Benvenuto da arte e ritagli se sei qui per le nostre creazioni inserisci nel calderone la fiala uno, se invece hai dei resi la fiala due. Se sei la ragazzina con i capelli rossi inserisci la fiala tre>> disse l'immagine della donna che fluttuava sul calderone
<<Si!>> esclamai prendendo la terza fiala e la versai nel calderone.
<<Principessa! Non ti ho detto una cosa su quell'incantesimo. Hai ancora tempo per cambiare il tuo destino, al secondo sorgere del sole l'incantesimo diventerà permanente e l'orso diventerà selvaggio>> disse e persi un fiato, mia madre fece un verso di disappunto.
<<Se vuoi rompere l'incantesimo ricorda: Se il destino vuoi cambiare, dentro devi guardare e lo strappo dall'orgoglio causato riparare>> la strega recitò queste parole in rima e rabbrividì.
<<Cosa? Strappo? Che strappo?>> chiesi tutto d'un fiato
<<Se il destino vuoi cambiare, dentro devi guardare e lo strappo dall'orgoglio riparare>> disse e poi sparì. La stanza tornò buia e rimasi immobile.
<<Non so che fare>> dissi senza fiato
<<vedrai che troveremo una soluzione>> disse Hiccup cercando di rassicurarmi
<<no Hiccup, non c'è una soluzione. Ho fatto un casino>> dissi e guardai mia madre
<<mi dispiace tanto mamma, è tutta colpa mia>> dissi e l'abbracciai. Mi abbracciò calorosamente e mi trasmise tranquillità e sicurezza come al suo solito. Dovevo riuscirci. Glielo dovevo. Dopo tutto quello che lei aveva fatto per me ora dovevo riuscire a salvarla.

I've Got My Eye On YouWhere stories live. Discover now