Capitolo 20/ Mya

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Cammino lungo le vie della città mentre un gelido vento invernale mi sferza il viso e mi fa arrossare le guance, ma l'unica cosa che sento è il calore della mano di Edie intrecciata con la mia. Ormai è buio e la gente inizia a ritirarsi nelle proprie case per godersi una tranquilla serata in famiglia davanti al televisore, coccolata dal tepore del riscaldamento. Un mese fa avrei dato qualsialsi cosa per essere al posto di una di quelle persone e poter vivere una vita normale, magari anche monotona, pur di dimenticare il mio passato che fa parte di me e di cui non riuscirò mai a liberarmi, ma ora non desidero essere in nessun altro posto se non qui assieme alla ragazza che amo.

Continuiamo a camminare per altri cinque minuti e, alla fine, ci fermiamo davanti ad un piccolo pub. Guardo Edie per capire se è questo il luogo in cui ci aspettano la sua amica e il fidanzato di quest'ultima. Lei sorride e mi fa un cenno con la testa per invitarmi ad entrare.

Appena entriamo nell'edificio vengo sopraffatta dal calore proveniente dai termosifoni del locale e dal tipico profumo di caffè che si sente in tutti i bar. Mi scappa un sorriso e non posso fare a meno di dare un'occhiata a Edie per vedere se sta sorridendo anche lei. Infatti, è così. Seguo il suo sguardo e mi rendo conto che sta guardando una ragazza seduta da sola ad un tavolino in fondo al locale. E' piuttosto carina, non è troppo appariscente, ma forse è proprio la sua semplicità ad attirare l'attenzione, o forse sono quei begli occhi verdi che si ritrova ad attirare lo sguardo di molti tra i ragazzi presenti. Anche i suoi capelli sono particolari ma semplici allo stesso tempo, infatti, sono di un colore impreciso che va dal rosso al castano. A molte persone potrebbe non essere adatto, ma a lei dona tantissimo.

Mi stupisco quando mi ritrovo a seguire Edie che, con lunghe falcate, attraversa la stanza e raggiunge la ragazza su cui il mio sguardo si era fissato.

- Ehy Lucy! - dice Edie mentre l'abbraccia. - Questa è Mya. - prosegue volgendo il suo sguardo verso di me.

Ci stringiamo la mano e dico: - piacere - Lei ricambia la mia stretta di mano e, con un sorriso, esclama: - piacere; ho sentito tanto parlare di te!

Le sorrido e mi metto a sedere affianco a Edie ancora sorpresa dalla morbidezza della pelle di Lucy. Al contrario di quanto mi sarei aspettata, non faccio alcun pensiero sconcio nei suoi confronti. Di solito, appena sfioro la pelle vellutata di una bella ragazza, inizio a fantasticare su di lei in modo perverso e, dopo poco, mi ritrovo a provarci spudoratamente. Ma questa volta è diverso, anche se Lucy è proprio carina, non sento l'impulso di provare a portarmela a letto. Oddio, ma che mi ha fatto Edie?

Mentre sono troppo occupata a sorprendermi di me stessa, Edie e Lucy hanno iniziato a chiacchierare ed io non me ne sono neanche accorta. Stanno parlando di cosa ordinare e sembra proprio che la bellissima ragazza al mio fianco non ne voglia proprio sapere dei consigli della sua amica. Credo che una dieta vegetariana non sia proprio nel suo stile dato che respinge tutte le proposte avanzate da Lucy a favore di piatti sani e privi di carne.

Poi, dopo che la ragazza dai bei occhi verdi ha rinunciato al tentativo di rendere Edie una sostenitrice della salvezza della fauna, mi viene chiesto che cosa voglio ordinare. Così, do un'occhiata al menu per la prima volta da quando siamo arrivate e decido di optare per un piatto economico. non posso permettermi di spendere troppo dato che ho sborsato un sacco di soldi per comprare il vestito ad Edie. Ordino una cesar salad e riprendo ad ascoltare la conversazione tra le due ragazze intervenendo di volta in volta per rispondere a delle domande o per esprimere la mia opinione.

Mentre un cameriere prende le ordinazioni, mi cade l'occhio sulla scollatura di Edie messa in risalto dall'abito nuovo che indossa. Soldi ben spesi, non c'è dubbio.

Ad un tratto, però, la sento chiedere a Lucy perchè il suo ragazzo non è ancora arrivato, così sono obbligata a staccare gli occhi dalla magnifica visione che mi stavo godendo e riportare la mia attenzione al discorso tra le due amiche.

