Capitolo primo: cara vecchia Hogwarts

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Quinto anno ad Hogwarts

Era una giornata stranamente calda, per essere a Settembre e a Londra. Un ragazzo camminava con passo abbastanza svelto, la chioma bionda che ondeggiava al vento, gli occhi azzurri limpidi come il cielo quel giorno. Era seguito da una donna alta e mora e con gli occhi verdi che gli portava il gufo, Snow, e da un uomo praticamente identico a lui, che gli portava la scopa, Firebolt Maxima.
Il ragazzo era pensieroso, ma felice. Mi spiego, non quei pensieri preoccupanti e preoccupati, non un'ansia o una strana agitazione. Era sereno. Una vocina proveniente dalla sua sinistra lo riscosse:
'Scoppy, adesso patti?'
Il ragazzo abbassó lo sguardo e sorrise. Prese in braccio la bimba di 3 anni che poco prima teneva per mano e le diede un bacetto:
'Si,Viví,adesso parto.' Una lacrimuccia rigò le guance della bimba. Scorpius s'intenerì, e gliele asciugó con la mano. Sorrise. Se lui somigliava a suo padre, la sua sorellina Violet era tutta sua madre: stessi lineamenti, stesso piccolo neo sotto l'occhio sinistro, stesso naso all'insú e stessa bocca rosea e carnosa. Aveva anche una cosa di Scorp. Il ragazzo le fece il solletico. La bimba si mise a ridere. Violet aveva le stesse fossette del fratello maggiore. Il piú grande dei Malfoy stette a giocare un altro po' con la sorellina.
'Quando tonni?' Disse Viví mettendo le braccine cicciottelle intorno al collo del fratellone
'A Natale' rispose la mamma, Astoria, precedendo il figlio più grande.
'E quando andrá ad Hogsmeade ha giá promesso che ti comprerá un regalo' aggiunse il Papá, quasi intenerito dalla scenetta. E far intenerire un Malfoy non era certo semplice, soprattutto se era quel Malfoy.
Draco non si commuoveva mai, tranne quando si trattava dei suoi figli. Gli brillavano gli occhi ogni volta che si parlava di Scorpius e di Violet, che erano il suo orgoglio, poiché rappresentavano l'esempio vivente di qualcosa di buono che era nato, in parte, anche da lui.
Si sistemó il soprabito e porse la scopa al figlio.
'Ecco qua' disse poi Malfoy Senior.
'Grazie, pa'' si limitó a rispondere il figlio. Passó qualche secondo di imbarazzante silenzio, poi Viví spinse leggermente Scorp in avanti e gli fece abbracciare il padre. Si salutavano sempre cosí, pochi secondi di abbraccio, una scompigliata di capelli e una stretta di mano.
'Stammi bene. E non fare cazzate', lo ammonì Draco.
Astoria gli diede uno schiaffetto sul braccio. 'Draco.. Non dire parolacce davanti alla bimba!' e mentre abbracciava il figlio, oramai piú alto di lei di almeno 10 centimetri,aggiunse: 'Poi, con un padre del genere, vuoi davvero che non combini cazzate?!' inarcando le sopracciglia con fare ironico.
'Astoria, suvvia, la bambina!' replicó il marito, divertito.
Astoria rise e gli diede un altro schiaffetto, Draco la avvicinó a sé e le diede un bacetto sulle labbra. Violet si coprí gli occhi, Scorp fece un'espressione lievemente schifata ed esclamó:'Mamma! Papá! Mi state mettendo in imbarazzo! E Violet vi sta guardando!'
I genitori si allontanarono subito, leggermente imbarazzati. Scorpius li guardó con un misto di sarcasmo e ammirazione: i suoi genitori, nonostante tutti gli anni trascorsi, si amavano ancora come due adolescenti, come se avessero ancora la sua etá. Sospiró, desiderando con tutto il cuore di avere anche lui una ragazza cosí, un giorno.
Dopo gli ultimi saluti, Scorp si avvió su per il vagone e si accomodó nello scompartimento che oramai occupava da cinque anni, posizionó il baule e si levó il mantello da viaggio, rimanendo con una maglietta a maniche corte, un paio di jeans attillati e le solite converse. Aspettava il suo migliore amico,Albus Potter,e nel frattempo guardava attraverso la porta trasparente per vedere se stesse passando per di lá.
Non si poteva certo negare che fosse un bel ragazzo.
Dallo scorso anno era cresciuto di almeno una decina di centimetri e ora era oltre il metro e ottanta.
Aveva perso tutta la ciccia che lo contraddistingueva quando era un bimbo, aveva fatto palestra, ottenendo cosí un fisico asciutto e snello, con dei muscoli che andavano via via scolpendosi, mentre sul volto si intravedeva un primo accenno di barba.
Era pieno di spasimanti, che giá a partire dalla fine dell'anno precedente avevano cominciato a perseguitarlo, seguendolo dopo le lezioni, in biblioteca e agli allenamenti di Quidditch. Ma a Scorp non piaceva nessuna: tutte troppo oche, tutte troppo facili. Continuava a ripetersi che c'erano troppe femmine, e troppe poche donne. Per questo, non era mai stato fidanzato, non perché non ne avesse l'occasione. Semplicemente non voleva.
Passó una mezz'oretta buona, e Al ancora non si faceva vedere.
'Il solito deficiente' pensó Scorp e, stanco di aspettare, decise di avviarsi per andare a cercarlo.
Appena arrivato alla porta, manco il tempo di varcarla che vide tutto rosso. Letteralmente.
Una massa di boccoli perfetti color pel di carota gli si fiondó addosso, seguiti da un bel paio di occhi azzurri e una spruzzata di lentiggini.
Scorp rimase confuso per qualche secondo, poi riprese coscienza di sé.
Era sdraiato a terra in mezzo al corridoio, con una ragazza addosso.
-iniziamo proprio bene- pensó irritato.
'Weasley, si puó sapere per quale diamine di motivo mi sei addosso?!'
La ragazza si risveglió da uno stato di trance, ed esclamó stizzita: 'Scusami Malfoy, ero inciampata, ma visto su chi sono atterrata avrei preferito atterrare sul pavimento!'
E si sollevó. Lo guardó negli occhi per un solo istante e Scorp provó un leggero formicolio dietro al collo, che duró per lo stesso tempo.
'Bene! Allora che dici, ti alzi?! O sono diventato il tuo cuscino personale?!'
Lei con uno scattó si alzó da terra, e solo allora Malfoy la poté ammirare. Anche la ragazza era cambiata tantissimo.
Ogni traccia della rossa paffutella qual era la Weasley fino a 3 mesi prima era scomparsa.
Ora era alta, snella, con un seno giá formato, gambe dritte e lunghe, dei bei fianchi. Indossava un pantaloncino a vita alta con sopra una camicetta senza maniche e un gilet lungo.
Si allontanó indignata, coi capelli al vento.
Scorp avvertí di nuovo lo strano formicolio, e gli sembró che la temperatura fosse aumentata.

Violet's powerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora