Prologo

448 79 272
                                    

~Non puoi controllare tutti
gli eventi, se le cose non
vanno come dovevano non è sempre colpa tua. Rialzati
e trova una soluzione~
Hell

DARYL

Due mesi prima degli eventi narrati.

Controllo per l'ennesima volta l'orario sul cellulare: quattro e trenta del mattino. Ormai ci siamo.

È da circa un'ora che aspetto, insieme ai miei uomini, il carico di cocaina da prelevare e consegnare direttamente nelle mani di Arena.

Sono anni ormai che non faccio più il corriere della droga, ma Arena mi ha chiesto un favore in cambio di una somma piuttosto cospicua, e a me quei soldi, in questo momento, servono.

Il mio personale giro di affari non sta andando come dovrebbe, quindi questo lavoretto è arrivato al momento giusto. Non è nemmeno troppo impegnativo. I tizi arriveranno qui al porto con la macchina carica di coca, uno di noi si metterà al volante mentre gli altri faranno da scorta o diversivo; quest'ultimo serve in caso sopraggiunga l'imprevisto di qualche posto di blocco. So già che, nel malaugurato caso gli sbirri si facciano vivi, il ruolo del diversivo toccherà a me, infatti sono l'unico da solo in auto.

Anni di corse clandestine mi hanno ben preparato ad affrontare un inseguimento, e poi conosco un paio di scorciatoie che mi permetterebbero di seminare la polizia e farla franca in poche miglia.

Certo, se avessi la mia macchina sarebbe tutto più semplice, ma non potevo certo usare la Lamborghini. Un'Aventador rossa fiammeggiante non passa certo inosservata. Pazienza, dovrò accontentarmi di questa qui che, seppur meno potente, è contraffatta e non tracciabile.

Finalmente i tizi che ci devono consegnare il carico si fanno vivi.

Quindici minuti di ritardo, cominciamo male.

Cerco di mantenere la calma e contenere il mio disappunto.

Scendiamo dalle nostre auto per controllare che tutto sia in ordine e che la cocaina sia al suo posto.

Una volta accertato che tutto sia a posto, uno dei due ragazzi insieme a me si mette alla guida dell'auto che contiene la partita, mentre io e gli altri torniamo alle rispettive auto.

Come consuetudine ogni volta che mi capita una missione di questo calibro, metto una mano sul petto sul quale ho tatuato la "Santa Muerte", una sorta di protezione.

Metto in moto e così fanno gli altri. Io vado avanti per aprire loro la strada. Dobbiamo attraversare mezza città per arrivare da Arena. Ci aspetta nel suo personale deposito a Mott Haven. Buffo che si trovi proprio in quel quartiere. Lo conosco bene dato che ci sono cresciuto lì.

Guidiamo a una velocità costante, ma piuttosto lenta. Meglio non attirare troppo l'attenzione. New York è sempre attiva anche a quest'ora del mattino, c'è un motivo perché la chiamano "la città che non dorme mai". Nonostante non ci sia il traffico intenso tipico delle ore diurne, non siamo le uniche macchine in circolazione.

Controllo dallo specchietto retrovisore giusto per assicurarmi che i miei uomini siano dietro di me. Avrei potuto portarmi il mio braccio destro in questa missione, ma il rischio di essere scoperti è troppo alto e non posso rischiare che Ray finisca dietro le sbarre, mi serve attivo e libero.

Per questo motivo ho portato con me altre persone e con esse anche gente nuova, entrata da poco nella pandilla. D'altronde anche in questa "carriera" si inizia con la gavetta e di solito il corriere della droga è il primo step, anche se per quel che riguarda la mia gang ci occupiamo di ben altri affari. Non che io non abbia contatti con i cartelli della droga, certo, ma non faccio di quella roba la mia principale fonte di guadagno, anzi se posso evito proprio.

 Una Bruja per il truffatore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora