III.

69 4 0
                                    

«Papà, dove lo mettiamo questo?» Freddie agitava sopra la testa un grande festone natalizio.

«Adesso decidiamo, Topo. Nel frattempo perché non aiuti le zie a tirare fuori le palline e decidere di che colore fare l'albero?»

«Lou, non hai uno stereo in questa casa? Volevo mettere della musica per rallegrare l'atmosfera»

Phoebe girava per la stanza con il telefono in mano, evitando sempre all'ultimo di inciampare per le decorazioni sparse sul pavimento.

«È lì sotto» disse il maggiore, con un cenno al televisore «dove c'è la playstation»

Dopo pochi secondi si diffuse nell'aria il motivetto iniziale di una famosa canzone natalizia, inebriando l'intera stanza.

La convinzione con cui si dedicarono agli addobbi aumentò istantaneamente. Louis iniziò a armeggiare con più convinzione con i rami dell'albero di due metri che avrebbero dovuto addobbare, Daisy srotolava veloce le lucine, Freddie estraeva una dopo l'altra le palline dalle loro confezioni e Phoebe distribuiva per la stanza fermaporte e soprammobili a forma di babbo natale, abeti addobbati e renne dal naso rosso.

In breve i più piccoli terminarono le loro mansioni, mentre Louis ancora lottava contro le sporgenze metalliche dei rami.

«Sembra che tu non abbia mai montato un albero in vita tua» commentò Daisy, affiancandoglisi con la sorella per aiutarlo, mentre Freddie curiosava in mezzo agli altri addobbi

«Non recentemente» ribatté lui «Fred, hai scelto i colori per l'albero?»

Il bambino non diede segno di averlo sentito, intento a giocare con un lungo nastro oro e blu, facendolo volteggiare sopra la propria testa e ridendo.

«Vada per l'oro e il blu»

Non l'avrebbe mai ammesso, ma con l'aiuto delle sue sorelle era stato molto più facile assemblare l'albero. In men che non si dica la famiglia Tomlinson era pronta ad attaccare il finto vegetale, armata di palline, lucine e nastri.

«Iniziamo con le luci» propose Phoebe, con un cenno a Daisy che iniziò a girare intorno all'albero, mentre Freddie e Phoebe assicuravano le piccole lampadine ai rami.

«Ottimo lavoro, ora tocca a noi, Fred»

Louis prese in spalletta il figlio e gli porse il nastro con cui stava giocando prima, per portarlo in giro, fino ad arrivare alla pianta.

Il resto del processo si svolse come l'inizio, tra risate, prese in giro e tanto tanto affetto che si diffondeva per l'intera casa, riscaldandola.

Alla fine l'albero non aveva solo palline blu ed oro, ma anche rosse, argento, verdi e bianche.

Qualcuno avrebbe potuto criticarlo, ma avevano da tempo imparato ad andare oltre i pensieri della gente, ascoltando solo quelli provenienti da chi era davvero importante per loro.

«Lottie vorrà dare il suo giudizio»

«Come sempre, però secondo me è bellissimo»

«Sappiamo ancora combinare qualcosa di buono insieme» concordò Louis, alzando lo sguardo sull'albero.

Il finto abete si ergeva per quasi due metri di altezza, brillante grazie a luci oro, bianche, rosse, verdi e blu che si riflettevano contro le superfici lucide delle sfere di plastica e i brillantini delle decorazioni, rendendolo un unico, grande, ammasso di luce.

«Manca solo la stella in cima»

«Sentito Fred? Sei pronto?» Louis fece un cenno al bambino, che prontamente gli corse incontro, reggendo in una mano la grande stella argentata.

That's the way love goes - Larry StylinsonWhere stories live. Discover now