IV.

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Erano seduti a tavola, Louis a capotavola e Harry lontano da lui, accanto alle gemelle.

Tutti fecero i complimenti al maggiore per il piatto, a cui lui rispondeva con sorrisi forzati, o che forse apparivano tali solo a Harry.

«Buono papà, è il mio nuovo piatto preferito!» esclamò Freddie.

Solo a lui Louis rispose con un sorriso sincero ma poi i suoi occhi tornarono a Harry, limpidi e vividi come non li vedeva da molto tempo.

L'amore faceva quell'effetto, l'amore rendeva Louis vivo. E forse inavvertitamente, Louis l'aveva rivolto a lui.

Harry si sentì onorato dall'avere quello sguardo su di sé, felice che quella luce in Louis non si fosse spenta.

Forse c'è ancora qualche possibilità.

Il pasto era continuato in tranquillità, Harry aveva solo ascoltato i racconti dei commensali, senza dire un parola.

«Tu che lavoro fai, Harry?» sentì la vocina sottile di Freddie chiedergli, dal posto oltre Daisy.

«Sono un cantante e recito anche nei film»

«Fai lo stesso lavoro del mio papà, è per questo che vi conoscete?»

«Sì Topo, è per questo» rispose Harry. Il soprannome di Freddie gli uscì naturale e non sembrava fosse un problema, dato il sorriso di Phoebe che assisteva alla conversazione.

«Harry è davvero bravo a cantare, sono certa che hai sentito una sua canzone, anche se non lo sai» disse la ragazza al nipote, inserendosi nel discorso.

«Allora dopo canteresti qualcosa per me? Papà lo fa sempre, dice che sono il miglior giudice per tutte le sue nuove canzoni»

Freddie parlava di Louis con tanto orgoglio e Harry non poté trattenere un sorriso davanti a una persona che condivideva la sua stessa ammirazione senza limiti per Louis, esternandola con quegli occhi e quei modi di fare così tanto simili ai suoi.

«Ti canto tutto quello che vuoi»

«Promesso?» fece Freddie serio, allungandogli la mano come fanno i grandi.

«Promesso» Harry gliela strinse, trovando solo un po'buffo un comportamento così in un bambino.

«Abbiamo un patto» sentenziò il bimbo, trionfante.

«Che patto hai fatto con Harry, Topo?» chiese Louis, spuntando alle sue spalle. Sul suo viso non c'era l'ombra di rifiuto o apatia nei suoi confronti, notò con stupore Harry.

«Lui mi canterà tutto quello che vorrò, me l'ha promesso»

«Bravo, sei bravo a persuadere» Louis gli diede una pacca affettuosa sulla spalla e il bambino si alzò sulla sedia raggiante al suo complimento, girandosi per abbracciare il padre.

«Ti va di fare qualcosa di divertente?» sussurrò Freddie nell'orecchio di Louis.

«Ovviamente»

«Canteresti una canzone con Harry, se mi piace la sua voce?»

«Vedremo, Topo. Perché solo se ti piace la voce di Harry?»

«Perché tu sei il cantante migliore che conosco e non voglio che canti con qualcuno che non è bravo quanto te»

Dopo quella frase, detta flebilmente come l'intera conversazione, Louis allungò la mano per fare il solletico sul collo al bambino, che iniziò ad agitarsi e ridere come un matto.

«Che ruffiano che sei» commentò il padre, per poi sorridere di riflesso, le espressioni divertite di entrambi erano terribilmente uguali, simili come simili erano loro.

That's the way love goes - Larry StylinsonWhere stories live. Discover now