"Dopo la neve, il ricovero"

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"Molto belle." Si inerpica di piú, verso il mio collo.

"Com'è andata a lavoro?" Chiede, sbaciucchiandomi il collo molto lentamente. Divento un campo minato di pelle d'oca.

"Tutto nella norma. A breve partiremo col calcolo delle buste paghe...è una palla assurda ogni volta..." Perdo una parola, perchè mi ha leccato il collo. Mi è piaciuto anche troppo, per i miei gusti.

"Continua."

"Alcune vengono calcolate in automatico, ma dobbiamo controllarle, nel caso...ci siano...Taehyung." È molto pepato oggi, per avere la febbre. Mi ha morso il lobo dell'orecchio. A me piace un sacco. Adesso ci passa il naso molto delicatamente. Rabbrividisco di piacere. Non riesco a parlare se fa cosí. Al massimo, se continua potrò solo gemere.

"In che senso?" Struscia il naso sul mio orecchio, delicatamente.

"Dobbiamo...controllare le ore reali di lavoro...se tornano..." Interrompe i baci, accasciandosi sulla mia spalla. Ormai ha svegliato qualsiasi cosa fosse possibile. Muovendo le gambe provo a far sistemare meglio le cose la sotto. Però niente si muove, rimane in una posizione fastidiosa. Con un gesto veloce sistemo le mie parti intime, nei migliori dei modi. Provo a camuffare il movimento.

"Perchè? Non tornano?" Pone giustamente la domanda.

"Se gli operai chiedono permessi, dobbiamo controllare che siano scalati, giustamente. Ma perchè stiamo parlando di lavoro come dei vecchi?" Provo ad allontanarmi dai pensieri sconci. Impossibile. Visto che l'ho spiaccicato addosso. Alza la testa, io ho un impennata dentro. Affogo. Che scossa.

"Tutto bene, Jiminie? Sei tutto rosso, non è che hai la febbre pure tu." Tocca la mia fronte. Sono cosí rosso? Tenendo conto il calore interno che ho raggiunto, è plausibile. Mi tocco una guancia. Va a fuoco. Contrasta con le mie mani fredde, le fa sembrare gelate.

"Scotti." Mi controlla piú volte la temperatura. E adesso che faccio? Glielo dico?

"Non ho la febbre...è solo una mia parte del corpo ad averla." Abbasso lo sguardo. Mi guarda confuso, con gli occhi lucidi per la febbre. Quanto è bello. Lo accarezzo.

"Che significa?" Ridacchio nervosamente.

"Posso fartelo capire con la mano." Strizza ancora di piú gli occhi. Si guarda la mano, poi la mia. Non capisce? Forse la febbre sta ritardando molte cose. Ieri sera gli sono saltato in braccio, preso dalla foga, ci stavo particolarmente bene e mi sarei divertito a farlo in macchina, però lui non se la sentiva. Non è successo nulla, ed è giusto cosí. Anche adesso non è il momento giusto. Ma come si fa a non finire con un erezione nelle mutande, con lui cosí? Poi i mesi e mesi di astinenza non aiutano per nulla.

"Con la mia? Cosa vuoi fare? Mah..." La prendo, lo guardo, spero che capisca. La poso sulla mia pancia, appena sopra l'elastico delle mutande.

"Per cosí poco?" Alza l'elastico, fa sfuggire la mano all'interno dei miei pantaloni, mi tocca. Strabuzza gli occhi.

"Davvero? Cosí...per qualche minuto. Sei come il cemento a presa rapida." Mi mordo un labbro, mi ha impugnato per bene. I suoi occhi si sono spalancati per la sorpresa.

"Non è colpa mia se fa di testa sua." Si muove su di me, da fuori le mutande.

"Però Taehyung, sei malato e stanco..." Scalvalca le mutande.

"Non credevo di farti questo effetto. Si, adesso mi loderò come un pavone." Non faccio in tempo ad aprire bocca, per difendermi, che gemo. Mi liquefaccio nel materasso. Il contatto è intenso, molto lento e calcolato.

"Mi hai baciucchiato il collo e l'orecchio...tu non avresti avuto una reazione se lo avessi fatto io?" Se la ride, io combatto contro il piacere. Si muove esperto, sulla mia intimità. Adesso si sofferma sulla punta. Quà impazzisco.

Ten days [Vmin]Where stories live. Discover now