"No, non lo è. Sono manga quelli?"

"Si, questi li leggi?" Abbandona la mia mano, va a vedere.

"Sono molto piú veloci e leggeri dei libri. Poi hanno le figure." Scruta bene fra i piccoli numeri.

"Sbaglio o questo te lo regalai. Ne hanno fatti cosí tanti, dopo?" Strizza gli occhi. Parla della mia serie preferita. Non ricordavo che me lo avesse regalato lui. I ricordi riaffiorano. È vero. Per il mio compleanno. Mi compro i primi volumi. Dicendomi che li fissavo sempre e non li ho mai presi. Non lo so, stavo seguendo già troppe serie, non volevo iniziarne un'altra.

"Si. I primi due volumi. Ne sono usciti una trentina." Strabuzza gli occhi.

"Wow." Osserva bene ogni angolo della stanza, curioso.

"Hai pulito, o sei il solito precisino?" Scruta bene me e la camera, poi esordisce con questa domanda, venendomi incontro.

"Il salotto ti sembra preciso?" Due occhioni marroni, guizzano veloci dietro le lenti, si avvicinano. Stringo i fiori nella mia mano. Quanto è bello. Dovrei darmi un contegno, ma è la verita. Non posso scappare da lei, nè da me stesso.

"Per me lo è." Sorride. Si appoggia allo stipite della porta, mi ci avvicino pure io. Lo guardo. Io sono un metro e settanta. Lui ha venti centimetri piú di me sotto ai piedi. La sua altezza l'ho trovata sempre stramaledettamente sexy. Non posso pensare ad altro.

"Se ci basiamo su i tuoi canoni, si. Forse è preciso." Sorride. Io mi sono imbambolato. Chissà se riuscirò a sbloccarmi.

"Mi fai vedere il resto? O stiamo qui a guardarci?" Scuoto la testa. Ha ragione. O meglio. Dove eravamo rimasti? Ai manga? Si. 

"L'ulima, ma non per importanza, la cucina e la c'è il bagno. Lo porto in cucina. Cerco qualcosa in cui mettere i fiori. Ma non ho vasi, nè brocche. Lui intanto curiosa. Provo con un bicchiere. Il piccolo mazzo ci sta a stento. È molto colorato. Non sono fiori di stagione, credo, visto che è febbraio. Sono coloratissimi. Alcuni ricordano i tulipani, sono gialli, altri delle margherite arancioni.

"Non ho vasi, li ho messi in un bicchiere." Compare alle mie spalle, guarda il mio lavoretto e annuisce soddisfatto.

"Per adesso credo che gli basti." Porto contento il 'vaso' al centro del tavolo. E adesso? Cosa gli faccio fare? Visto che non ho nulla di divertente in casa.

"Cosa mangiamo stasera? Cosa prepara lo chef Park?"

"Hai già fame?" Si tocca lo stomaco e annuisce. Sono le sette e mezzo. Siamo usciti da poco da lavoro.

"Non lo so. Fammi vedere il frigo. Ahhh, si. Bistecca." Non so perché, ma lo faccio ridere. Tiro fuori la bistecca di manzo. Dovrebbe bastare per due persone.

"Questo è il secondo. Non idea per il primo. Cosa ti va?"

"Per me possiamo mangiare la bistecca, con qualche verdura."

"Andata." Vado a cercare la padella, mettendola poi sul fornello. Provo a mettere la bistecca sul fuoco.

"No, aspetta. Cosí ti viene bollita." Ferma la mia mano, con la sua.

"Facciamo scaldare la padella giusto un minutino, poi la metti. Cosí fa la crosticina." Con le mani, iniziana gesticolare come un insegnante, per farmi capire.

"Ecco perchè non mi veniva mai con la crosticina."

"Fidati di chef Kim." Gonfia di nuovo il petto, come un gallo.

"Chi? Sce-min?" Gioco con le parole. Annuisce, ancora piú fiero.

"Hai osato darmi dello scemo?" Chiude un occhio, lasciando l'altro aperto in una faccia buffa.

Ten days [Vmin]Onde histórias criam vida. Descubra agora