- Non so perchè non sia ancora qui, ma credo che non tarderà ancora per molto, anzi, sono sicura che sarà qui a momenti.- afferma Lucy leggermente imbarazzata.

- Ma dai, Lu, dicci un po' che tipo è. - la esorta edie avvicinandosi di più a lei da sopra il tavolo apparecchiato.

- Beh, è un ragazzo ribelle, come piace a me, ma ha un lato dolce e tenero che si scopre solo se lo si conosce davvero. Ah! E poi è così gentile, mi accompagna a scuola tutti i giorni e mi riempie di baci. Si vede che tiene a me! - esclama con un'espressione sognante stampata in faccia. Caspita, è proprio cotta di questo ragazzo! Spero solo di non avere la stessa espressione quando parlo di Edie.

- Sembra proprio un ragazzo per bene da come me lo descrivi e poi, quando l'ho visto assieme a te all'uscita da scuola, ho pensato che fosse davvero bello. Sembrate una coppia di modelli. - scherza Edie.

Io rido piano sperando di non offendere Lucy, ma visto che si mette a ridere anche lei, mi sento più tranquilla e, piano piano, riesco a liberarmi della tensione iniziale e a rillassarmi un po'.

All'improvviso, vedo gli occhi di Lucy spalancarsi e il suo viso illuminarsi. Sul suo viso spunta un sorriso a trentadue denti e, agitando la mano, invita qualcuno a venire verso di noi. Mi volto verso l'entrata per vedere chi sia e il mio sguardo incontra un ragazzo alto, slanciato, dai capelli castani e gli occhi azzurro cielo accompagnati da una mappa di tatuaggi che gli spuntano dal colletto della t-shirt grigia e gli lambiscono il collo.

Nella mia mente risuona un'unica parola: Kaleb.

Sbianco e, tremante, mi alzo sostenendomi al tavolo. Oh no, ti prego, non lui, non di nuovo.

- scusatemi. - sibilo e, raccogliendo tutte le mie energie, sfreccio fuori dal locale. Lacrime salate iniziano a rigarmi le guance, non tento nemmeno di fermarle e inizio a correre avvolta dal buio della notte. Una moltitudine di flesh mi assalgono e mi costringono a rivivere momenti terribili della mia vecchia vita.

Mi sento tirare per una manica, mi volto e vedo Edie col fiatone e con un'espressione interrogativa. Non riesce quasi a parlare per la corsa, ma riesce comunque a chiedermi: - Perchè sei corsa via? Sei pallidissima, sembri un fantasma!

Mi appoggio ad un lampione vicino a me, estraggo una sigaretta dalla tasca dei pantaloncini e me l'accendo. Guardandola, tiro una lunga boccata e poi dico: - Quel ragazzo mi ha rovinato la vita.

Nonostante sia terrorizzata da lui e da quel che potrebbe farmi, la mia voce suona rabbiosa e piena di rancore.

- Cosa? In che senso? - chiede sbalordita.

- Quel Kaleb - ruggisco furiosa - ha reso la mia vita un'inferno. L'ho conosciuto pochi mesi dopo aver iniziato a spacciare droga per poter pagare l'affitto e tutto ciò che ci permetteva di sopravvivere, ho incontrato lui e tutta la sua gang. Dio, quando l'ho incontrato mi sembrava il mio salvatore! Mi ha subito presa sotto la sua "ala protettrice", mi ha insegnato il mestiere, mi ha protetto con l'aiuto dei suoi amici ed io sono diventata un'esperta.Ma quando una persona diventa troppo brava inizia a diventare pericolosa, diventa una minaccia. Così, mi ha costretta ad iniziare a drogarmi dicendo che se l'avessi fatto sarei diventata una dura, forte e che tutti nel gruppo lo facevano. Era una specie di rito d'iniziazione. Ma ero giovane e stupida a quel tempo, cosi, fidandomi ciecamente di lui, l'ho fatto e ne sono diventata dipendente, oltre che essere diventata il suo pupazzetto. E' così che ho cominciato a prostituirmi, per pagarmi la droga e per offrirne a lui come segno della mia fedeltà. Diceva di amarmi, ma non ero altro che una delle sue tante marionette. - racconto con voce tremante per la rabbia.

Edie è senza parole ma la sue espressione scioccata dice tutto.

- Se vuoi bene alla tua amica allontanala da lui. - dicco secca.

Dopodichè, le do un bacio lungo, lento, dolce, gustandomi il suo sapore ed, infine, scompaio nella notte nera.

La notte non fa più pauraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora